Emergenza coronavirus
Nardella vuole militarizzare ancora di più Firenze
Occorre invece chiudere i luoghi di lavoro non essenziali e garantire il reddito dei lavoratori. Scioperi di metalmeccanici e commercio
Redazione di Firenze
Il sindaco Dario Nardella (PD), appena uscito il 20 marzo scorso dall'isolamento per essere stato a contatto con il segretario del PD Zingaretti positivo al coronavirus, ha calzato i panni dello sceriffo per ispezionare personalmente la città insieme a una pattuglia di vigili urbani e “sgridare” i fiorentini. E giù minacce a non finire: “chiederò l'intervento dell'esercito”, “saranno utilizzate le telecamere per controllare i raggruppamenti di due o più persone”, “mi attiverò per controllare gli spostamenti attraverso le celle telefoniche”. Insomma colpevolizzare i fiorentini è un modo per caricare sulle loro spalle la colpa dell'allargamento del contagio e così sottrarre dalle loro responsabilità i governi centrale e locali.
Anche nell'emergenza coronavirus le smanie repressive e antidemocratiche di Nardella sono emerse prepotentemente, finanche nei termini usati come “mi arrabbio”. Per il sindaco PD, che ha già sperperato somme ingenti per installare oltre mille telecamere in tutta la città, il controllo asfissiante e i militari in strada sono il rimedio per tutti i mali.
Completamente assenti nelle dichiarazioni del sindaco i problemi sociali legati all'emergenza coronavirus. Dai lavoratori costretti a lavorare senza sicurezza a quelli costretti a casa senza stipendio, ai senza tetto costretti a rimanere in strada, agli ospiti sovraffollati dell'albergo popolare, ai ricoverati nelle RSA, ai carcerati.
Mentre si parla nei telegiornali di misure a sostegno del reddito delle famiglie che dovrebbero essere gestite dai comuni non una dichiarazione concreta dal sindaco o dal comune sulle procedure per accedere immediatamente a queste somme.
Nei giorni seguenti anche nella nostra città si sono moltiplicati scioperi e proteste. Dai metalmeccanici che chiedono chiusure e sicurezza in sciopero in varie modalità dal 25 al 29 marzo, sciopero che ha coinvolto grandi aziende come la Baker Huges – Nuovo Pignone e Leonardo Finmeccanica (ex Galileo), al commercio con lo sciopero degli addetti dei supermercati il 29 e il 30 dei corrieri della Amazon di Calenzano. La Filcams Cgil ha denunciato che molte cooperative che hanno in appalto il lavoro negli alberghi non si stanno attivizzando per ottenere la cassa integrazione per i loro dipendenti. Anche gli studenti universitari hanno protestato per il caro affitti che stanno mettendo in difficoltà circa 10.000 giovani.
Nei giorni successivi Nardella ha abbassato un po' i toni, in difficoltà di fronte alle evidenti carenze della sua amministrazione. Per esempio diversi sono i casi di positivi al coronavirus anche fra i vigili urbani, che non hanno ricevuto dall'amministrazione comunale dispositivi di protezione (mascherine, guanti ecc.) tempestivamente e sufficienti.
31 marzo 2020