Il governo Conte affida a un uomo delle multinazionali la direzione della task force per la ricostruzione
Il 10 aprile, con l'istituzione della task force di esperti, con a capo il super manager delle multinazionali Vittorio Colao, sottoposta al controllo diretto di Palazzo Chigi e svincolata da ogni controllo parlamentare e di legittimità del capo dello Stato e della Corte costituzionale, il premier Conte ha ulteriormente rafforzato la sua dittatura personale attribuendosi la totale gestione su tutto il territorio nazionale anche della cosiddetta fase 2 dell'emergenza coronavirus che prevede non solo una “graduale riapertura e ricostruzione del Paese” ma addirittura “il cambiamento dell’Italia”, come ha proclamato lo stesso Conte nel suo proclama a reti unificate.
Come del resto tutte le altre commissioni e comitati già istituiti nei giorni scorsi, a cominciare dal Comitato tecnico-scientifico della Protezione Civile, la task force del ministero della Salute, dell'Istruzione e del ministero dell'Innovazione (ben 74 membri), la task force che fa capo al Commissario Domenico Arcuri, e i vari “tavoli” per il made in Italy attivati con le categorie dalla Farnesina e guidati dal sottosegretario Manlio Di Stefano, la nuova task force diretta da Colao è composta esclusivamente da stretti collaboratori del premier, tecnici fidati, tecnocrati borghesi, dirigenti, banchieri, manager, economisti, giuristi, scienziati, professori e baroni universitari di diverse discipline, dall’economia alla psicologia, che rispondono direttamente a lui al di fuori di ogni controllo politico e istituzionale. Tra i suoi membri non figura nemmeno un rappresentante dei lavoratori e delle masse popolari.
Vittorio Colao
è un uomo delle multinazionali, 58 anni sposato con Silvia Cassinis dalla quale ha avuto 3 figli, ex AD di Vodafone, è nato a Brescia il 3 ottobre del 1961, uno dei territori più colpiti da Covid-19 in Italia, si è laureato in Economiia e Commercio alla Bocconi, ha ottenuto un MBA all'Università di Harvard. Dopo aver lavorato alla Morgan Stanley a Londra è tornato a Milano dove ha lavorato alla Mckinsey & Company.
Nel 1996 è diventato AD Omnitel Pronto Italia e dal 2001 è stato CEO regionale di Vodafone per l'Europa meridionale. L'anno successivo è diventato membro del cda. Nel 2004 ha lasciato la Vodafone e fino al 2006 è stato amministratore delegato di Rcs MediaGroup. Nel 2006 è rientrato in Vodafone come vice amministratore delegato a capo della divisione Europa e poi, dal 2008 al 2018, di nuovo amministratore delegato.
Della task force fanno parte anche:
Domenico Arcuri
, già nominato da Conte a capo della Commissione straordinaria per l'attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell'emergenza epidemiologica COVID-19.
Riccardo Cristadoro
, consigliere economico di Conte e Senior Director del Dipartimento economia e statistica, Banca d'Italia.
Filomena Maggino
, consigliera del presidente del Consiglio per il benessere equo e sostenibile e la statistica, professoressa di Statistica sociale, Università di Roma "La Sapienza".
Mariana Mazzucato
, consigliera economica del presidente del Consiglio, Director and Founder, lnstitute for Innovation and Public Purpose, University College London.
Giovanni Gorno Tempini
, presidente di Cassa Depositi e Prestiti.
Elisabetta Camussi
, professoressa di Psicologia sociale, Università degli Studi di Milano "Bicocca".
Roberto Cingolani
, responsabile innovazione tecnologica di Leonardo, direttore scientifico dell'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT).
Giuseppe Falco
, Amministratore Delegato per il Sistema Italia-Grecia-Turchia e Senior Partner & Managing Director di The Boston Consulting(BCG).
Franco Focareta
, ricercatore di Diritto del lavoro, Università di Bologna "Alma Mater Studiorum".
Enrico Giovannini
, professore di Statistica economica, Università di “Tor Vergata”.
Giampiero Griffo
, coordinatore del Comitato tecnico-scientifico dell'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità. Enrico Moretti, Professor of Economics at the University of California, Berkeley.
Riccardo Ranalli
, dottore commercialista e revisore contabile.
Marino Regini,
professore emerito di Sociologia economica, Università Statale di Milano. Raffaella Sadun, Professor of Business Administration, Harvard Business School.
Stefano Simontacchi
, avvocato, presidente della Fondazione Buzzi.
Fabrizio Starace
, direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche dell'ADSL di Modena - presidente della Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica (SIEP).
Dunque una task force composta esclusivamente da tecnici tutti appartenenti all'alta borghesia, membri e azionisti dei maggiori gruppi industriali del capitalismo e dell'imperialismo nazionale e internazionale, il cui compito è salvaguardare prima di tutto gli interessi della classe dominante borghese e del capitalismo e non certo la salute, la sicurezza e le condizioni di vita, sociali ed economiche delle masse popolari e dei lavoratori.
Colao guiderà quindi “una squadra di economisti, giuristi e scienziati con compiti larghissimi e con deleghe ministeriali al fine di elaborare e proporre misure necessarie a fronteggiare l'emergenza e per una ripresa graduale nei diversi settori delle attività sociali, economiche e produttive”.
Deve fornire indicazioni precise sulle modalità del passaggio dall'attuale fase di chiusura generale a quella della riapertura con indicazioni puntuali su lavoro in smart working e turnazioni, tracciamenti con le nuove tecnologie, dispositivi di sicurezza, mobilità casa-lavoro e decidere quali sono i settori che “strategicamente” devono riaprire prima degli altri “nell'interesse del Paese”.
Tutte le decisioni non si discutono, possono essere solo ratificate anche senza il parere del parlamento e sotto la regia esclusiva del premier Conte il quale, sulla base dei rapporti elaborati da Colao, prenderà una decisione con il relativo decreto.
Si tratta di un ulteriore tassello che rafforza la dittatura Conte il quale, col pretesto dell'emergenza sanitaria, ha già imposto al Paese un vero e proprio golpe istituzionale che ha azzerato di colpo tutte le libertà democratico borghesi e le garanzie costituzionali.
Una situazione molto pericolosa specie se si pensa che da quasi due mesi il parlamento è stato completamente esautorato e il metodo Conte, che di fatto ha assunto pieni poteri e ormai governa solo a colpi di decreti e conferenze stampa a reti unificate, viene replicato e rilanciato anche a livello ministeriale e locale da ministri, governatori e sindaci podestà sia di “centro-destra” che di “centro-sinistra” con decreti, divieti e ordinanze che rafforzano ulteriormente il regime dittatoriale imposto da Conte e sempre più inquietanti restrizioni delle libertà di movimento, di riunione e di sciopero, proprio come avveniva durante la dittatura fascista di Mussolini.
La dittatura “antivirus” di Conte è sostenuta acriticamente anche da partiti della “sinistra” borghese come LeU e SI, e perfino da “Il Manifesto” trotzkista e da buona parte dei grandi quotidiani di regime che hanno salutato l’incarico a Colao come una grande occasione, a cominciare da “La Repubblica” che a caratteri cubitali ha titolato “La terapia Colao” presentandolo come l’uomo della provvidenza che ci salverà da tutti i mali.
Si assiste anzi al paradosso che ad opporvisi sono proprio i leader dei fascisti del XXI secolo, Salvini e Meloni, che accusano strumentalmente Conte di governare con metodi autoritari e si ergono a paladini dei poteri del parlamento da lui esautorato. Quale credibilità possono costoro vantare, dal momento che lo accusano di aver assunto quei pieni poteri che proprio Salvini era stato il primo a rivendicare pubblicamente per sé lo scorso agosto, e che entrambi plaudono senza ritegno ai pieni poteri assunti dal loro principale alleato e modello in Europa, il dittatore fascista ungherese Orban?
Un motivo in più per ribadire che non siamo tutti sulla stessa barca e che la lotta di classe deve andare avanti con ancora più forza e determinazione come dimostra il conflitto tra le esigenze padronali della produzione e del profitto e il diritto alla sicurezza e alla salute dei lavoratori e delle loro famiglie, per liberare l'Italia dal capitalismo, dalla dittatura antivirus del premier Conte e dal suo governo al servizio del regime capitalista e neofascista e dai fascisti del XXI secolo guidati da Salvini e Meloni.
29 aprile 2020