“Lo Statuto del PMLI è frutto di un serio e approfondito studio del marxismo-leninismo-pensiero di Mao”
“Se Mao fosse una pianta, il PMLI è il suo germoglio reale. Il sole rosso del PMLI sorgerà presto e non tramonterà”
di Simone, diciassettenne simpatizzante tarantino del PMLI
Come si legge nella premessa dello Statuto del PMLI, nel 1969 un piccolo gruppo di marxisti-leninisti, votati alla causa rivoluzionaria del proletariato, crearono l'Organizzazione Comunista Bolscevica Italiana Marxista-Leninista, che durante i suoi otto anni di vita è riuscita in grandi imprese, dare filo da torcere a revisionisti e traditori dell'ideale bolscevico, e avere una composizione interna e organizzazione senza uguali nella storia politica italiana.
Non era la fame di soldi o poltronismo a guidare i grandi compagni dell'OCBI-ML, ma era la voglia di cambiare l'Italia e il mondo, applicare il socialismo ed in seguito il comunismo, per il proletariato e per le masse popolari, non a caso infatti era un movimento extraparlamentare, non legato ad istituzioni rappresentative borghesi, ma legato ai lavoratori italiani, secondo la scienza del marxismo-leninismo-pensiero di Mao.
Ed è la voglia di riscatto e la vendetta del proletariato contro gli sfruttatori che ha portato quel movimento a divenire ciò che è oggi il Partito marxista-leninista italiano, fondato nel 1977 da grandi compagni quali Giovanni Scuderi, Mino Pasca, Patrizia Pierattini, Lucia alias Nerina Paoletti e altri.
Basato sui principi concretamente marxisti-leninisti, il PMLI è un partito antiriformista e antirevisionista, rivoluzionario e fedele alle masse lavoratrici, il cui Statuto è frutto di un serio ed approfondito studio della teoria elaborata dai cinque Maestri del proletariato internazionale: Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao.
La scienza della vittoria che condurrà l'Italia verso il paradiso dei lavoratori e l'inferno della borghesia, ed è per questo che il Partito giustamente permette l'ingresso e il tesseramento a persone che siano davvero determinate nell'impegno comune dei compagni del PMLI, che siano disposte a offrire il loro tempo, la loro dedizione, le loro forze e, nel caso, anche le loro vite per liberale il popolo italiano dal giogo fascioliberale capitalista.
Il Partito non può e non deve assolutamente fare entrare arrivisti, modaioli, gente non seria o doppiogiochista, per questo bisogna continuare a mettere alla prova gli aspiranti membri e tenere celata l'organizzazione interna, bisogna far di tutto perché i borghesi e boicottatori si allontanino, e perché i proletari, gente comune, poveri e bisognosi si avvicinino al grande Partito.
Essendo un Partito rivoluzionario e non elettoralista, ha bisogno di maggiori donazioni da parte di simpatizzanti e tesserati.
Il Partito ha il dovere di educare i militanti e le masse proletarie e popolari secondo l'ideologia marxista-leninista e di istruirli secondo lo stile di lavoro marxista-leninista: efficiente, elaborato, critico ed autocritico.
Perciò nel Partito si ha una ristretta cerchia di militanti che rappresentano le fasce più coscienziose, coraggiose e obiettive degli sfruttati. La responsabilità e la serietà sono due qualità importantissime, se non fondamentali, per i membri del PMLI.
Infatti il periodo di candidatura per il Partito va a un anno per gli operai e contadini poveri, e due anni per tutti coloro che non appartengono alla classe proletaria.
La rivoluzione socialista italiana è l'obiettivo più strategico del Partito, essa infatti, secondo i compagni, sarà la rivoluzione più importante del 21° secolo, uno dei paesi capitalisti e imperialisti più rinomati nel mondo, scioccherà il mondo intero e le gesta rivoluzionarie dei lavoratori italiani, saranno d'esempio per l'intero occidente e per l'intero pianeta, come la Rivoluzione d'Ottobre mosse il mondo, l'Italia sarà figlia di quell'Ottobre rosso.
Il PMLI è diretto discendente e, secondo una metafora che ho usato in un altro scritto, se Mao fosse stato una pianta, il PMLI sarebbe il suo germoglio reale, l'unico a preservare, conservare ed elaborare la reale tesi del marxismo-leninismo-pensiero di Mao.
Il principio organizzativo del Partito è quello del ''centralismo democratico'', dove si fondono la libertà d'espressione e la democrazia e la responsabilità e l'obbedienza.
Riguardo all'obbedienza, ogni membro deve conoscere la struttura organizzativa decrescente del partito dove: l'individuo è subordinato all'istanza; la minoranza è subordinata alla maggioranza; l'istanza inferiore è subordinata all'istanza superiore;
tutto il Partito è subordinato al Comitato centrale.
Il Partito è costituito da organizzazioni di base dette Cellule, costituita da minimo tre compagni e massimo sette, tranne nei casi particolari come la Cellula Madre dove ci possono stare più di 7 membri o in altri casi due.
Sono radicati nelle fabbriche ed in generale nei posti di lavoro, senza fare eccezione per le scuole ed università. Il loro compito è di combattere contro il revisionismo moderno insegnando alle masse studentesche e lavoratrici il marxismo-leninismo-pensiero di Mao, fare propaganda a favore della linea generale del Partito e del suo organo di stampa ''Il Bolscevico'', rispettare il centralismo democratico del Partito, fornire informazioni sulla propria attività e questioni all'istanza superiore, partecipare ogni giorno alla causa della lotta di classe, legarsi alle masse popolari e proletarie conoscendo i loro problemi, le aspirazioni, far entrare nuovi membri all'interno del Partito naturalmente evitando a ogni costo revisionista ed accettare compagni autenticamente marxisti-leninisti.
Il PMLI, come detto poc'anzi, è dotato di un organo di stampa (uno dei più longevi in Italia e il più completo a livello effettivo) “Il Bolscevico” e di tre inni di ispirazione e natura proletaria rivoluzionaria: “l'Internazionale”, “Bandiera Rossa” e l'Inno composto dai compagni del Partito stesso “Il Sole Rosso”.
E il sole rosso del PMLI, sorgerà presto e non tramonterà.
9 settembre 2020