Rivendicando l'autorità sulle loro terre di cui il governo non ha né competenza né giurisdizione
Barricate dei nativi e attivisti canadesi contro il gasdotto
In Ontario la polizia di Trudeau ripristina con la forza i collegamenti ferroviari
Nella notte del 27 febbraio la polizia dell'Ontario ha smatellato una barricata eretta lungo la ferrovia utilizzata da Go Train per ripristinare il collegamento nel tratto tra le città di Aldershot e Hamilton bloccato da alcuni giorni dalle proteste dei nativi contro la costruzione di un gasdotto nei loro territori. Molti manifestanti della tribù dei Wet’suwet’en sono stati fermati, 3 arrestati nel blitz degli agenti a conferma che il presidente Justin Trudeau vuole portare fino in fondo il programma di costruzione delle pipeline in Ontario, la provincia della zona centro-orientale del Canada che confina con gli Stati Uniti e i Grandi Laghi, come nella British Columbia, la provincia più occidentale del Canada lungo la costa del Pacifico. Danneggiando importanti aree naturali, denunciano i nativi e gli ambientalisti che si oppongono ai progetti, tra l'altro per esportare come nel caso della British Columbia il gas ricavato con la distruttiva tecnica del fracking.
L'intervento della polizia dell'Ontario è anche un segnale intimidatorio per le numerose proteste e blocchi stradali e ferroviari in atto da alcune settimane in molte parti del paese di nativi e ambientalisti. Il presidente Trudeau in Parlamento aveva dichiarato di voler tenere aperto il dialogo coi nativi che hanno il diritto riconosciuto all’autodeterminazione e all’autogoverno e hanno quindi l'ultima parola su qualsiasi progetto riguardi le loro terre. Ma il consenso che otteneva con una parte dei capi di alcune tribù, che davano il via libera al gasdotto in cambio di soldi, promesse di posti di lavoro e ricompense sui proventi che deriveranno dalla vendia del gas, non smontava la protesta nella maggioranza dei casi e, dalla carota al bastone, passava alle minacce, “ora le barricate vanno smantellate”. Minacce subito messe in pratica in Ontario.
Nella British Columbia è sempre la tribù Wet’sewet’en che si oppone alla costruzione della Coastal GasLink pipeline (Cgl), il gasdotto la cui costruzione è iniziata nel 2012 di ben 670 chilometri dal Nord-Est della Columbia Britannica fino alla costa sul Pacifico, sopra Vancouver, che per una parte attraversa le terre dei nativi. A sostegno della loro battaglia migliaia di attivisti si sono mobilitati da tutto il Paese per aiutarli nelle barricate e i blocchi su strade e ferrovie. Una battaglia che si affianca a quella decennale della tribù degli Unist'ot'en che dall'aprile del 2009, con l'apertura di un presidio che è diventato permanente sulle sponde del Morice River, si oppongono alla costruzione sulel loro terre dell'oleodotto della Enbridge, il Northern Gateway, che si sviluppa in una altra parte della British Columbia.
4 marzo 2020