Quattro attentati in Sicilia a sedi dell'Agesci
La mafia attacca gli scout antimafia
Quattro attentati, nel giro di pochi mesi, hanno danneggiato altrettante sedi dell’Associazione guide e scout cattolici italiani (Agesci) in Sicilia.
Il primo è stato compiuto la sera del 1° ottobre 2019, quando un incendio di vaste dimensioni, che poi si scomparirà essere di origine dolosa, distruggeva completamente la sede del Gruppo Scout Agesci Marsala 2 in via Omodei, a Marsala. Pur non provocando alcun danno alle persone, le fiamme hanno inghiottito tutto il lavoro che in tanti anni era stato portato avanti da moltissimi ragazzi che avevano creduto in questo progetto, e ha privato tanti giovani di uno stabile luogo di ritrovo e di crescita personale.
Il secondo attentato è stato portato a segno nel territorio della Città metropolitana di Catania, quando lo scorso 9 novembre venne data alle fiamme la casa cantoniera dell’ex Provincia regionale in contrada Rocchitella, nel territorio di Mineo, utilizzata dal Gruppo Catania 5, tanto da renderla di fatto inagibile per molto tempo. La struttura, che era stata assegnata all'inizio del 2018 fa al gruppo scout, era oggetto di lavori e ristrutturazioni attraverso i fondi raccolti dai ragazzi e dalle loro famiglie, e avrebbe dovuto essere inaugurata il successivo 15 dicembre. Le indagini avrebbero immediatamente accertato il carattere doloso anche di tale incendio.
A metà dicembre, dopo questi due episodi, l’associazione Agesci aveva lanciato un fondo di solidarietà per aiutare i gruppi locali che avevano subito i danni, per ricostruire le sedi vandalizzate e sensibilizzare a livello nazionale l’opinione pubblica accendendo i riflettori sugli attacchi.
Anche il terzo atto vandalico è stato compiuto nel territorio catanese, dove il 13 gennaio scorso a Ramacca ignoti hanno fatto irruzione nel terreno e nell'immobile confiscato alla mafia e gestito da una decina di anni dal Gruppo Scout Ramacca 1. Anche in questo caso i danni sono stati gravi, perché tutte le porte e le finestre sono state sfondate, molti muri, pavimenti e soffitti sono stati presi a picconate mentre nell'interno dei locali sono state distrutte tutte le suppellettili, tanto da rendere l'immobile non agibile.
Dopo quest'episodio è chiaro che la matrice di questo, come anche degli altri episodi, è mafiosa, e la Procura della Repubblica di Catania, seguita da quella di Marsala, hanno indirizzato le rispettive indagini in tal senso.
L'ultimo episodio vandalico risale al 24 gennaio, quando a essere presa di mira è stata la sede del Gruppo Belpasso 2, che si trova in una zona isolata nei pressi della Strada Provinciale 72 dell'Etna, non molto lontano da Piano Bottara. Si tratta di un luogo importante, perché base di partenza per campi e pernottamenti e serve anche a ospitare diversi gruppi di scout e di altre associazioni che partono verso l'Etna. Anche qui, come era già accaduto a Ramacca, gli attentatori hanno mandato in frantumi lavandini e sanitari, hanno sfondato tutte le porte e le finestre e hanno gravemente danneggiato le suppellettili, rendendo l'ambiente al momento inutilizzabile per qualsiasi attività.
È chiaro che alla mafia non sta bene il forte impegno sociale dell'Agesci, tanto che anche lo scorso anno, in occasione della morte di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino, l'Agesci aveva portato i suoi ragazzi per le strade di numerose città siciliane per testimoniare il forte impegno antimafia del movimento.
Mentre solidarizziamo con gli scout antifamafia ricordiamo che per eliminare definitivamente la mafia bisogna eliminare il sistema economico capitalista, di cui le mafie sono parte integrante in quanto esso alimenta incessante corruzione, sfruttamento e miseria e ha condannato in particolare il Meridione in uno stato di arretratezza, disoccupazione e abbandono.
18 marzo 2020