Lettera del PMLI.Emilia-Romagna al Direttore della “Gazzetta di Reggio”, Stefano Scansani
Le sempre più numerose aggressioni fasciste a persone e cose non sono “cretinismo” ma fascismo aperto
Il suo anticomunismo era già chiaro quando ha voluto censurare sul suo giornale un atto politico molto importante, che lei sia o meno d’accordo sul valore di quest’atto comunque tale rimane, come la deposizione di fiori al busto di Lenin a Cavriago nel 150° Anniversario della sua nascita e nonostante la pandemia di coronavirus in corso, oltre al comunicato stampa e al documento redatto per l’occasione dal PMLI.Emilia-Romagna.
Il suo anticomunismo ha trovato conferma nell’aver censurato sul suo giornale sia le lettera che le abbiamo inviato il 23 aprile circa gli attacchi che i fascisti, ai quali anche il suo giornale aveva fatto da “megafono”, avevano scagliato contro il busto di Lenin e il comunismo, sia il comunicato inviato il 24 aprile di condanna dell’imbrattamento con svastiche del busto di Lenin, del comune di Cavriago e del monumento ai caduti.
Ovviamente lei è libero di pensarla come vuole, fatto sta che però “forse”, essendo il Direttore di un giornale, dovrebbe riportare tutte le notizie, che a lei piacciano o meno, e dovrebbe fare in modo che il suo anticomunismo non le impedisca di vedere come stanno le cose, perché definire “cretini” quelli che disegnano svastiche, serve a ben poco, se non a sminuire, e quindi a sottovalutare, il diffondersi di organizzazioni e atti di chiara ispirazione fascista. Basti citare il continuo danneggiamento e imbrattamento di sedi di partiti e associazioni e di monumenti che ricordano la Resistenza e i partigiani (l’ultimo proprio questa notte a Ozzano dell’Emilia), le aggressioni a extracomunitari, omosessuali, antifascisti, comunisti, basti citare le tante organizzazioni neofasciste presenti nel nostro Paese, e questo solo per citare il fascismo aperto, senza parlare quindi del neofascismo istituzionale imperante.
Di “cretinismo” c’è ben poco, questo è fascismo e prima gli organi di informazione si decideranno a chiamarlo col suo nome, prima anche le masse ne prenderanno coscienza e prima lo potremo debellare.
Il suo “commento” invece finisce addirittura per dare loro una “sponda” andando a insultare nuovamente il busto con: “faccia di bronzo di Lenin”, “il monumento se lo stavano mangiando il tempo e il verderame”, “attrazione turistica”, ecc., non vedendo, non volendo vedere, e non volendo far vedere che anche in Italia c’è ancora chi segue gli insegnamenti dei cinque grandi Maestri del proletariato internazionale Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao, e non è questione di folklore né di anacronismo, si tratta invece di seguire l’unica via, quella del socialismo, che può risanare economicamente e moralmente l'Italia, salvarla dal fascismo e assicurarle un avvenire di pace, democrazia, libertà, uguaglianza di genere e territoriale, benessere, giustizia sociale, una sanità e una istruzione pubbliche e gratuite, pensioni pubbliche e adeguate, salari giusti secondo il lavoro.
Viva il 25 Aprile!
Viva la Resistenza e i partigiani!
Con Lenin per sempre, contro il capitalismo per il socialismo!
Partito marxista-leninista italiano.Emilia-Romagna
25 Aprile 2020
29 aprile 2020