Dopo che era stata incendiata il 25 aprile
Attentato incendiario alla libreria antifascista
A distanza di soli sei mesi dal primo attentato incendiario che il 25 Aprile scorso ha devastato la libreria antifascista “La pecora elettrica” nel quartiere romano di Centocelle; nella notte tra il 5 e il 6 novembre, vigilia della riapertura dopo i lavori di restauro, un secondo attentato incendiario ha nuovamente mandato in fumo la libreria indipendente che non ha mai fatto mistero della sua vocazione antifascista e che funziona anche come caffetteria, coworking, spazio di aggregazione popolare e per bimbi e presidio di legalità contro la criminalità.
Appena una ventina di giorni prima è stata data alle fiamme anche una pizzeria che si trova a venti metri dalla libreria, dall’altra parte del marciapiede. Circostanza che, secondo gli inquirenti, tenderebbe a escludere la matrice politica e fascista degli attentati e avvalorare la pista dello spaccio e del racket gestito da alcuni gruppi criminali con alla testa il clan Senese che avrebbero tutto l'interesse affinché tutta la zona subito dietro il parco del Forte Prenestino rimanga deserta e al buio dopo le 20 per favorire i loro loschi traffici.
Oggettivamente rimane il fatto che i due attentati sono avvenuti in due date simboliche, il primo in occasione del giorno della Liberazione e il secondo in occasione della festa per la riapertura del locale dopo i lavori da 60 mila euro per rimetterlo in sesto e ricavati grazie alla grande mobilitazione e solidarietà popolare seguita al primo attentato. Due date non certo casuali soprattutto se si pensa che l'attivismo antifascista e la grande solidarietà popolare nei confronti degli animatori della “Pecora Elettrica” possa aver scatenato, come spesso accade, un criminale intreccio fra malavita organizzata e fascisti, entrambi interessati a far cessare le attività della libreria.
Com'era successo il 25 Aprile scorso, appena appresa la notizia del nuovo attentato, alcune migliaia di residenti si sono stretti attorno ai soci che gestiscono lo spazio in via delle Palme 158 e insieme ai militanti di Azione antifascista Roma Est hanno dato vita a una partecipata fiaccolata di solidarietà e di protesta che ha percorso le principali vie del quartiere per ribadire che: “Se la mafia vuole mettere le mani su questo quartiere non ha capito che noi Centocelle la difenderemo”.
Mentre Antonio Boccuzzi, il presidente del Municipio, governato dai 5 Stelle, viene sonoramente contestato dagli abitanti e dai proprietari della “Pecora elettrica” che gli ricordano: “Abbiamo subito un attentato il 25 aprile, c’è stato un altro incendio doloso a un locale alcuni giorni fa e lei si presenta solo adesso?”.
Intanto la rete di solidarietà che attraverso una generosa raccolta di fondi ha permesso il primo restauro si è riattivata e speriamo che nel giro di pochi mesi la libreria venga di nuovo restaurata e riaperta al pubblico.
Mentre sul muro esterno della libreria campeggiano i versi di una poesia in romanesco di Marazico, poeta di quartiere: “Anche se so pecora sappiate che co ‘ste cose nun me spaventate. Me riempirò de libri e de cultura: è quello che a voialtri fa paura”.
4 dicembre 2019