Denunciando le infiltrazioni mafiose e i crimini ambientali nel comprensorio
Il PMLI chiama in causa i politici fucecchiesi locali

Redazione di Fucecchio
Forte denuncia della Cellula “Vincenzo Falzarano” di Fucecchio (Firenze) del PMLI, intervenuta sulla vicenda delle infiltrazioni mafiose e dello smaltimento illegali di rifiuti in Toscana e in particolare nel territorio del Comprensorio del Cuoio e dell'Empolese-Valdelsa, area a cavallo delle province di Pisa e Firenze.
Riciclaggio di denaro sporco e sversamento di sostanze pericolose non possono essere più considerati fatti sporadici, ma attività consuete e consolidate nella zona in questione, con evidente responsabilità delle amministrazioni locali (quasi sempre a guida PD) e delle “opposizioni” (generalmente rappresentate dai fascioleghisti).
La denuncia della Cellula è stata pubblicata dal sito “il cuoio in diretta”, mentre dal comunicato stampa è stato estratto un volantino diffuso tra le masse della cittadina assieme ad altra propaganda di carattere nazionale.
Di seguito il testo del volantino, datato 16 giugno.
 

Mafia e “terra dei fuochi” tra le province di Pisa e Firenze

Ma per i politici locali esiste solo la microcriminalità e la “sicurezza”
Oltre 24mila tonnellate di rifiuti nocivi e inquinanti come idrocarburi e cromo esavalente usati per concimare terreni agricoli tra Pisa e Firenze. Responsabile il Consorzio SGS di Santa Croce collegato all' Associazione Conciatori.
I sottoprodotti animali, tramite falsi certificati di analisi, figuravano idonei alla concimazione ma contenevano valori anche 20 volte più alti del consentito. La Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) tramite il Gip ha sequestrato preventivamente al consorzio 3 milioni di euro risparmiati con il mancato conferimento alla discarica dei rifiuti speciali. Sequestrati pure 300mila euro per gli agricoltori coinvolti, pagati per smaltire i rifiuti.
Nei soliti giorni il prefetto di Firenze emanava nei confronti di un azienda di Fucecchio sospettata di riciclaggio una Interdittiva antimafia (divieto di rapporti con la Pubblica Amministrazione). Infine, da un indagine della DDA di Reggio Calabria è emerso che la società AVR ha legami con la 'ndrangheta (e la politica). L'AVR ha interessi anche in Toscana, tra cui il contratto per la manutenzione della superstrada FI-PI-LI.
Per il momento la politica è stata solo sfiorata (accertamenti per riciclaggio sulla ditta dell'assessore PD Bertini a S. Miniato) ma c'è poco da stare allegri: gestione illegale di rifiuti e infiltrazioni mafiose sono ormai una triste realtà. Il presunto modello toscano fatto di virtuosismo ambientale, imprenditori “illuminati” e “buona amministrazione riformista” esiste solo nella fantasia dei sindaci e del Governatore PD della Toscana Rossi.
La politica delle privatizzazioni, compresa la gestione dei rifiuti, la supremazia aziendale su quella collettiva, l'intreccio tra interessi pubblici e privati, il presidenzialismo con il potere a poche persone, fatte proprie, oltre che dalla destra, dalla “sinistra” borghese, hanno favorito nelle nostre zone fenomeni che si credevano relegati ad altre regioni.
E mentre le amministrazioni locali e le “opposizioni” si accapigliano su quante telecamere installare, su quanti Daspo rifilare agli emarginati sociali, su come sorvegliare la tomba di Indro Montanelli, ci ritroviamo con la terra dei fuochi e i tentacoli della piovra mafiosa ben piantati nel nostro comprensorio.

24 giugno 2020