Indetto dall'Unione sindacale di base
Combattivo presidio a Catania a 50 anni dalla conquista dello Statuto dei lavoratori
Partecipazione del PMLI. Interessante e articolato intervento di Schembri
Dal corrispondente della Cellula “Stalin” della provincia di Catania
Nella mattina di mercoledì 20 maggio si è svolto un combattivo presidio sotto il palazzo della prefettura, angolo via Etnea, indetto dall'USB in contemporanea con altri presidi in diverse città d'Italia, nel ricordo del 50° dello Statuto dei lavoratori.
A ricordare questo giorno storico di mezzo secolo fa quando il proletariato italiano con dure lotte, e in un contesto unitario e favorevole, ha conquistato dei diritti parziali con lo Statuto dei lavoratori, Claudia Urzì, Responsabile della Federazione del sociale USB Sicilia: “Da quel giorno padronato e governi hanno iniziato una lunga e tenace e intensiva controffensiva per smantellare i diritti e le tutele in esso contenute a difesa delle lavoratrici e dei lavoratori”, e lo dimostra il fatto che ora nonostante l'emergenza sanitaria del coronavirus i padroni non rinunciano ai profitti. In queste settimane l'attacco e le minacce di Confindustria e del padronato tutto hanno ritrovato nuovo vigore a difesa dei loro interessi a danno della salute, dei diritti e del salario di milioni di lavoratrici e lavoratori: dalle deroghe alle norme in materia di sicurezza e la salute, alle aperture anticipate delle attività non essenziali.
Dal peggioramento delle condizioni di lavoro alla repressione delle lotte e degli scioperi, l'intervento della sindacalista continua con una critica al governo Conte a Confindustria e ai sindacati confederali per gli accordi a discapito dei lavoratori. "Ora pretendono un nuovo patto sociale sicuri della complicità di CGIL, CISL e UIL, partendo da un ulteriore smantellamento dei contratti collettivi nazionali. Con il decreto Rilancio Italia le imprese ricevono una grande quantità di risorse senza condizioni. Si configura così il nuovo patto sociale tra CGIL, CISL e UIL, Confindustria e governo proprio quando sarebbe necessario rimettere in discussione un sistema economico e sociale rivelatosi incapace di salvaguardare non solo le condizioni di lavoro ma finanche la vita stessa delle persone”.
A fine presidio è stato consegnato al prefetto un documento della Federazione del sociale USB e per conoscenza al governo, dove si chiede il rispetto e la tutela del diritto al ritorno nelle proprie terre degli studenti fuori sede e dei lavoratori precari rimasti bloccati dell'emergenza Covid-19.
Il PMLI ha partecipato al presidio e nel suo intervento, il compagno Sesto Schembri, Segretario della Cellula provinciale del Partito, ha ricordato in quale contesto storico è nato lo Statuto dei lavoratori, frutto delle lotte operaie degli anni '60 e della stagione di lotte anticapitaliste del '68 e '69 quando il socialismo era d'attualità e trionfava nel mondo. Su quell'onda, il 20 maggio 1970 venne approvato lo Statuto dei lavoratori. Non era il socialismo ma una conquista di diritti democratici e sindacali. Ma i capitalisti non hanno mai sopportato queste nuove regole essendo un ostacolo alla loro fame insaziabile di massimo profitto. Così colpo dopo colpo è stato svuotato e di fatto stracciato. Con il Jobs Act e il cosiddetto "contratto a tutele crescenti", in vigore del del 7 marzo 2015, il governo Renzi aveva sostanzialmente abrogato per tutti i nuovi assunti l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori (e cioè la reintegrazione nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo) sostituendolo con una modesta identità risarcitoria.
Schembri ha continuato il suo intervento prendendo di mira il sistema economico capitalista che accentua le disuguaglianze sociali che con l'emergenza sanitaria del coronavirus si sono ulteriormente aggravate. E ha concluso facendo appello all'unità di tutte le forze anticapitaliste per lottare per il diritto al lavoro per tutti, per il reddito di quarantena per tutti coloro che non hanno “ammortizzatori sociali” pari a 1.200 euro al mese.
Al presidio hanno partecipato studenti, disoccupati, pensionati, lavoratori precari. Era presente anche Mimmo Cosentino segretario regionale Sicilia del PRC.
Dopo i diktat del governo Conte ci siamo ripresi la piazza per continuare la lotta contro il capitalismo, per il socialismo.
27 maggio 2020