Lo svela l'unità antiriciclaggio di Bankitalia
Grillo e Casaleggio hanno preso soldi dall'armatore Onorato
Il presidente di Moby Lines ha finanziato anche la fondazione Open di Renzi
Per essere sicuro di ottenere dal governo un più vantaggioso regime fiscale per le sue attività, l'armatore napoletano Vincenzo Onorato, padrone della società di navigazione “Moby Lines spa” e presidente di Mascalzone Latino (il team velico da lui fondato nel 1993), ha finanziato non solo la fondazione renziana Open ma anche e soprattutto la società che gestisce il blog di Beppe Grillo (la Beppe Grillo srl), la Casaleggio Associati e il Movimento Cinquestelle.
La conferma arriva da una segnalazione dell'Unità antiriciclaggio di Bankitalia (Uif ) inviata nelle settimane scorse alla Guardia di Finanza.
L'abitazione e gli uffici di Onorato sono stati perquisiti nelle settimane su ordine della procura di Firenze che indaga sul torbidi rapporti tra la Open di Renzi e le centinaia di finanziatori che tra il 2012 e il 2018 hanno riversato milioni di euro nei forzieri dell'ex cassaforte renziana e sostenuto l'ascesa politica di Renzi dalla Provincia di Firenze fino a Palazzo Chigi.
A fine novembre sono scattate le perquisizioni negli uffici e nelle abitazioni di imprenditori e manager proprio alla ricerca di documenti per ricostruire il percorso dei soldi e nell’elenco c’era anche Onorato. Al vaglio delle Fiamme gialle ci sono i 50 mila euro versati dall’armatore napoletano “a titolo personale” e i 100 mila elargiti dalla sua società. Il sospetto degli inquirenti è che quei soldi fossero in realtà una contropartita per interventi normativi. Nelle informative della Finanza viene fra l'altro evidenziata l’approvazione della legge proposta dal deputato renziano Roberto Cociancich per disciplinare il regime fiscale che gli era valso il ringraziamento pubblico proprio di Onorato.
Mentre i bonifici effettuati da Onorato a favore di Grillo, Casaleggio e M5S e segnalati come “operazioni sospette” dall’Uif, si riferiscono ad accordi economici siglati tra il 2018 e il 2019. Sono definiti sospetti “sia per gli importi, sia per la descrizione generica della prestazione ricevuta, che per la circostanza di essere disposti a beneficio di persone politicamente esposte”, è scritto nel documento inviato dall’Uif alla Guardia di Finanza. Che sta svolgendo approfondimenti per capire se questi contributi di Onorato ai 5 Stelle abbiano portato o meno vantaggi alla compagnia di navigazione che ha il monopolio di alcune rotte marittime ed è titolare di una convenzione con lo Stato da 72 milioni di euro l’anno. Proprio su questo tipo di accordo l’Unione Europea ha avviato un’ istruttoria per verificare se si tratti di “aiuti di Stato”.
Gli accordi segnalati dall’Uif sono due. Il primo è il “contratto di partnership” da 120mila euro l’anno siglato per due anni – 2018/2019 – con la Beppe Grillo srl. L’accordo prevede l’inserimento di messaggi pubblicitari e “contenuti redazionali con interviste a testimonial della Moby da pubblicare anche su Facebook, Twitter e Instagram”.
Secondo il contratto la Beppe Grillo srl deve pubblicare uno “spot” al mese della compagnia di Onorato: sono in corso verifiche sui prezzi offerti dalle altre aziende per verificare se 10mila euro ogni 30 giorni per questo tipo di servizio sia un costo congruo o, come sospettano gli inquirenti, possa nascondere un tentativo di finanziamento illecito per ottenere interventi di tipo normativo.
Un altro accordo è stato siglato dalla società di Onorato con la Casaleggio Associati il 7 giugno 2018 e prevede la “stesura di un piano strategico e la gestione di iniziative volte a sensibilizzare l’opinione pubblica e gli stakeholder del settore marittimo sulla limitazione dei benefici fiscali del Registro Internazionale alle sole navi che imbarcano equipaggi italiani o comunitari”.
Secondo gli inquirenti l’obiettivo da raggiungere in questo caso è doppio: “Sensibilizzare le istituzioni e raggiungere una community di un milione di persone”. In cambio il padrone della Moby versa alla società del figlio di Gianroberto Casaleggio 600mila euro ma con alcune clausole legate al raggiungimento del risultato. Si tratta di un versamento di 250mila euro ad obiettivo entro 12 mesi e 150mila euro ad obiettivo tra i 12 e i 24 mesi.
Onorato è storicamente un sostenitore dei benefici fiscali per le compagnie di navigazione che impiegano personale marittimo italiano e comunitario. Da tempo chiede la revisione del Registro marittimo e delle norme che lo disciplinano.
Ed è proprio per questo che, secondo la procura di Firenze, egli avrebbe finanziato sia la fondazione Open di Renzi che il Movimento di Grillo e Casaleggio per essere sicuro di raggiungere il suo scopo a prescindere dalla compagine governativa e dalla maggioranza parlamentare.
Non a caso nel settembre 2018, quando il Movimento 5 Stelle in Sardegna si schierò contro la convenzione siglata con la Moby, fu proprio il fondatore a difenderla attaccando le altre compagnie e rilanciando su Twitter gli articoli del suo blog, proprio come previsto dal contratto.
Mentre Onorato in più di un'occasione ha dichiarato di essere un vecchio amico di Grillo: “ci conosciamo da quando eravamo adolescenti”. Una simbiosi di lunga data testimoniata anche dallo scambio di post zeppi di reciproche lusinghe avvenuto negli anni sul blog di Grillo e rilanciati con grande risalto anche su twitter e facebook dal padre e padrone dei Cinquestelle. Post che recentemente sono stati accuratamente rimossi da Grillo ma di cui rimane traccia indelebile sul web come ad esempio quelli del 2011 in cui Grillo dava ampio spazio alle “lettere aperte di Onorato” adesso visibili solo tramite Facebook, o come quello del 9 agosto scorso in cui il fondatore del M5s pubblicava un vero e proprio articolo intitolato “Battaglia per la tutela dei marittimi italiani” e, contemporaneamente, su change.org rilanciava una petizione promossa dallo stesso Onorato in cui l'armatore napoletano veniva definito come un imprenditore “da anni impegnato nella salvaguardia dei diritti calpestati di migliaia di lavoratori di Torre del Greco e di molti altri comuni italiani”, per “salvare i 50.000 marittimi italiani disoccupati”.
Ciò conferma, da un lato, la grande spregiudicatezza dei capitalisti italiani, come appunto Onorato, che, pur di ottenere vantaggi e incrementare i profitti sostengono e foraggiano a suon di mazzette i governi e i massimi vertici istituzionali senza distinzione di sorta; e, dall'altra parte, il turpe inganno politico ed elettorale perpetrato dalle cosche parlamentari ai danni delle masse popolari alle quali a parole promettono mari e monti ma poi nei fatti sono sempre ben disposte a vendersi e servire il padrone di turno che gli offre di più.
15 gennaio 2020