Il governatore del Molise Toma (FI) rafforza il suo potere
“San” Donato fa passare il bilancio di previsione triennale. Primo atto della nuova giunta: blocco delle prestazioni sanitarie ambulatoriali!
Dal corrispondente del Molise
E bravo il nostro “san” Donato Toma, presidente berlusconiano del Molise! Come il suo omonimo del IV secolo, che trovatosi con il calice del vino frantumato durante la messa seppe miracolosamente ricomporlo perdendo un solo pezzo e riuscendo nel suo proposito di servire vino ai fedeli, anche il nostro, trovatosi con la giunta a pezzi, riesce nel miracolo di ricomporre il quadro perdendo un solo frammento, l’assessore leghista Mazzuto. È riuscito così a far approvare dai suoi fedelissimi il bilancio di previsione 2020-2022.
Dunque, prima azzera l’intera giunta con modalità ducesche il 16 aprile, indi nomina un assessore pro tempore per mere questioni di legalità borghese, poi si assicura l’appoggio pentastellato per l’abolizione della surroga e si vede approvare la legge di stabilità 2020 e il già citato bilancio (12 voti a favore, 8 contro, 1 astenuto) e infine, il 3 maggio, l’ultima parte del miracolo: il rientro dei vecchi assessori! Tutti riconfermati nei propri ruoli, dai forzisti Nicola Cavaliere e Roberto Di Baggio a Vincenzo Niro dei Popolari a Vincenzo Cotugno (Orgoglio Molise) che torna a ricoprire il ruolo di vicepresidente regionale.
Più di qualcosa, tuttavia, è successa in queste settimane nella stalla di Betlemme, pardon, nella cappella di palazzo D’Aimmo. Partiamo da una tirata d’orecchi ad Andrea Greco (M5S) che, “coerentemente” con il suo assillo di migliorare la vita delle masse popolari molisane grazie ai tagli dei costi della politica, vota con san Donato l’emendamento che cancella la surroga mandando a casa qualche consigliere. Greco e Toma, il nuovo che avanza! Risparmi per 800.000 euro che diviso 300.000 molisani fa… ridere! Il fido Greco rincara dichiarando: “Vi ho dimostrato, a soli 34 anni, che siamo dei giganti”.
Ancora, bisognerà vedere che ne sarà dell’ambitissima poltrona della presidenza del Consiglio, non è detto che Salvatore Micone riesca a tenerla ancora a lungo. Eppoi, le quote rosa. Si sa, la chiesa è fatta principalmente di uomini ma il buon cuore del nostro lo ha indotto a invocare un miracolo: molisane/i abbiate fede, vi apparirà una vergine! E la vergine venne, Aida Romagnuolo! Beh, non proprio una figura politicamente immacolata: dapprima eletta in consiglio con la Lega, poi fatta fuori e ora richiamata da San Donato che la benedice nel ruolo di segretaria dell’Ufficio di presidenza di Consiglio. Breve digressione: nei massimi organi istituzionali, le donne passano da 5 a 4, le destrorse Filomena Calenda e la già citata Aida oltre alla PDmenoL Micaela Fanelli e alla pentastellata Patrizia Manzo. Un po’ pochino, ci pare!
Qualche tensione viene pure dall’ex governatore, pure lui di “centro-destra”, Michele Iorio, sempre più spesso mina vagante con le sue esternazioni e voti a volte contrari alle direttive di Toma.
Insomma, fra ritorni di fiamma, avvicendamenti vari, attese delle ultime tessere, scambi di favori e tensioni fra le varie correnti vescovili, Toma porta a casa una maggioranza blindata, fedeli riallineati, bilancio di previsione approvato e si tiene stretta pure la delega al Lavoro sottratta al “povero” Mazzuto.
L'onnipresente Salvini ha trovato tempo fra una sparata e un’altra delle sue di citare il caso Toma, chiamando i leghisti molisani (non che abbondino in zona) a sorvegliarne l’operato. Dopo le visite preelettorali, i baci e le foto, è evidentemente terrorizzato di trovarsi senza più esponenti in consiglio!
La sanità privata ha santi in paradiso nella nostra regione se è vero ciò che ha denunciato la giornalista de Il Fatto quotidiano
Patrizia De Rubertis: le strutture convenzionate private hanno il “privilegio” di riscuotere ben il 95% del fatturato che gli è stato riconosciuto per gennaio e febbraio a prescindere dalle prestazioni reali contro il 70% previsto dal decreto legge nazionale che, fra l’altro, prevede il pagamento dei soli servizi effettuati. Beneficiari? I soliti: Gemelli e Neuromed, questa del noto Aldo Patriciello che riceve copiosi assegni dalla giunta regionale alla cui vicepresidenza siede Vincenzo Cotugno, suo cognato! Ma non è una novità per chi è abituato al mix di “democrazia”, san(t)ità, diritti e trasparenza in salsa molisana!
Il primo provvedimento della nuova giunta: su richiesta dell’Asrem, la Regione ha deciso di sospendere tutte le prestazioni e attività sanitarie ambulatoriali eccetto le urgenze. Un bel modo per negare il diritto alla salute alle masse popolari!
Ad ogni modo, gioisci popolo molisano. Il santissimo ha fatto il miracolo di blindare il suo potere, non certo di vincere e risolvere l'emergenza sanitaria del Coronavirus, la crisi del sistema sanitario, il collasso dei trasporti locali ridotti all’osso, la crisi economica, la disoccupazione, lo spopolamento e l'impoverimento delle masse popolari.
6 maggio 2020