Nel “triangolo della morte” Nola-Acerra-Marigliano è in atto un vero e proprio biocidio
Inceneritore e inquinamento avvelenano la popolazione
L'inquinamento con i cambiamenti climatici conseguenti, sono il vero cancro della nostra epoca. La barbarie del sistema capitalista non è solo lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, la guerra imperialista, ma anche lo stesso sfruttamento delle risorse.
Dalla "parabola" cristiana per cui "l'uomo deve dominare su tutto il regno animale e sulla terra" è disceso, attraverso i vari modi di produzione susseguitisi nella storia, e, particolarmente, con il barbaro sistema capitalista, un crescente deterioramento delle condizioni di vita.
A iniziare dalla prima rivoluzione industriale, con lo spopolamento delle campagne, si sono avute una sempre più progressiva urbanizzazione e cementificazione selvagge, con la natura posta ai margini invece che in contiguità con l'essere umano.
"Nei paesi industriali più progrediti noi abbiamo domato le forze naturali e le abbiamo costrette al servizio degli uomini; abbiamo così moltiplicato all'infinito la produzione, tanto che un fanciullo oggi produce più di quello che producevano ieri cento adulti. E quali sono i risultati? Crescente sopralavoro e miseria crescente delle masse, e una grande crisi ogni dieci anni
", esordisce Engels nella sua “Introduzione sulla Dialettica della natura”. Oltre a un inquinamento incontrollato dovuto alla grande quantità di fumi e scarichi industriali e di materiali cancerogeni di risulta che a fine Ottocento non avevano ancora tanta consistenza, data la minore concentrazione di popolazione del pianeta, potremmo aggiungere oggi. Si aggiunga a ciò con l'incontrollato sviluppo della tecnologia e il clima e la qualità di vita restano sconvolte.
Per passare dialetticamente dal generale al particolare chi nella Terra dei Fuochi ci vive, purtroppo, non ha bisogno di dati ufficiali per certificare che ogni giorno, a causa del cancro, muoiono tantissimi giovani, in alcuni casi parliamo anche di bambini davvero piccoli.
In particolar modo nel conclamato "triangolo della morte" Nola-Acerra-Marigliano, è in atto un vero e proprio biocidio ( vedi inceneritore di Acerra)
Negli ultimi mesi, per esempio a Nola, sono morte una decina di persone sulla cinquantina (particolarmente donne) per patologie tumorali.
Lo Stir di Tufino, vicino Nola, non riesce più a contenere tutti i rifiuti provenienti soprattutto dalla zona intorno Napoli, grazie alla scellerata gestione dell'"arancione” De Magistris, con conseguente perdita di percolato e miasmi nauseabondi che investono tutta l'area circostante. L'inceneritore di Acerra, dopo la manutenzione della scorsa estate, continua a incenerire veleni.
Non parliamo dei roghi appiccati dolosamente ai cumuli di immondizia depositati un po' ovunque abusivamente e che vengono incendiati sistematicamente d'estate per fare un favore alla criminalità organizzata.
Due estati fa un'impresa che si ritiene all'eccellenza per quanto riguarda la Green economy
e l'economia circolare bruciò sempre vicino Nola, avvolgendo di una nube nera l'area. Delle responsabilità non si è saputo nulla. È un mix micidiale.
Se proprio dobbiamo dare dati, alcuni ricercatori hanno messo nero su bianco questa triste e dolorosa realtà, rilevando concentrazioni elevate di metalli pesanti, come cadmio e mercurio, nel sangue di pazienti oncologici residenti nella Terra dei Fuochi rispetto alle concentrazioni nel sangue di individui sani. "Negli ultimi anni si è assistito a un aumento esponenziale sia dell’insorgenza che della mortalità per patologie oncologiche nei pazienti provenienti dalla Terra dei Fuochi. Soprattutto un incremento di tumori polmonari e della pleura, del fegato, della vescica e del cervello”. Questa relazione è stata redatta dall'associazione ISDE Medici per l'ambiente Nola-Acerra del 15 gennaio scorso e consegnata alla commissione consiliare Ambiente del Comune di Nola.
"Nel frattempo, nei primi 20 giorni del 2020 il numero dei superamenti del livello massimo giornaliero di PM10 consentito dalla legge (50 ug/mc) segnalati dalla centralina ARPAC di San Vitaliano (comune vicino Nola che registra lo sforamento della concentrazione di polveri sottili nel nolano, n.d.a.) è salito a 17 (al 15 gennaio erano 13) ormai la metà di quelli consentiti dalla legge in un anno, cioè 35.
Inutile dire che è il numero più alto di sforamenti di tutte le 38 centraline ARPAC della rete Campana e sicuramente d'Italia" prosegue la relazione dell'associazione medici ISDE.
Si preannuncia un anno terribile per i cittadini del nolano costretti a respirare aria pessima in gran parte dell'anno (soprattutto autunno e inverno).
Mai negli altri anni (la rete campana ARPAC è attiva dal 2015) si era raggiunto un simile numero di sforamenti nei primi 20 giorni dell'anno. Sia nel 2019 che nel 2018 essi furono 12.
Per tornare dal particolare al generale, dunque, facciamo nostre ancora le parole del Maestro Engles lì dove prosegue nell'introduzione sulla “Dialettica della natura”: "Darwin non sapeva quale amara satira scrivesse sugli uomini, ed in particolare sui suoi compatrioti, quando dimostrava che la libera concorrenza, la lotta per l'esistenza, che gli economisti esaltano come il più alto prodotto storico, sono lo stato normale del regno animale. Solo
un'organizzazione cosciente della produzione sociale, nella quale si produce e si ripartisce secondo un piano, può sollevare gli uomini al di sopra del restante mondo animale sotto l'aspetto sociale di tanto, quanto la produzione in generale lo ha fatto per l'uomo come specie. L'evoluzione storica rende ogni giorno più indispensabile, ma anche ogni giorno più realizzabile una tale organizzazione. Essa segnerà la data iniziale di una nuova epoca storica nella quale l'umanità stessa, e con essa tutti i rami della sua attività, in particolare la scienza della natura, prenderanno uno slancio tale da lasciare in una fonda ombra tutto ciò che c'è stato prima
”.
Quindi solo il socialismo, un'economia centralmente pianificata, può fermare questa catastrofe, questo biocidio.
Solo il socialismo può salvare il Pianeta, l'Italia e il martoriato Sud Italia dalla catastrofe.
Ci appelliamo a tutte le masse affinché si uniscano al PMLI per abbattere questo modo di produzione barbaro, antiquato ed assassino.
di Vincenzo – Nola (Napoli)
29 gennaio 2020