Susanna Ceccardi, la pupilla di Salvini candidata del “centro-destra” alle regionali della Toscana
Dal nostro corrispondente della Toscana
Susanna Ceccardi è la candidata del “centro-destra” alle elezioni del 20 e 21 settembre prossimi in Toscana con il compito di strappare l'amministrazione della regione al “centro-sinistra” che la guida ininterrottamente da decenni.
Europarlamentare dallo scorso anno ed ex sindaco del comune di Cascina (Pisa) per il “centro-destra” come esponente della Lega dell'aspirante duce dei fascisti del XXI secolo Matteo Salvini, della Ceccardi si è sentito parlare spesso anche a livello nazionale, per esempio nel 2017 alla trasmissione Rai “Agorà” quando dichiarò che i medici calabresi avrebbero dovuto avere uno stipendio inferiore rispetto a quelli dell'Emilia-Romagna in quanto lavoratori in una sanità “di livello peggiore”. Nei social
circola il video su questa sua sparata che è tutto un programma.
Ceccardi è nata a Pisa il 19 marzo 1987. Diplomata al Liceo classico, iscritta a Giurisprudenza, nel 2011 entrò a far parte del Consiglio comunale di Cascina, città di cui diventa sindaco appunto dal 2016 al 2019. Fu il primo comune “espugnato” elettoralmente dalla Lega in Toscana.
Si candida alla Camera nel 2013, non viene eletta. Le sue aspirazioni carrieriste non si placano e nel 2015 si candida a consigliera regionale in Toscana ma “gli fa le scarpe” Roberto Salvini, in lista nel suo stesso partito e rimane a bocca asciutta. A settembre 2018 entra nello staff di Matteo Salvini (allora ministro dell'Interno e vicepremier), come “consigliera per il programma di governo” - remunerata perciò con 60mila euro annui - e riprende la sua arrampicata. Lascia poi la carica di sindaco di Cascina perché eletta eurodeputata il 2 luglio 2019.
Il 22 giugno scorso la Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia annunciano la sua candidatura a governatrice della Toscana.
Durante il suo mandato da europarlamentare ha scatenato l'indignazione delle mamme del comune di Cascina che hanno visto la figlia della Ceccardi prendere posto all'asilo pubblico togliendolo a chi non ha stipendio da nababbo come il suo e quindi non può permettersi un asilo privato. Pertanto è stata costretta a tornare sui suoi passi e ha iscritto la figlia a un nido privato. Da sindaca, allora senza figli, non aveva fatto niente per colmare la carenza di posti dei nidi pubblici. Eppure, ha cercato di giustificarsi e di dire che lei adesso aveva diritto a questo servizio.
La borghese Ceccardi fra un attacco e l'altro al marxismo e all'antifascismo, ripete lo slogan “non ho ideologie”, eppure cavalca una politica ben precisa di tipo fascistoide, razzista e populista, derivata da quella del suo maestro Salvini che si allinea al capitalismo nostrano.
Dichiara di avere nonno comunista e parenti partigiani, ma evidentemente non ha capito un bel nulla dei sacrifici e del sangue versato per liberare l'Italia dal fascismo e dal nazismo. Sostiene che “non ha senso” essere antifascisti, anzi “è facile dirsi antifascisti”, perché il fascismo ovviamente secondo lei non c'è in alcuna forma oggi, e cerca così di accaparrarsi le simpatie e i voti di Casapound e affini, puntando a raccattare quanti più consensi non solo dalla destra. L'elettorato della Toscana, con tante città protagoniste della Resistenza e delle battaglie per il progresso di ieri e di oggi, non potrà mai accettare queste posizioni provocatorie.
Nel suo curriculum spicca un libro che prova a farne anche un'intellettuale in erba del partito di Salvini, dal titolo “La Lega nord tra vecchia e nuova militanza”.
Al suo principale concorrente Eugenio Giani, candidato governatore per il “centro-sinistra”, imputa soprattutto di essere un “mangia tartine”, cioè un presenzialista a cerimonie e iniziative di ogni tipo in ogni dove. Ma lei non è da meno, in Italia e a livello europeo.
Nel suo programma elettorale, oltre al rilancio dei termovalorizzatori (di “nuova generazione”, s'intende) unica alternativa proposta dalla Ceccardi per “risolvere” il problema rifiuti, ha nelle sue priorità e rivendicazioni di far seguire alla sanità toscana il “modello Lombardia” che, come tutti hanno purtroppo potuto vedere, ha fatto acqua da tutte le parti con la sua aberrante e scandalosa inadeguatezza nell'affrontare l'emergenza Covid-19, un vero e proprio flop del sistema federalista e secessionista tanto caro alla Lega.
Significativo, infine, che Susanna Ceccardi abbia deciso di non dimettersi da deputata europea in vista della campagna elettorale regionale: in caso di sconfitta continuerà a “sfamarsi” alla mangiatoia di Bruxelles.
2 settembre 2020