Corrispondenza da Nola
Stato d'assedio e "coprifuoco" a Nola a causa Covid 19

 
Si è notata soprattutto in questi giorni di feste pasquali un'accanita repressione di Stato, con auto dei corpi di polizia, carabinieri e finanza impegnate in caroselli nelle strade cittadine con numerosi posti di blocco, la richiesta di certificazioni e giustificazioni di ogni genere e il controllo anche di persone a piedi e in luoghi senza alcun tipo di assembramento.
A proposito della maggior paranoia mussoliniana e fascista (l' assembramento), il neopodestà nero neofascista Gaetano Mineri, che non ci stancheremo mai di ripetere è nipote diretto dell'ultimo potestà fascista di Nola, ha firmato un'ordinanza in cui invita la popolazione alla delazione e allo spionaggio nei confronti dei cittadini che violano il divieto di circolazione e quarantena. E ha incoraggiato la popolazione "sana" a segnalare alle “forze dell'ordine” persone che magari non si sa nemmeno perché siano in strada (vadano essi a lavorare, o debbano fare commissioni urgenti come andare in farmacia).
Ormai il presidenzialismo di certi amministratori, sulla scia del megalomane di Palazzo Santa Lucia Vincenzo De Luca, sembra correre e infettare ben più del virus. Nessuno vuol negare la pericolosità e la delicatezza della situazione, ma le misure restrittive sembrano alquanto esagerate e non è detto che non nascondano altri fini. Anzi ne siamo certi. Insomma si è trovato il pretesto per mettere in campo e ufficializzare misure di controllo sociale che fino alla pandemia erano solo sperimentali. I signori del Palazzo sbagliano e i cittadini ci vanno di mezzo.
Riguardo ai dati del Covid-19 a Nola fino all'11 aprile c'erano 16 contagiati di cui 10 positivi, 3 guariti e 3 morti. I sorvegliati, cioè coloro che sono curati a domicilio sono 56. Si tratta di dati certamente minori rispetto alla media nazionale ma che comunque non tolgono nulla al disagio che questa bestia invisibile causa.
È poi scoppiata una polemica tra maggioranza ed opposizione comunale, dato che quest'ultima aveva, in una pagina Facebook, parlato di dati più consistenti, procurando, secondo il neopodestà nero, allarme sociale. L'opposizione era arrivata a dichiarare che Nola aveva il record di contagiati in tutta la provincia di Napoli. Il neopodestà ha chiarito in una diretta Facebook dal suo ufficio alla Casa del fascio che Nola, che il suo Ospedale effettua i tamponi su gran parte di tutto il territorio della Asl Na 3 Sud, per cui il record a cui l'opposizione si riferiva non è un record del territorio nolano, bensì riferito a tutto l'ambito della Asl Na 3. E quindi ha minacciato di denunciare l'opposizione per procurato allarme, ma noi sappiamo benissimo che, almeno nel caso di Nola, maggioranza ed opposizione fanno a pugni di giorno, per mangiare caviale e spartirsi insieme il bottino di notte.
Lo Stato ha distribuito a Nola 300 mila euro circa, che ora andranno ai più bisognosi in forma di pacchi alimentari e buoni pasto. Il neopodestà ha tenuto a precisare che non ci saranno favoritismi e clientelismi (forse perché in passato lui ne sa qualcosa). Aiuti che saranno distribuiti in forma di voucher e attraverso il canale telematico, in modo da scongiurare contatti negli uffici tra amministrazione, impiegati e cittadini. Ci chiediamo chi non possiede un computer come farà a scaricarli?
Gli operatori commerciali del territorio hanno accordato uno sconto del 10% ai possessori di voucher, per cui con il risparmio di 30 mia euro, si arriva a 330.000 euro finanziati dallo Stato.
Facendo ridere anche i bambini, il "premier" nolano (che avrebbe bisogno di un traduttore per esser compreso, nonostante risulti essere ingegnere) ha dichiarato in un filmato di aver tagliato i capelli a casa e non dal barbiere (come malignamente avevano sospettato alcuni cittadini). Praticamente si sarebbe fatto sfoltire la già rada chioma con la macchinetta dai figli. Non ci meraviglieremo se tra non molto con la macchinetta si raserà a zero i capelli, per cercare di assomigliare sempre più al suo modello e maestro che si affacciava a Piazza Venezia.
Mentre ripete di rimanere a casa e invita alla delazione, lui tra l'attività di amministratore e di gestione del maneggio con piscina, adibito a locale per matrimoni, feste e bagordi vari, può godersi una vita serena e priva di qualsiasi preoccupazione economica. Al punto di pavoneggiarsi confessando che si sta dedicando al "volontariato". Ma bravo. Grazie al doppio e ricco reddito di cui gode, può perfino vantarsi e farsi bello col volontariato. Siamo al delirio demagogico.
Quindi come si può affermare che non è necessaria la lotta di classe?
Chi ha ancora il coraggio di dire che "Siamo tutti nella stessa barca?"

13 aprile 2020