Discorso di Mino Pasca alla Festa per il 50° Anniversario dell'Organo del PMLI
“Il Bolscevico” ha bisogno di voi, Penne Rosse, lettori, corrispondenti, diffusori, sostenitori e amici
Benvenute care compagne e compagni, care amiche e amici,
siamo felicissimi che siate qui insieme a noi a festeggiare “Il Bolscevico” che proprio oggi compie 50 splendidi anni di giornalismo marxista-leninista contro il capitalismo, per il socialismo e il potere politico del proletariato. E li porta bene i suoi 50 splendidi anni specie se guardiamo indietro alla nostra Lunga Marcia e noi, nati poveri, inesperti e senza quei “santi in paradiso” che invece proteggevano e pilotavano le tante organizzazioni pseudo rivoluzionarie pseudo marxiste-leniniste del tempo, ma animati da un indomito spirito rivoluzionario marxista-leninista per riuscire a portare alla vittoria il socialismo in Italia, abbiamo nel frattempo visto dissolversi e sparire quotidiani e settimanali allora di moda, ricchi e forti di giornalisti di grido, come Lotta Continua, Il Quotidiano dei lavoratori, Potere operaio, Servire il popolo, Nuova Unità
e persino L'Unità,
l'organo dell'allora potente PCI revisionista fondato da Gramsci e Togliatti.
Oggi son rimasti solo mucchietti di cenere di costoro e dello scempio da loro compiuto ai danni di quel grande patrimonio storico comunista radicato in Italia e di quell'intera generazione di giovani, donne e operai animata da grande combattività e da grandi ideali di classe.
Se volete avere un'idea della storia e del carattere de “Il Bolscevico” seguite attentamente il video, che proietteremo fra poco, video realizzato con un'attrezzatura e mezzi assai limitati ma con tanta passione dalla Commissione per il lavoro di stampa e propaganda del CC del PMLI e dalla Redazione centrale. In questo mio saluto aggiungerò solo poche parole.
“Il Bolscevico” non sarebbe esistito senza il ruolo determinante del compagno Giovanni Scuderi che lo ha concepito, diretto, aiutato a crescere fino a renderlo quello che è. Ricorderete che con ammirevole modestia Engels si paragonò a un secondo violino nei confronti di Marx. Ebbene, continuando a usare immagini musicali, possiamo aggiungere che i primi quattro pionieri sono stati un formidabile quartetto perché hanno potuto contare su un direttore d'orchestra davvero unico.
Grazie compagno Scuderi, per il tuo prezioso, acuto e insostituibile contributo.
“Il Bolscevico” non uscirebbe regolarmente ogni settimana da 50 anni senza l'appassionato lavoro e i duri sacrifici delle Penne Rosse che, pur non essendo giornalisti professionisti, lo scrivono al termine di lunghe e faticose giornate lavorative o di studio. Redattori centrali e locali, corrispondenti locali e collaboratori esterni, grafici e impaginatori sono gli artefici di questo prodigio che si ripete settimanalmente. Il risultato del loro lavoro è sotto i vostri occhi e non ha nulla da invidiare in autorevolezza politica e in veste grafica alla grande e ricca stampa borghese. Un prodigio compiuto non da un esercito ma da un piccolo, un ancor troppo piccolo drappello di compagne e di compagni che dovrà necessariamente diventare più numeroso, esperto e distribuito lungo tutta la penisola se vogliamo rendere “Il Bolscevico” ancor più grande e all'altezza degli impegnativi compiti che ci attendono.
Grazie Penne Rosse, per i vostri sacrifici e per aver messo le vostre intelligenze e capacità al servizio del marxismo-leninismo-pensiero di Mao e della nobile causa del socialismo. E, vorrei aggiungere, anche un grazie augurale alle tante e tante nuove Penne Rosse, operai avanzati, intellettuali e giovani rivoluzionari, che vorranno venire a scriverlo insieme a noi così da renderlo più completo in ogni campo, autorevole e documentato, dialettico e convincente, stimolante e ricco di notizie e riflessioni: capace non soltanto di tener testa alla straripante stampa borghese ma anche di bombardare, smascherare e sbriciolare la truffaldina propaganda che ci viene propinata come un'unica e universale verità da un apparato culturale e informativo dominante forte di mezzi e di uno sterminato esercito di intellettuali. Ci appelliamo specialmente alle operaie e agli operai, alle studentesse e agli studenti rivoluzionari, ai fautori del socialismo ovunque attualmente collocati, agli intellettuali del popolo coscienti e informati. Assieme dobbiamo lavorare per combattere e abbattere il governo del trasformista liberale Conte e aprire la strada al socialismo e al potere politico del proletariato. “Il Bolscevico” è aperto anche alle compagne e ai compagni dei partiti con la bandiera rossa e la falce e martello.
“Il Bolscevico” si ridurrebbe a gridare nel deserto e a svolgere un'opera di vuota e sterile testimonianza senza i suoi lettori. Ha bisogno non di pochi ma di tanti lettori, perché il giornale del proletariato trova la sua ragione di esistenza solo se viene letto con puntualità, partecipazione e spirito critico dal proletariato e dalle masse popolari, a cominciare dai loro elementi più avanzati e sensibili, se suscita in loro riflessioni e discussioni, se impedisce che gettino il cervello all'ammasso o siano imboniti, frastornati e turlupinati quali schiavi soddisfatti dalla imperante e totalitaria propaganda borghese. Se fa controinformazione di classe e se sa contrapporre efficacemente alle idee dominanti, ovvero alle idee fondate sugli interessi della classe dominante borghese, la nuova concezione del mondo fondata sugli interessi del proletariato e di tutti gli sfruttati e oppressi.
Grazie lettrici e lettori, che lo leggete con puntualità, aspettate con impazienza settimana dopo settimana che sia pubblicato in rete per divorarlo con avidità come si fa col cibo dopo un digiuno, e non vi accontentate mai di una lettura affrettata e superficiale ma sentite il dovere di approfondire tematiche, indicazioni e attualità per farle vivere e operare nell'azione concreta. Abbiamo bisogno non di spettatori passivi che si riducono a fare il tifo per noi ma di lettori pensanti e propositivi che espongono il loro pensiero, le loro aspettative e le loro riflessioni, che rifuggono dal quieto vivere e animano la dialettica politica intorno alle questioni grandi e piccole sollevate dal giornale e che, soprattutto, ci criticano quand'è necessario per aiutarci a correggere i nostri errori e i nostri difetti e a farci crescere politicamente e giornalisticamente.
“Il Bolscevico” ha potuto sin qui contare sul generoso contributo dei suoi diffusori militanti, che lo hanno fatto conoscere, difeso e seminato instancabilmente là dove vivono e lottano le masse popolari. E come non ricordare la compianta compagna Lucia, prematuramente scomparsa? Che la diffusione delle idee cammina sempre sulle gambe delle donne e degli uomini è tanto più vero per la stampa operaia, per sua natura priva sia di una rete di distribuzione tradizionale sia dei canali comunemente usati dalla borghesia, come scuola, editoria, mass media, social network. Si potrebbe erroneamente pensare che senza il supporto cartaceo si sia esaurito il ruolo dei diffusori militanti. Non è così: sono solo cambiate le modalità della sua diffusione. Non abbiamo più il giornale cartaceo da strillonare e distribuire davanti alle fabbriche, alle scuole e ai luoghi di lavoro e durante i cortei e le manifestazioni ma niente ci impedisce di distribuire i suoi articoli integrali o in estratti dopo averli fotocopiati e stampati su volantini. Niente ci impedisce di segnalarli e rilanciarli in rete presso amici e interlocutori interessati; niente ci impedisce di stampare su cartelli e corpetti i manifesti, gli slogan e la graffiante grafica rivoluzionaria che spesso accompagna le nostre denunce. Mille sono i modi per rompere la congiura del silenzio che come un cordone sanitario la borghesia ha stretto intorno alle nostre posizioni mentre dà ampio spazio ai falsi comunisti. Si tratta solo di scegliere bene, magari emulando i compagni catanesi che hanno riscosso consensi e successo portando in piazza nelle manifestazioni di questi mesi contro il cambiamento climatico un cartello dove all'immagine di Engels hanno accompagnato lo slogan tratto dal titolo di una raccolta di sue citazioni pubblicate da “Il Bolscevico”: Con Engels per sempre, contro il capitalismo per il socialismo. Noi uomini non dominiamo la natura, le apparteniamo. Il capitalismo la saccheggia.
È quel che si dice, scegliere la giusta freccia e centrare il bersaglio.
Grazie diffusori militanti, voi siete i preziosi contadini che aiutano il seme de “Il Bolscevico” a germinare nel terreno fertile della lotta di classe.
“Il Bolscevico” ha potuto contare in questi anni su sostenitori e amici che lo hanno aiutato in mille modi: finanziandolo anche con poche lire e un solo euro o mettendo a sua disposizione le loro competenze e abilità personali o regalandogli attrezzature e materiale necessari al lavoro giornalistico, difendendolo davanti alla repressione e alle persecuzioni giudiziarie, solidarizzando quando è stato vittima di censure e di bavaglio, e in mille altri modi così da aiutarlo a fronteggiare le ristrettissime condizioni economiche che affliggono il PMLI e il suo Organo e la marginalità e il silenzio a cui tenta di condannarci la borghesia. E vogliamo peraltro ringraziare quanti hanno voluto anche per quest'occasione inviare al nostro giornale i loro auguri, a noi particolarmente graditi. In particolare la Redazione di “Laikos Dromos”, organo del Partito comunista (marxista-leninista) di Grecia.
Per essere sostenitori e amici de “Il Bolscevico” non è necessario essere militanti del PMLI o concordare coll'intera sua linea politico-giornalistica. È sufficiente condividerne anche un solo aspetto o semplicemente avere a cuore la pluralità dell'informazione, condividere battaglie comuni su questioni parziali come l'antimperialismo, l'antifascismo, l'antirazzismo e l'antixenofobia, l'omofobia, la misoginia, condividere rivendicazioni a carattere nazionale o locale come quelle in difesa dell'Acqua pubblica o dei NoTav, in difesa del posto di lavoro e degli interessi immediati delle popolazioni terremotate. A tutti coloro che ci seguono da più o meno lontano, riconoscono la coerenza delle nostre idee e battaglie e sono stimolati dalla nostra indomita presenza chiediamo di non stare alla finestra a guardare e di dimostrare i loro sentimenti con atti concreti, piccoli o grandi, saltuari o regolari affinché si apra finalmente in Italia un grande e appassionato dibattito sulla questione cruciale: capitalismo o socialismo?; ma anche sulle tante altre importanti questioni sollevate con lungimiranza e caparbietà dal nostro giornale in conformità della linea del Partito.
Grazie sostenitrici e sostenitori, amiche e amici, abbiamo bisogno di voi, della presenza di molti sostenitori e amici intorno a noi, del loro abbraccio e del loro aiuto, in qualsiasi forma e misura, per non rimanere isolati davanti al potente nemico di classe.
Se “Il Bolscevico” saprà diventare il frutto di quest'azione corale di Penne Rosse e lettori, corrispondenti locali e diffusori, sostenitori e amici, esso si assicurerà certamente una lunga, lunga vita e ne trarrà sicuro giovamento la causa del socialismo.
Nello stimolante saluto inviato per l'occasione al Direttore politico Achille Zanieri e alla Redazione centrale, il Segretario generale del PMLI compagno Giovanni Scuderi esalta il ruolo di “fonte storica preziosissima e unica
” svolto dal Bolscevico
, si complimenta per il “buon livello giornalistico marxista-leninista
” raggiunto e ci sprona a “migliorarci costantemente imparando gli uni dagli altri e dall’esperienza concreta” “soprattutto nella conoscenza, nello studio, nella dialettica, applicando per ogni articolo, specialmente per gli editoriali interni ed esteri, per gli articoli principali e quelli ideologici, le tre fasi che precedono l’azione”
. Noi redattori centrali lo ringraziamo e facciamo nostra questa sua esortazione, consapevoli dei nostri limiti personali e collettivi ma anche che non esistono limiti invalicabili per chi “osa scalare le vette più alte
”.
In questa città 641 anni fa con il tumulto dei Ciompi irrompeva il proletariato con quella storica rivolta popolare e in questa stessa città 50 anni fa, in pieno Autunno caldo e durante la Grande rivolta del Sessantotto, il più grande avvenimento della storia della lotta di classe nel secondo dopoguerra in Italia, veniva pubblicato il primo numero de “Il Bolscevico” per dare voce per la prima volta in Italia alla causa del proletariato e del socialismo.
Pur rappresentando nella Firenze del rinascimento e nei secoli che culminarono nelle rivoluzioni borghesi inglese e soprattutto francese la nuova società destinata a illuminare i secoli bui del medioevo feudale, il capitalismo è oggi diventato un sole che non dà più luce, non scalda più, è un buco nero che porta al collasso il mondo, inghiotte uomini e cose, e mette drammaticamente a repentaglio la stessa sopravvivenza del pianeta. Solo il socialismo può salvarci dalla barbarie del capitalismo e dell'imperialismo, solo il socialismo può emancipare il proletariato e l'intera umanità.
Noi ci auguriamo che “Il Bolscevico” continuerà a illuminare il cammino del proletariato, degli sfruttati e degli oppressi verso la conquista del socialismo.
Viva la Festa per il 50° compleanno de “Il Bolscevico” e tutti coloro che vi hanno partecipato!
Lunga, lunga vita a “Il Bolscevico”!
11 dicembre 2019