“È un narcotrafficante”, secondo l'incredibile accusa della DEA
Taglia Usa di 15 milioni di dollari sul presidente venezuelano Maduro

di Eugen - Firenze
Anche in questi tempi di Covid 19, nonostante la disponibilità del governo di Nicolas Maduro Moros vista la situazione, ad accordarsi con tutti i governi per risolvere il problema legato all'emergenza sanitaria, proseguono gli attacchi golpisti e congiunti dell'imperialismo americano e del governo colombiano, di lacchè completamente asserviti alla politica imperialista degli States, addirittura mettendo una taglia su Maduro, per "chiunque sappia dare informazioni per come scovarlo", quando invece notoriamente Maduro è al suo posto, quale legittimo presidente della Repubblica bolivariana di Venezuela.
Come marxisti-leninisti la nostra solidarietà va incondizionatamente all'attuale governo venezuelano, erede di Chavez, che è stato comunque un esponente anti-imperialista mondiale, pur non condividendo la loro teoria riformista e di matrice socialdemocratica del "Socialismo del XXI secolo". Ora, anche per scaricarsi la coscienza, gli attacchi vengono addirittura dalla DEA (l'ente statunitense teoricamente preposto alla lotta contro la droga, mentre in realtà sappiamo che la sua posizione è quantomeno ambigua, per non dire cose molto peggiori quanto assolutamente meritate...) e sono rivolti contro il governo venezuelano, addirittura accusandolo di connivenza con i narcotrafficanti e persino di essere uno dei narcos, non a caso con la complicità, appunto, dei colombiani, quando sappiamo che la monocultura colombiana, con i governi di Uribe e ora di Duque, presidente-fantoccio e "figlioccio" di Uribe, è ormai assolutamente la cocaina, peraltro con l'appoggio della DEA, che maschera il tutto come "plàn Colombia", che appunto dovrebbe servire a riconvertire le piantagioni di coca colombiane in altre coltivazioni, mentre ciò da decenni non viene neppure tentato.
In questo piano torna fuori l'outsider, altro "utile idiota" degli States e del governo colombiano, il golpista Juan Guaidò, ormai da tempo autoproclamatosi, contro ogni verdetto popolare, "legittimo presidente venezuelano"(sic!)... Ora Maduro è "Wanted" e ovviamente tutti i governi imperialisti europei e occidentali riprenderanno l'infame campagna antivenezuelana, come sta facendo in Italia il PD, desideroso di compiacere in ogni modo l'imperialismo USA.
Anche dal punto di vista militare, Coronavirus o meno, è "tutto pronto". Ai marxisti-leninisti, in questi momenti di totale crisi e di sbandamento generale, il compito di innalzare la bandiera dell'antiimperialismo, a difesa dell'unico legittimo governo venezuelano, ricordando gli avvertimenti molto chiari di Mao: "L'imperialismo americano ha invaso il territorio cinese di Formosa e lo ha occupato... Gli Stati Uniti hanno stabilito centinaia di migliaia di basi militari in molti paesi in ogni parte del mondo...Ciononostante tutte le basi militari americane che si trovano in paesi stranieri, sono come altrettanti cappi al collo dell'imperialismo USA. Sono gli americani stessi , e nessun altro, che hanno fabbricato questi cappi e sono loro stessi che se li sono messi al collo, mettendo l'altro capo della corda in mano a tutti i popoli del mondo che vogliono la pace e si oppongono all'aggressione. Più gli aggressori americani restano in questi luoghi tanto più stringeranno i cappi che serrano loro il collo...Se il gruppo dei capitalisti monopolisti degli Stati Uniti si ostina nella sua politica di aggressione e di guerra, verrà inevitabilmente il giorno in cui i popoli di tutto il mondo li impiccheranno. La stessa sorte attende i complici degli Stati Uniti " (Mao, Discorso alla Conferenza suprema dello Stato, 8 settembre 1958); e ancora: "Tocca ai popoli del mondo intero di mettere fine all'aggressione e all'oppressione dell'imperialismo e principalmente dell'imperialismo americano " (Mao, Intervista con un giornalista dell'agenzia Xinhua , 29 settembre 1958).
 

31 marzo 2020