Prima iniziativa pubblica del Coordinamento locale delle sinistre di opposizione
Bandiere con falce e martello in un fronte unito per condannare il gravissimo scempio della Pineta di Ischia
Dal corrispondente dell’Organizzazione isola d’Ischia del PMLI
Prima manifestazione pubblica indetta dal Coordinamento delle sinistre di opposizione dell’isola d’Ischia. Sabato 22 febbraio infatti, il Coordinamento ha promosso, preannunciato da un comunicato stampa, un sit-in per protestare contro lo scempio che l’amministrazione borghese guidata dal PD Enzo Ferrandino (sorretto da un guazzabuglio di componenti provenienti da vari gruppi politici anche di destra), ha cominciato a mettere in atto ad Ischia, per realizzare una pista ciclabile nella Pineta degli Atleti. Un’operazione assurda, inaccettabile, condannata non solo dai numerosi gruppi politici, dalle associazioni culturali e ambientaliste, dai lavoratori che hanno aderito alla giornata di lotta, ma anche da tanti altri lavoratori, intellettuali, giovani, donne, anziani che ci hanno comunicato il loro più profondo dissenso e disgusto ritenendo tale lavoro un attacco di enormi proporzioni ad un patrimonio naturalistico e storico di grande pregio.
Per realizzare l'inutile pista ciclabile in una Pineta già abbondantemente frequentata da atleti residenti ed ospiti, il comune ha già distrutto rocce laviche che risalgono all’eruzione del 1300 e ha estirpato piante che appartengono all’operazione svolta dal botanico del re borbonico Ferdinando II, Giovanni Gussone, cui si deve la piantumazione di migliaia di pini lungo l’intero percorso della lava. Un’operazione finanziata con oltre 127 mila euro destinati, come recita una comunicazione comunale, a “interventi per la mobilità e la sicurezza stradale”.
Il rappresentante dell’Organizzazione isola d’Ischia del PMLI, compagno Gianni Vuoso, che ha sollecitato il Coordinamento a scendere in piazza, non ha esitato a definire tale comunicazione un falso, visto che l’aggressione riguarda una pineta e non una strada, così come è stato scritto anche nell’esposto, sottoscritto da decine di lavoratori e inviato al ministro per l’Ambiente, alla Sovrintendenza, alla Procura della Repubblica, alla Città Metropolitana e ai Carabinieri addetti alla Forestale.
La condanna di questa giunta, che ha fallito in più occasioni, è pervenuta da tanti lavoratori. Un altro aspetto positivo è stato l’apprezzamento per questa iniziativa che ha visto issate varie bandiere con la falce e martello: quella del PMLI, del PRC e del PCIML insieme in un fronte unito.
26 febbraio 2020