Non trascurare di leggere “Il Bolscevico”

Pubblichiamo l'invito della Direzione de “Il Bolscevico” a non trascurare la lettura dell'Organo del PMLI, pubblicato per la prima volta sul numero 45 del 1988.
 
“Siamo di fronte a un passaggio cruciale della storia della Repubblica” esordiva il Documento del CC del PMLI del 20 febbraio (1988 ndr ). Sono passati solo pochi mesi da allora e i fatti stanno dimostrando che le cose stanno veramente così e soprattutto lo conferma il golpe istituzionale sul voto segreto consumatosi in parlamento in queste ultime settimane. Si dirà: che c'entra questo con la lettura de “Il Bolscevico”. C'entra eccome. L'esempio del golpe istituzionale sul voto segreto è forse l'avvenimento che dimostra più di tutti quanto vi sia bisogno del nostro fedele compagno di lotta che è “Il Bolscevico”. Nel panorama politico e giornalistico nessuno al di fuori del PMLI e del suo organo di stampa ha osato né voluto denunciare ciò che realmente è avvenuto e il disegno presidenzialista e fascista che lo ispira. Tutti i mass media e i partiti borghesi si sono affrettati a voltare pagina come se nulla fosse accaduto, hanno impedito alle masse e a tutti i democratici di prendere coscienza che si era di fronte alla morte anche formale di questa Repubblica.
Come avvertiva il Documento del 20 febbraio “La manipolazione della coscienza politica e degli avvenimenti di cui sono responsabili i mass media controllati dalla classe dominante borghese, dal governo e dai partiti parlamentari è talmente vasta e capillare che non consente alle masse di capire che cosa sta avvenendo realmente e di orientarsi di conseguenza”. Guai se in questa situazione così complessa, cruciale, difficile per la classe operaia, le masse e tutti i democratici, noi marxisti-leninisti trascurassimo anche per una sola settimana la lettura de “Il Bolscevico”, l'unico giornale che non rinuncia a contrapporre la verità proletaria e marxista-leninista alle menzogne e alle manipolazioni borghesi e riformiste. È vero: mille sono i compiti e i lavori che un militante del PMLI ogni giorno deve sbrigare, sovente rinunciando al riposo e persino al sonno. Ma fra i doveri di un militante ce ne sono alcuni che non si possono né delegare, né rimandare a tempi migliori, al momento cioè in cui avremo un attimo di calma e minor lavoro politico e di massa, in cui pensiamo di avere più tempo da dedicare allo studio e alla lettura. Fra questi doveri un ruolo primario assume la lettura accurata e tempestiva de “Il Bolscevico”. Fra un numero e l'altro de Bolscevico” trascorre una settimana, una settimana durante la quale siamo bersagli di un implacabile bombardamento da parte dell'informazione e della propaganda della stampa e dei mass media borghesi, è necessario dunque non far passare neanche un giorno prima di tuffarsi nella sua lettura per riuscire ad aggiornarci prontamente sulla posizione del Partito, per veder chiaro sulle principali questioni e avvenimenti di attualità politica interne e internazionali, sindacali, giovanili e femminili di cui quotidianamente riceviamo una visione distorta e deformata. Com'è possibile ispirare e dirigere i rivoluzionari e le masse e svolgere un autentico ruolo di avanguardia se non siamo capaci di trasmettere la politica di avanguardia del Partito che per forza di cose segue dappresso gli avvenimenti e ogni manifestazione della lotta di classe, prontamente li interpreta e insieme indica l'orientamento di classe? Affinché la lettura de “Il Bolscevico” sia utile ed efficace ai fini della partecipazione alla lotta di classe occorre leggere l'organo di stampa del Partito entro 24 ore e solo in via eccezionale entro 48 ore dalla sua uscita. Questa necessità è sempre presente, ma al contrario di quanto si potrebbe credere è proprio quando il Partito è fortemente impegnato sul piano politico e del lavoro di massa ed ogni compagno è sotto pressione che questa necessità diventa impellente e inderogabile. È il caso dell'atleta costretto a uno sforzo suppletivo durante una gara. Senza un'adeguata alimentazione rischia di essere svuotato di ogni energia, di girare a vuoto e quindi di perdere il passo. Altrettanto accade al militante fortemente impegnato nel lavoro politico e nel lavoro di massa fra la classe operaia, i giovani e le donne, nel lavoro di fronte unito. “Come non è possibile andare avanti per un giorno o due senza mangiare - indicava il Documento del 20 febbraio - così non è possibile fare un serio e proficuo lavoro politico se non studiamo regolarmente i documenti del Partito e 'Il Bolscevico' non appena escono e non si mettono subito in pratica le loro indicazioni. Alimentandosi saltuariamente, svogliatamente, poco e male, a tali fonti la nostra azione diventa sempre più debole, fiacca, sbiadita, precaria e poco incisiva. Gradualmente si perde il passo del Partito e si deteriora fino a consumarsi il rapporto con i compagni e col Partito”. Ciò è tanto più vero oggi che siamo in una fase pionieristica di riorganizzazione rivoluzionaria del proletariato e delle masse popolari ancora più complessa e difficile del 1892 e del 1921 poiché c'è da ricostruire completamente una mentalità e una cultura illuminate dal materialismo storico e dialettico, c'è da far riscoprire alla nostra classe operaia e da far scoprire per la prima volta ai giovani il marxismo-leninismo-pensiero di Mao, c'è da far affermare la necessità del Partito del proletariato, della lotta di classe, del socialismo. Ovviamente la lettura approfondita, mirata, critica e autocritica de “Il Bolscevico” è un dovere per un militante del PMLI, ma l'invito a non trascurarla lo rivolgiamo a tutti i lettori, alla classe operaia, in primo luogo, ma anche agli intellettuali rivoluzionari, ai democratici e agli antifascisti che a nostro parere hanno bisogno de “Il Bolscevico” per orientarsi sul piano politico e per non cadere vittime dell'omologazione ideologica, politica e culturale alle idee dominanti borghesi di cui soffrono e sono appestati ormai tutti i partiti del palazzo e la stampa e i mass media di regime. Se non si vuole portare il cervello all'ammasso, se si è convinti che su ogni questione, su ogni avvenimento, sulla scelta delle notizie e su ogni aspetto dell'informazione si scontrano due concezioni del mondo e due linee di antitetica natura, quella borghese e quella proletaria, si capirà che c'è bisogno di leggere “Il Bolscevico” che dell'ideologia e degli interessi del proletariato è l'unico e fedele paladino. Ai nostri lettori non chiediamo però di essere solo dei lettori passivi del nostro giornale. Li invitiamo ad essere degli interlocutori attivi, leggendolo per propagandarne i contenuti ma anche divenendone dei protagonisti scrivendo a quelle rubriche che “Il Bolscevico” mette a disposizione dei lettori: “Corrispondenze operaie”, “Lettere”, “Contributi”, “Corrispondenze delle masse”, “Dialogo con le lettrici e i lettori”, “Sbatti i signori dei palazzo in prima pagina”. I mezzi di cui dispone la classe dominante borghese sono veramente imponenti e al confronto il nostro giornale può sembrare impotente, eppure da più parti vi sono segnali incoraggianti che esso viene seguito e riesce ad incidere persino in ambienti fino a ieri irraggiungibili e impenetrabili. Si tratta di proseguire su questa strada e di collaborare affinché questa fonte di verità, chiarezza, mobilitazione e organizzazione diventi presto il giornale del proletariato rivoluzionario, di tutti gli sfruttati e gli oppressi, di tutti i combattenti per il socialismo.
 
La Direzione de “Il Bolscevico”

5 febbraio 2020