Molise, nasce il Comitato per il NO al referendum
Ne fanno parte PMLI, PCI, PCL, LA CITTA’ FUTURA, ANPI, SOA e COBAS. Il PRC si tira fuori ancora una volta. Positiva l’adesione dei sindacati non confederali
Dal corrispondente del Molise
È nato anche in Molise il locale comitato per il No al referendum costituzionale del 20/21 settembre. Un comitato probabilmente unico nel suo genere in Italia in quanto è riuscito a coinvolgere, oltre ai componenti del Coordinamento delle Sinistre di Opposizione (PCI, PCL, PMLI, La Città Futura), anche l’ANPI nonché i sindacati SOA e COBAS.
Un segnale di unità antifascista, di difesa dei diritti democratici (o, per meglio dire, di ciò che vi è rimasto nella Carta costituzionale) e di compattezza del fronte delle sinistre, in Molise, che lascia ben sperare per il futuro. Spiace registrare, tuttavia, come per l’ennesima volta i dirigenti locali di Rifondazione comunista, nonostante un certo interesse mostrato dal loro partito a livello nazionale per le campagne del Coordinamento, si siano nuovamente rifiutati di avere un confronto, esattamente come avvenuto per precedenti iniziative. Un vero peccato e, soprattutto, un grosso errore di natura politica tirarsi fuori da un progetto così ampiamente condiviso dalle forze socialiste del territorio.
Prioritario è porre l’accento su questa iniziativa comune sperando che ne possano seguire anche altre sui delicati temi che vedono impegnati sia il nostro amato Partito (assieme alle compagne e compagni del PCI e del PCL) sia i sindacati non confederali sulle vertenze dei trasporti, sul problema della disoccupazione e sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro.
A proposito di questo ultimo aspetto, breve e triste parentesi: il giorno 27 agosto un giovanissimo operario molisano, appena ventunenne, è deceduto in un cantiere Enel in subappalto colpito da una carrucola caduta dall’alto. Nell’esprimere la vicinanza alla famiglia del giovane, ci ritroviamo costretti a registrare, purtroppo, l’ennesima morte sul lavoro da imputare a un sistema che antepone il profitto a qualsiasi cosa e che vede il tema della sicurezza dei lavoratori come un costo o un fastidioso balzello! Per rispetto dei familiari del giovane, comunque, preferiamo non aggiungere altro!
Tornando al tema referendum, per concludere, cercheremo di fare iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica su questa importante battaglia: la posta in gioco è alta e pertanto bisogna farne partecipi le masse evidenziando tutti i rischi connessi a un parlamento snaturato nelle sue funzioni e asservito al governo e al premier di turno, all’uomo forte che accentra su di sé tutti i poteri in un’ottica di mussoliniana memoria!
Vedremo se sarà possibile collaborare con alcuni comitati locali già costituitisi ma che hanno una matrice politica non propria vicina alla nostra.
2 settembre 2020