Per voto di scambio
Arrestato il sindaco PD di Marigliano (Napoli)
Carpino eletto coi voti della camorra
Antonio Carpino - sindaco PD di Marigliano, comune in provincia di Napoli - è stato arrestato lo scorso 21 luglio su ordine del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli e su richiesta della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo campano nell'ambito di un'indagine che riguarda episodi di scambio elettorale politico-mafioso e corruzione elettorale aggravata dal metodo mafioso in concorso con tre esponenti della camorra.
Oltre a Carpino, è stato raggiunto dalla stessa misura cautelare anche il boss della camorra Luigi Esposito detto “o' sciamarro”, attualmente detenuto in regime di 41 bis, mentre risultano indagati i camorristi Cristiano Piezzo, Massimo Pelliccia e Tommaso Schisa, tutti formalmente collaboratori di giustizia, i quali però, in base alle indagini, continuavano ad avere contatti con gli ambienti della camorra.
I fatti oggetto dell’indagine risalgono al periodo tra ottobre 2014 e giugno 2015, durante la campagna elettorale a seguito della quale Carpino, noto avvocato penalista, è diventato sindaco di Marigliano con il sostegno determinante, tra l'altro, del PD.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti fu proprio Antonio Carpino, quando era candidato sindaco di Marigliano, ad avvicinare la camorra locale per chiedere i voti dei cittadini del quartiere Pontecitra sia per le primarie del PD dell’8 marzo 2015, sia per i due turni delle amministrative del 31 maggio e 14 giugno 2015, avvantaggiato dal fatto che, come legale, egli intratteneva da tempo rapporti per motivi attinenti alla sua professione con numerosi esponenti della camorra, una circostanza, quest’ultima, che emerge chiaramente dagli atti dell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia Napoli.
In cambio di questo favore, secondo l’accusa, l’attuale sindaco PD di Marigliano avrebbe promesso denaro e altre utilità ai camorristi per garantirsi l'elezione, e tra le promesse ci sarebbe anche quella di costituire una cooperativa di ex detenuti in cui assumere le persone che i camorristi in questione gli avrebbero indicato, assicurando contestualmente anche contratti d’appalto comunali a ditte gradite a Esposito, Piezzo e Pelliccia.
Carpino, che oltre ad essere sindaco di Marigliano è anche Presidente del Tavolo dei Comuni dell’Agenzia di Sviluppo Area Nolana, aveva già annunciato di volersi ricandidare alla carica di sindaco alle prossime elezioni amministrative che si svolgeranno a settembre 2020, ed è proprio questa circostanza ad avere indotto il Giudice per le indagini preliminari ad irrogare la misura della custodia cautelare in carcere anziché quella degli arresti domiciliari, in considerazione dell'alto rischio di recidiva in vista delle imminenti elezioni.
Dall'arresto di Carpino è soprattutto colpito irrimediabilmente il PD locale, che aveva da poco rinnovato la piena fiducia al suo primo cittadino in vista della prossima tornata di amministrative, e che da sempre ha come cavallo di battaglia elettorale la lotta contro le mafie, ed è poco credibile che lo stesso partito non si fosse accorto di nessuna anomalia durante la campagna elettorale che portò Carpino a ricoprire la carica di primo cittadino in una zona ad altissima densità camorristica.
29 luglio 2020