Per l'articolo sulla sua vicenda pubblicato sul numero scorso del nostro giornale e sul sito del PMLI
Il giornalista Berizzi a “Il Bolscevico”: “Grazie per la solidarietà. Antifascisti sempre”
Il giornalista e inviato de “La Repubblica” Paolo Berizzi, oggetto di ripetute e persistenti minacce da parte dei fascisti per i suoi articoli e libri di denuncia del propagarsi della “peste nera” neofascista, dopo aver ricevuto il servizio de Il Bolscevico
pubblicato sul n. 18 dal titolo: “Nuove minacce dei fascisti al cronista di “Repubblica” Berizzi. Non è in gioco solo la libertà di stampa. Si vuole tappare la bocca ai giornalisti antifascisti com'è successo a Verdelli
”, ha voluto rispondere con queste gradite parole alla solidarietà militante che gli abbiamo indirizzato a seguito dell'intollerabile campagna di intimidazioni e minacce scatenata dai fascisti su Facebook contro di lui e le sue coraggiose inchieste giornalistiche: “Grazie per la vicinanza e la solidarietà. Antifascisti sempre. Buon lavoro. Paolo
”.
"Berizzi spero di trovarti per strada così ti insegno come si comporta un vero fascista…"; "Quando vedrai la rabbia montare per le piazze, insulso fariseo di sinistra, allora sì che avrai paura", così lo hanno invece continuato a minacciare questa volta i neofascisti con una violenza verbale intimidatoria analoga a quella usata negli anni Venti contro le organizzazioni antifasciste di allora dalle squadracce mussoliniane nei loro assalti alle Case del popolo e sedi sindacali e nei i roghi dei libri e delle pubblicazioni operaie. A scatenarla è bastato l'articolo scritto da Paolo Berizzi sulla strategia della destra “sovranista” e fascista in occasione del 2 giugno.
Evidentemente non tollerano di essere smascherati e temono quanti coraggiosamente non si stancano di lanciare i loro allarmi e chiamano alla mobilitazione di un largo fronte antifascista contro i fascisti del XXI secolo e le camicie nere con indosso i gilet arancioni che si cimentano in nuove “marce su Roma” e, per crearsi una base di massa e nel contempo impedire alla lotta di classe di montare e dilagare da sinistra nel Paese, stanno cercando di strumentalizzare demagogicamente il malcontento e la protesta popolari seguiti ed esplosi con l'emergenza Covid-19 un po' come tentarono di fare Mussolini con i nazionalisti e i reduci di guerra nel disastro economico e sociale seguito al macello della prima guerra mondiale.
In questa come nelle precedenti occasioni il PMLI e “Il Bolscevico” non si stancano di rinnovare la solidarietà già espressa nella lettera inviata il 5 febbraio a “Repubblica
” (alla vigilia del licenziamento di Verdelli e della normalizzazione voluta dal nuovo padrone Elkann con l'insediamento del nuovo direttore atlantico e sionista Molinari) , ribadendone con forza i contenuti: “I marxisti-leninisti italiani considerano questo infame e intollerabile attacco come un attacco a tutte le forze antifasciste, antinaziste e antirazziste, che hanno il dovere di unirsi, aldilà di ogni divergenza ideologica e politica, per far scudo” a tutti i giornalisti sotto attacco “ e per sbarrare la strada ai fascisti e ai nazisti del XXI secolo”.
3 giugno 2020