La Gazzetta di Reggio censura il PMLI
Alimenta l'anticomunismo e dà spazio ai fascisti che attaccano il busto di Lenin, poi imbrattato con una svastica

Dal nostro corrispondente dell'Emilia-Romagna
Il 22 aprile è caduto il 150° Anniversario della nascita del grande Maestro del proletariato internazionale Lenin. Il PMLI.Emilia-Romagna aveva organizzato una grande manifestazione unitaria davanti al busto di Lenin nella omonima piazza a Cavriago, rimandando l'annuale manifestazione che i marxisti-leninisti organizzano nel mese di gennaio per l'anniversario della scomparsa.
Purtroppo a causa delle restrizioni agli spostamenti imposte per contrastare la diffusione del Coronavirus la manifestazione è stata rimandata a data da destinarsi, il PMLI ha però voluto comunque rendere omaggio a Lenin deponendo un mazzo di fiori ai piedi del busto, inviando un comunicato stampa e un documento celebrativo agli organi di stampa.
Le importanti iniziative messe organizzate dal Partito nonostante le forti limitazioni hanno trovato poco spazio nei mezzi d'informazione borghesi, ma in particolare la Gazzetta di Reggio non ha pubblicato nemmeno una riga a riguardo, anzi addirittura proprio il 22 aprile ha pubblicato la velenosa lettera inviata da un ex consigliere comunale di Reggio Emilia del MSI che, probabilmente nero dalla rabbia perché il PMLI ha celebrato Lenin nonostante tutto, pur non nominando mai il nostro Partito ha scagliato un vomitevole attacco al socialismo, a Lenin, a Stalin, e al busto presente a Cavriago.
Il Direttore della Gazzetta Stefano Scansani, oltre ad aver pubblicato questa lettera piena di livore anticomunista proprio nel giorno dell'Anniversario della nascita di Lenin, nella sua risposta ha in sostanza detto che non c'è nulla da temere “perché è parte del gioco anacronistico”.
In una lettera alla Gazzetta del 23 aprile, “ovviamente” censurata, il PMLI oltre a “ricordare” al Direttore Scansani le iniziative per il 150° della nascita di Lenin, in riferimento alla lettera anticomunista pubblicata il giorno precedente ha scritto: “Basta poco per smentire le falsità fasciste, ma, come purtroppo sappiamo, e come hanno ben imparato i fascisti dai loro maestri, basta ripetere una menzogna molte volte ed ecco che questa diventa verità..., almeno così è per la borghesia, ma tutte le menzogne di questo mondo non scalfiranno mai la grande e immortale opera dei 5 grandi Maestri del proletariato internazionale Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao, e di coloro che ne hanno poi raccolto l’eredità e coerentemente la applicano e la sviluppano, nel nostro Paese il PMLI, per combattere contro il capitalismo e l’imperialismo, per il socialismo e il potere politico del proletariato.
Il clima anticomunista creato e alimentato dalla borghesia, e perchè no anche la grancassa mediatica fornita dalla Gazzetta di Reggio, ha evidentemente spinto la mano dei soliti fascisti che escono di notte dalle loro tane, e che hanno tracciato svastiche sul municipio di Cavriago, sul monumento ai caduti e anche a terra dinnanzi al busto di Lenin”.
Il PMLI.Emilia-Romagna ha inviato tempestivamente un comunicato stampa di ferma condanna datato 24 aprile, dove si afferma tra l'altro che l'accaduto dimostra che “il fascismo è tutt’altro che scomparso e pur avendo vestito il doppiopetto e aver piegato in proprio favore le istituzioni borghesi, continua a servirsi di una manovalanza che ha ben imparato dai suoi maestri e agisce vigliaccamente col favore del buio” e che “Il busto di Lenin è parte non solo della storia di Cavriago, ma della storia del nostro Paese, perché dimostra l’indissolubile legame tra la lotta di classe nel nostro paese e gli insegnamenti di questo Grande Maestro del proletariato internazionale”.
La Gazzetta di Reggio però “da quest'orecchio proprio non ci sente” e non solo ha nuovamente censurato il PMLI ma addirittura ha rincarato la dose anticomunista nel commento dello stesso Direttore Scansani dal titolo “Quello che i cretini non sanno” dove la “denuncia” più forte che è riuscito a tirare fuori è stata dare appunto dei “cretini” ai fascisti, ma solo perché questi “più pitturano svastiche e più allungano la vita a quella faccia di bronzo di Lenin che sta a Cavriago”, sciorinando poi il suo repertorio anticomunista fatto di “il monumento se lo stavano mangiando il tempo e il verderame”, “attrazione turistica”, ecc. Insomma la Gazzetta di Reggio è stata “costretta” a parlare del busto di Lenin ma ne avrebbe fatto volentieri a meno, tanto che ha preferito dare spazio ai fascisti piuttosto che al PMLI che rende onore a Lenin ogni anno e lavora assiduamente per applicare i suoi insegnamenti, così come quelli di Marx, Engels, Stalin e Mao nella lotta contro il capitalismo e l'imperialismo, per il socialismo.
Di “cretinismo” c’è ben poco – è scritto nel successivo comunicato del PMLI.Emilia-Romagna datato 25 Aprile e questa volta pubblicato - , questo è fascismo e prima gli organi di informazione si decideranno a chiamarlo col suo nome, prima anche le masse ne prenderanno coscienza e prima lo potremo debellare”.
 
 

29 aprile 2020