Comunicato dell'Organizzazione isola d'Ischia del PMLI
Giù le mani dalla Bocca vecchia di Ischia
Un’altra tegola sta per abbattersi sul patrimonio naturale e storico di Ischia. È stato annunciato e finanziato un lavoro che servirà a distruggere la cosiddetta “Bocca vecchia” del porto. Prima che il porto venisse aperto, quella bocca permetteva ai gozzi di accedere nell’antico lago. Aperto il porto, quella vecchia entrata è stata sempre più vittima di un degrado che ha caratterizzato le varie amministrazioni comunali che si sono succedute. Manomissioni e abusi sono stati permessi negli anni, per favorire i profitti dei privati in combutta con quegli amministratori che hanno facilitato il disastro ambientale dell’isola.
I marxisti-leninisti ischitani ritengono che sia urgente mettere insieme le forze presenti sull’isola, per costituire un vero e proprio fronte unito contro le scelte scellerate, inaudite e vergognose delle amministrazioni borghesi e fallite dei sei comuni, fra le quali, in primo luogo, quella di Ischia, sorretta da forze traballanti del PD con l’appoggio di esponenti provenienti da miscugli parapolitici di vecchia matrice demo-clerico-fascista.
L’Organizzazione isola d’Ischia del PMLI ritiene sia giunto il tempo di spezzare l’asse che congiunge le forze retrive delle amministrazioni locali e quelle irresponsabili e complici di enti inutili come quella Sovrintendenza ai Beni Culturali che sull’isola non ha mosso un dito contro la devastazione del nostro territorio.
Urge bloccare con forza e con la massima convinzione, il progetto che si vuole mettere in atto, di stravolgere un luogo che conserva la memoria storica del territorio.
Abbiamo il dovere di difendere un patrimonio storico, naturale, architettonico, culturale, di grande interesse, di immenso valore. Pertanto, tutte le associazioni culturali, ambientali, le forze politiche, sindacali, nessuna esclusa, sono chiamate ad impegnarsi in questa nobile battaglia di grande impegno.
Organizzazione isola d’Ischia del PMLI
Ischia, 16 gennaio 2020
Ildispariquotidiano.it ha pubblicato il suddetto comunicato.
22 gennaio 2020