Il sindaco di Nola si dimette
Forse dopo l'arrivo dei finanziamenti per l'emergenza da spartire ci ripensa
Dal corrispondente dell'Organizzazione di Nola del PMLI
Nola (Napoli) si ritrova dopo nemmeno un anno di mandato al neopodestà Gaetano Minieri nell'incubo del commissariamento, il secondo dopo quello subito nel 2017 dalla precedente amministrazione per la mancata approvazione del bilancio. Il 12 maggio il nipote diretto dell'ultimo potestà con l'orbace dell'epoca mussoliniana, ha rassegnato le dimissioni.
"Problemi con la sua stessa maggioranza. Mi hanno lasciato solo", le motivazioni dell'imprenditore della ristorazione e dei lieti eventi (matrimoni e varie). In realtà ci viene da dire che coloro a cui si appoggiò per ottenere voti alle elezioni del giugno 2019, ora gli presentano il conto e pretendono posti e prebende in giunta comunale, dato che il neopodestà si era affidato ad una giunta più tecnica per compensare la sua completa inesperienza amministrativa. L'arrivo di finanziamenti per l'emergenza Covid-19 ha poi fatto venire l'appetito alle stelle a questi corvi che intravedono buona selvaggina di cui sfamarsi.
Il neopodestà selfie-man che ripete incessantemente di essere tra il popolo, usando forse appositamente un linguaggio strettamente napoletano, nel discorso social di commiato, esordisce con l'aggiornamento della situazione Covid-19 in città, profferendo un'ammissione ai limiti dell'incredibile e che dimostra come un simpatizzante della destra neofascista possa essere di "larghe" vedute ed empatia: "I casi di Covid (al 12 maggio, ndc) - esordisce - sono 5, ma fortunatamente 3 di questi sono relativi ad una famiglia che abita nell'estrema periferia di Nola, per cui non vi è da preoccuparsi e quindi ne abbiano solo 2". Roba da mettersi le mani nei capelli. Come esistesse una differenza tra chi abita in centro e chi in periferia di una stessa cittadina.
Tra i suoi "traguardi" Minieri ritiene di essere artefice del ritorno dopo anni di una sezione distaccata dell'Università degli studi Partenope, dimentico che ciò è avvenuto dal momento che un nolano è Ministro dell'Università, l'ingegner Gaetano Manfredi, che fu nominato dal trasformista Conte, insieme al ministro della (d)istruzione Azzolina.
Il sindaco ha i canonici 20 giorni di tempo per confermare le dimissioni. Sono in corso febbrili trattative, anche con la minoranza. Si sono seduti al tavolo, maggioranza e opposizione, per spartirsi la torta succulenta dei finanziamenti che arrivano e arriveranno per l'emergenza virus. La vera emorragia, il vero virus, sono il capitalismo e il sistema istituzionale borghese che è sua espressione diretta.
Alle prossime puntate il disvelamento della crisi, se Minieri avrà finto o meno. Noi crediamo di sì conoscendo il putridume delle istituzioni borghesi.
Come PMLI daremo sempre battaglia, qualsiasi istituzione di questo marcio sistema, sfrutti e illuda le masse.
27 maggio 2020