Le procure aprono numerose inchieste
Sanità piemontese allo sbando
I medici denunciano che la situazione è “fuori controllo”. Nella RSA di Grugliasco 30 morti su 87 ospiti
Crescono morti e contagi
Nell'emergenza sanitaria causata dal coronavirus esplode il ''caso Piemonte''.
Se nel Nord finora le zone più colpite sono state la Lombardia ed il Nord-Est, ora i dati del contagio e l'azione di diverse procure accendono i riflettori sul sistema sanitario piemontese con diverse inchieste, in particolare in riferimento alle RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali), in generale focolai d'infezione in tutto il Paese, intanto perché sprovviste di personale e attrezzature e poi perché hanno dovuto ospitare, a causa della mancanza di posti letto in terapia intensiva negli ospedali pubblici, diversi malati affetti da Covid-19, la qual cosa ha finito con il trasformarle in veri e propri focolai d'infezione provocando un numero elevatissimo di vittime (probabilmente i numeri ufficiali sono inferiori a quelli reali), come dimostrano in particolare i dati e le relative inchieste riguardanti la Lombardia, peraltro denunciati anche dal personale medico e dai parenti degli ammalati (vedi ''Il Bolscevico n.12/2020).
Anche in Piemonte, per effetto della privatizzazione della sanità, dei multimiliardari tagli alla sanità pubblica, fatti per favorire i pescecani capitalisti di quella privata, esplode il caso dei contagi nelle RSA e iniziano a muoversi diverse procure:
quella di Vercelli, che ha aperto un fascicolo dopo i 41 morti nella casa di riposo di Via Mazzini, quella di Cuneo, che indaga per epidemia colposa per i decessi avvenuti nella casa di riposo Villanova di Mondovì, quindi la Procura di Ivrea che indaga sulle RSA di Bosconero, Bairo, San Maurizio Canavese, San Mauro Canavese, Volpiano, Brusasco, Corio e Nole.
Si muove anche la procura del capoluogo Torino per i decessi della RSA di Grugliasco (30 morti su 87 ospiti) e la Procura di Novara con un'indagine che coinvolge 27 strutture su un totale di 33 nella provincia: «Un atto doveroso: erano arrivate molte segnalazioni da parte di parenti, sia alle forze dell’ordine sia ai sindaci», sostiene il Procuratore Marilinda Mineccia. In tutti i casi indagano anche i Nas dei carabinieri.
Quello che colpisce è che tanto sul dato dell'aumento dei contagi che sul numero dei decessi degli ultimi giorni circa il 60% dei casi riguarda appunto pazienti e personale medico e paramedico delle RSA, dati che fanno parlare di ''anomalia piemontese'' (ma che in realtà non lo è, purtroppo è così in tutto il Paese) da più parti e che mettono in evidenza da un lato il fallimento della giunta regionale di Alberto Cirio, FI, e dei suoi predecessori, a cominciare dall'ex governatore del Pd Sergio Chiamparino, la cui politica sanitaria ricalca le ''gesta'' del neofascista ''modello lombardo'', tutto volto a trasformare la sanità ed i servizi socio-assistenziali per anziani in un gigantesco supermarket basato sulla legge del massimo profitto a discapito della salute delle masse, il quale, complice la politica dei governi nazionali di questi anni, di fronte alla pandemia, mostra al mondo intero le sue inefficienze e le sue mostruosità.
I dati del contagio e dei morti nelle RSA è infatti il frutto della mancanza dei dispositivi medici di prevenzione e assistenza sia dentro che fuori da queste strutture, cosa che ha messo ovviamente a rischio anche i lavoratori del settore, il tutto mentre i governanti borghesi regionali e nazionali si scaricano vergognosamente addosso le colpe nel disperato quanto inutile tentativo di salvarsi la faccia di fronte alle masse a cominciare dai familiari delle vittime e delle persone colpite dal virus.
Per il ''re dei trapianti'' in pensione e attuale vicepresidente del consiglio regionale, il Pd Mauro Salizzoni: "Si vuole negare l'esistenza di un caso Piemonte. Eppure se dopo la Lombardia, la nostra Regione sta pagando il prezzo più alto in termini di decessi, non credo sia causa del destino cinico e baro...non è più accettabile la gestione confusa della Regione, che pare non avere sotto controllo la situazione...manca l'assessorato alla sanità...Il Covid-19 ha messo a nudo impietosamente le carenze organizzative della struttura regionale ormai sguarnita delle migliori professionalità che, vuoi per spoil system vuoi per scelta personale, hanno scelto di emigrare altrove"
Indubbiamente le sue critiche alla giunta Cirio possono essere condivisibili, ma com'è possibile fare finta di non sapere che fino alla primavera del 2019 al governo della Regione vi erano il Pd stesso ed il ''centro-sinistra''?
La replica dell'assessore regionale alla sanità Luigi Icardi: ''è la solita polemica politica, poco utile sempre e specie quando arriva da chi ha gestito la Sanità piemontese negli ultimi cinque anni e ce l’ha consegnata con le sue eccellenze, ma anche con le sue tante e gravi criticità..le parole di Salizzoni non offendono l’Assessorato alla Sanità, ma l’intero personale sanitario della Regione''
La loro polemica, tutta incentrata sullo scaricabarile, è un vomitevole copione già visto in ogni parte d'Italia che mette a nudo la responsabilità del disastro sanitario locale e nazionale tanto della destra quanto della ''sinistra'' borghese.
Quanto al M5s, giusta la richiesta del commissariamento della sanità piemontese da parte della capogruppo in consiglio regionale Francesca Frediani, la quale si chiede fra l'altro: ''Quanto avvenuto con la delibera regionale relativa alle RSA è incredibile. Perché un atto ufficiale della Regione Piemonte prevede di sistemare i malati Covid nelle Case di Riposo dove si trovano soggetti ad alto rischio contagio come gli anziani? Ed è altrettanto inaccettabile che un atto deliberativo sia gestito in modo così poco trasparente e confuso a tal punto da non trovarne traccia per giorni dopo la lunga scia di morte registrata in numerose RSA piemontesi. Per questo abbiamo già chiesto l’invio degli ispettori Ministeriali anche in Piemonte.''
Va detto però innanzitutto che i commissariamenti delle varie sanità regionali non hanno mai risolto un bel niente e sono una delle tragiche conseguenze del fallimento dello smantellamento del SSN e del federalismo neofascista, come dimostrano i commissariamenti delle regioni meridionali quali Calabria e Campania, il punto poi è che il governo Conte ed il M5S non sono credibili nell'ennesimo scaricabarile istituzionale e nel commissariamento delle regioni stesse, basti pensare che con la Lega gli stessi pentastellati erano al governo nazionale fino alla scorsa estate e che il governo Conte 2 non è in discontinuità in nessun caso rispetto al precedente governo nero fascista e razzista Salvini-Di Maio, specie in ambito sanitario ed in tema di ''autonomia differenziata''.(Com'è possibile poi chiedere il commissariamento della sanità regionale e non le dimissioni del presidente e della giunta? Forse la paura di perdere la poltrona di consigliere regionale?).
Insomma i politicanti borghesi locali e nazionali al servizio della borghesia non sono credibili, essendo i responsabili dello sfascio sanitario in corso, le loro polemiche strumentali sono solo fumo negli occhi delle masse.
Nell'Unità anticrisi voluta dalla giunta Cirio poi (concepita sulla falsariga di quella nazionale) vi è il pm Rinaudo e a tal riguardo il movimento No Tav ha rilasciato una importante dichiarazione: ''Un losco personaggio dalle imbarazzanti amicizie di cui abbiamo già lungamente reso conto, noto per aver fatto parte del pool anti-valsusa che ha contribuito negli anni a infliggere centinaia di anni di carcere a decine di notav. Proprio al magistrato anti-notav è toccato il compito di difendere, in una grottesca conferenza stampa tenuta venerdì scorso, la folle decisione presa dal consiglio regionale di trasferire i pazienti di covid19 nelle RSA. All’inizio della diffusione dell’epidemia, avendo letteralmente smantellato la rete sanitaria territoriale e l’assistenza domiciliare a forza di tagli, la Regione ha dovuto ripiegare su un approccio esclusivamente ospedaliero che ha moltiplicato i contagi. Accortisi del disastro e con gli ospedali che iniziavano a saturare, a metà marzo è stata presa la decisione di far ritornare i malati più fragili, gli anziani, nelle case di riposo. Grazie a questa brillante mossa criminale, che la giunta Cirio ha poi inizialmente cercato goffamente di nascondere, abbiamo anche in Piemonte tanti casi Trivulzio. Il numero di morti nelle case di riposo è arrivato ad almeno 450 e le RSA di sono letteralmente “trasformate in obitori” come ha di nuovo denunciato il sindacato dei medici.''
Con diverse importanti interviste in questi giorni rappresentanti del personale medico e paramedico attaccano con forza le scelte della giunta Cirio, in particolare per quanto riguarda la gestione delle RSA e le relative delibere regionali.
Il Codacons con un esposto alla Procura di Torino, su mandato di alcuni medici e degli avvocati Giuseppe Ursini e Tiziana Sorrento, ipotizza i reati di omissione e ritardo di atti d'ufficio, omicidio ed epidemia colposi, in riferimento a centinaia di email mandate da tanti medici di famiglia torinesi al servizio igiene della Asl della Città di Torino, indicanti centinaia di pazienti con sintomi riconducibili al Covid-19 e richiedenti i relativi tamponi, mai arrivati.
Email che sarebbero misteriosamente ''sparite'' per almeno un mese a detta di Roberto Testi, medico a capo del comitato medico scientifico dell'Unità di crisi regionale:''a causa di un blocco del servizio di posta elettronica''.
Anche la situazione del Piemonte come si vede, mostra che non siamo affatto tutti sulla stessa barca, occorre continuare la lotta di classe contro il capitalismo, il suo governo e la giunta regionale Cirio, per la sanità pubblica, gratuita, finanziata tramite la fiscalità generale, cogestita dai lavoratori del settore e dai pazienti e dotata di servizi capillari di cura, diagnosi e riabilitazione su tutto il territorio nazionale, garantendo la massima sicurezza al personale medico e non impegnato in prima linea nella lotta alla pandemia.
In una lunga e importante intervista un medico d’urgenza della Molinette di Torino impegnato nella crisi sanitaria da covid-19 peraltro denuncia: “Il sistema ospedalocentrico è tutto focalizzato, anche rispetto all’attenzione mediatica, sui grandi poli dell’eccellenza, poli concentrati di tecnologie, di competenze, ha qualcosa che in questo momento mostra dei limiti importantissimi. Concentrare i pazienti in una situazione del genere è molto rischioso perché una delle poche cose da imparare dalle infezioni coronavirus, di cui la capostipite è stata la sars, era che negli ospedali queste malattie facevano stragi. Cosa centra il territorio, centra nella misura in cui tu hai bisogno di un sistema che ti consenta di controllare le persone al domicilio nella sicurezza sia delle persone che stanno male sia degli operatori, hai bisogno di un territorio che sia integrato e armonizzato con il sistema ospedaliero in cui ci sono le conoscenze le tecnologie dei consulenti. Non si può pensare come ora che ci sono medici di base che dovrebbero essere un po' tuttologi ma che di fatto non lo sono, con migliaia di pazienti, pochissimi rapporti con i centri di eccellenza che a cosa servono se non a far ricadere le conoscenze sul territorio? Questo crea grossi problemi di conoscenze e anche di aggiornamento. E poi altro problema che avrebbe dovuto fare il territorio, era seguire in maniera efficiente chi veniva mandato a casa, perché noi vediamo continuamente persone che dopo quelle 6 - 12 ore in cui le osserviamo possono essere dimesse ma non è detto che gli stessi criteri valgano 48 ore dopo.. il territorio efficiente avrebbe avuto il compito di seguirli a casa passo passo. Alcuni andrebbero solo rassicurati, controllati ogni tanto e rassicurati che la situazione è sotto controllo, altri avrebbero avuto bisogno che il loro peggioramento venisse monitorato e identificato in maniera più precoce e tempestiva. I mmg contano tra le loro file numerosissimi contagiati e un certo numero di gravi e morti, non mi risulta fossero molto preparati né per i dpi, poi hanno strutture di ricezione dei pazienti che sono abbastanza rischiose per la diffusione di queste malattie, se pensi cosa succede quando c’è il picco influenzale negli studi dei medici di famiglia. Ci sono una serie di limiti e problemi che questo sistema ha sempre avuto e in una fase del genere vengono fuori in maniera un po' drammatica. L’assistenza gli anziani è un’altra ferita aperta ma che era aperta sempre e ora sanguina in maniera copiosa...
“ Una denuncia che mette a nudo alcuni dei mille conflitti che esistono tra l'organizzazione della sanità nel capitalismo e una efficace difesa della salute della popolazione.
22 aprile 2020