Blitz della polizia per stroncare il movimento NoTav
Arrestati due leader del Centro sociale Askatasuna per l'assalto al cantiere di Chiomonte
Colpiti 14 in tutto dalle misure cautelari a Torino, Modena, Vicenza e Padova. L'aspirante duce d'Italia Salvini: “Spero che i pm ora non facciano sconti”
La mattina dello scorso 18 dicembre la polizia di Stato di Torino ha eseguito 14 misure cautelari nei confronti di militanti dei centri sociali Askatasuna di Torino, Guernica di Modena Bocciodromo di Vicenza, tutti con l'accusa di resistenza aggravata a pubblico ufficiale, danneggiamento, travisamento e inosservanza dei provvedimenti dell’autorità in relazione alle proteste, seguite da scontri con la polizia, che si sono svolte lo scorso 27 luglio in Val di Susa, dove fu assaltato il cantiere di Chiomonte.
Le quattordici misure cautelari - eseguite oltre che a Torino anche a Modena, Vicenza e Padova - riguardano due degli storici leader del centro sociale torinese, Giorgio Rossetto e Mattia Marzuoli, entrambi finiti in carcere, mentre altri nove militanti di Askatasuna e tre antifascisti di Modena, di Padova e di Vicenza hanno ricevuto ordinanze che prevedono, a vario titolo, divieti di dimora in Val di Susa o a Torino e obbligo di firma.
Tra i destinatari delle misure cautelari c'è una ragazza di 19 anni e un pensionato di 64 anni.
I fatti contestati riguardano gli scontri dello scorso 27 luglio, quando, nell'ambito della quarta edizione del “Festival dell'Alta Felicità” organizzato al presidio permanente dei NoTav a Venaus, oltre tremila manifestanti, dopo essere partiti da Venaus in corteo, raggiunsero il Comune di Giaglione percorrendo il sentiero Gallo Romano, nonostante il divieto del prefetto di Torino, fino ai cancelli di Chiomonte, dove c'è il cantiere della Tav Torino - Lione.
Lì, nonostante il carattere pacifico del corteo nel quale c'erano anche famiglie con bambini, si verificarono violenti scontri tra i manifestanti e la polizia, la quale caricò violentemente il corteo con idranti e lacrimogeni, obbligando i manifestanti a reagire a loro volta con lanci di pietre.
L'aspirante duce d'Italia nonchè ex capobastone poliziesco, Matteo Salvini, ha dichiarato in un tweet: “spero che la magistratura non faccia sconti”
. E la sua compagna di merende, la parlamentare di Fratelli d'italia Augusta Montaruli, ha colto la palla al balzo affermando che “il centro sociale Askatasuna va sgomberato subito. È un pericolo per la città”.
Entrambi evidentemente vedono come il diavolo il movimento popolare che lotta contro la Tav in Val di Susa al punto di aizzare la magistratura e la polizia contro di esso e di incarcerare i suoi settori più combattivi, indomiti e avanzati come si è dimostrasto in questi anni il Centro sociale Askatasuna. Ma come tutti i reazionari con quest'ennesima azione repressiva finiranno per alzare una pietra per lasciarsela cadere sui piedi. Il movimento NoTav non si è lasciato intimidire nel passato e neanche questa volta. Questo esemplare movimento di popolo vincerà.
In solidarietà ai due leader arrestati, Giorgio e Mattia, il centro sociale Askatasuna per non lasciarli soli il giorno di Natale lanciava l'invito a partecipare al presidio musicale alle ore 19 del 25 dicembre davanti l'ingresso principale del carcere delle Vallette di Torino. In attesa del presidio scriviamo un messaggio a Giorgio e Mattia, indicava il sito del NoTav col logo del manifesto La valle non si arrende, libertà per tutti i NoTav.
Nell'esprimere la più piena solidarietà politica a tutti i militanti sottoposti a misure restrittive riaffermiamo che “il movimento No Tav è un esempio storico per tutti i movimenti di lotta
”:
da circa 30 anni si batte strenuamente, e senza cedere di un millimetro, per impedire lo scempio e la speculazione capitalistica nella Valsusa.
24 dicembre 2019