Ben 27 liste con migliaia di candidati al consiglio regionale
Una masnada di voltagabbana, trasformisti, volponi, burocrati, fascisti e pregiudicati
De Magistris e Dema prima decidono di candidarsi, poi no. Infine appoggiano la lista ambientalista “Terra”
L’unico voto da dare è al PMLI e al socialismo, astenendosi
Redazione di Napoli
Sono migliaia i candidati al consiglio regionale della Campania il 20 e il 21 settembre distribuiti in 27 liste tutte a supporto dei 7 governatori in lizza. Trattasi per lo più di trasformisti, voltagabbana, pregiudicati o in attesa di giudizio, vecchi volponi della politica e l’immancabile feccia fascista, presente per lo più in Fratelli d’Italia e Lega.
Sono addirittura 15 le liste a supporto del presidente uscente in camicia nera Vincenzo De Luca, tra le quali figurano vecchi volponi come Gennaro Oliviero
(PSI), con già tre mandati alle spalle, o come l’avvocato penalista Nello Palumbo
, demitiano di ferro, da circa 40 anni sulle poltrone delle istituzioni nazionali e locali, ricoprendo anche il ruolo di viceministro nel governo D’Alema sia dell’Industria che degli Affari esteri. Palumbo non ha mancato di cambiare bandiera in ordine alle ultime provinciali di Napoli passando al “centro-destra” dopo che era stato eletto con l’Ulivo e La Margherita, passando all’UDC e venendo premiato con l’assessorato ai lavori pubblici dal 2009 al 2012.
Clamorose - ancora di più - le giravolte dell’indomabile campione di trasformismo Diego Venanzoni
che da AN è passato a stare con quasi tutti i partiti di entrambi i poli del regime neofascista fino a giungere a sostenere, in questa tornata, De Luca con una lista civica ad hoc. Non sono mancate le polemiche relativamente al passaggio di Flora Beneduce
di Forza Italia, di cui è consigliera regionale uscente, con la lista civica a sostegno di Vincenzo De Luca: “Per me De Luca è come l’albero della vita, non è né di sinistra né di destra”. Su di lei pende la vicenda – nella quale però non risulta indagata – che ha coinvolto anche la famiglia Cesaro relativamente al suo presunto incontro con il figlio del boss Puca di Sant'Antimo.
Nelle liste civiche a sostegno di De Luca si rinviene anche il nome dell’ex assessore arancione della giunta De Magistris, Roberta Gaeta
(politiche sociali), nonché dell’ex presidente della Campania e dirigente nazionale di Legambiente, Michele Buonomo
, con il PD. Colpisce la candidatura dell’inguaribile opportunista Tommaso Pellegrino
, medico chirurgo, da sempre dichiaratosi anti-De Luca, già sindaco del piccolo comune di Sassano, in provincia di Salerno, per dieci anni, passato dal PD a Italia Viva e ora a pieno supporto del presidente uscente.
Tra i vecchi volponi della politica borghese registriamo la nuova candidatura del consigliere uscente Gianluca Daniele
(PD), già fallimentare responsabile UDU-CGIL per poi imboccare la strada dei voti della destra del sindacato di Landini ed essere eletto consigliere nel 2015; a questi si aggiunge la figlia di Ciro Fiola, Carmela Fiola
, per il PSI, con la famiglia sulla scena politica a sostegno del “centro-sinistra” da più di trent’anni. Con De Luca anche il fascista Domenico Manganiello
, già responsabile della Lega di Salvini per Nola che il 26 aprile vituperava la lotta partigiana affermando: “visto che nessuno ha il coraggio di dire chi sono stati i partigiani, sappiate che erano solo degli assassini autorizzati dai Gruppi di Liberazione”. Il leader della "Lega per l’Italia-Partito repubblicano", una delle 15 liste a sostegno del governatore in carica, si dichiara nostalgico del duce: “Mussolini è stato fucilato senza un tribunale. Su Facebook
ho solo riassunto la storia dicendo che i partigiani sono stati assassini. La storia è storia”. E De Luca, invece di chiedere l’espulsione di questa teppaglia, in silenzio ne appoggia la candidatura in una lista più che equivoca.
A sostegno di De Luca anche i redivivi Verdi di Francesco Emilio Borrelli
più volte assalito e picchiato in questa campagna elettorale e quando svolgeva il suo ruolo di consigliere regionale. Esprimiamo condanna per le aggressioni ricevute ma non possiamo non sottolineare la denuncia fatta via social
da diversi ex militanti del Collettivo “Studenti di Giurisprudenza in Lotta” che hanno ricordato al consigliere quando era lui che organizzava squadracce sotto elezioni per provocare se non addirittura aggredire gli universitari antifascisti.
Non cambia la situazione a destra a sostegno del craxiano Caldoro. Si pensi soltanto alla ricanditatura del protettore dei nazifascisti di Casapound a Napoli, Marco Nonno
, già candidato per “La Destra” voluto dal neopodestà De Magistris come vicepresidente del consiglio comunale a Napoli, condannato ad 8 anni e 6 mesi di reclusione dal Tribunale di Napoli in primo grado per sequestro di persona, devastazione e violenza privata. In Forza Italia troviamo Luciano Passariello
indagato dalla Direzione Distrettuale Antimafia per riciclaggio di danaro sporco di centinaia di migliaia di euro a nome del clan dei Casalesi in Sardegna assieme ad altri esponenti del “centro-destra” locale. Tra i fascisti storici non poteva mancare il provocatore Pietro Diodato
(FdI) e la figlia del mazziere anni ’70 Luciano Schifone, Marta Schifone
. In una conferenza stampa la famiglia Cesaro, travolta dagli scandali e dagli arresti relativi alle collusioni con i clan camorristici locali, ha annunciato dopo venti anni di non candidarsi per la prima volta. Ad appoggiare Caldoro anche il provocatore Severino Nappi,
capofila della Lega fascista, razzista e xenofoba in Campania, già professore di diritto del lavoro e assessore famoso per aver una lotta senza quartiere con il movimento dei disoccupati organizzati, perdendola clamorosamente.
Tutti i consiglieri regionali uscenti del M5S si ripresentano in questa tornata elettorale. Intanto, alle comunali, il Movimento 5 stelle ha messo in atto l’alleanza anche locale con il tanto criticato Partito democratico tanto da correre assieme anche a Caivano e Giugliano in Campania in provincia di Napoli, nonché a Pomigliano d’Arco, dopo aver chiuso l'accordo con il candidato Gianluca Del Mastro
, presidente della fondazione Ente Ville vesuviane vicino al M5s.
Zeppa di transfughi dal PRC è la lista di Potere al popolo dove compare tra gli altri l’ex consigliere comunale bertinottiano Franco Di Mauro
, già contestato in piazza dal PMLI al Vomero perché dichiarò alla stampa borghese che era inutile scendere in strada a festeggiare il Primo Maggio. Compare nelle liste anche l’ex PRC Fabio Tirelli
, già presidente della IX Municipalità per il PRC sotto la giunta antipopolare della DC Iervolino e poi per il neopodestà De Magistris. Tra i candidati compaiono la rediviva ex “Autonomia operaia” ed ex Movimento di Lotta LSU Maria Pia Zann
i e l’ex Carc Domenico “Mimmo” Cordone.
Vi è anche un cambio di casacca dal M5S che ha il nome di Marco Manna
che ha abbandonato il movimento pentastellato in polemica con la direzione campana per approdare a Potere al Popolo.
Una menzione a parte meritano le capriole del neopodestà De Magistris relativamente a queste elezioni regionali. Per un paio di anni aveva annunciato la sua “discesa in campo”, salvo poi ridimensionare la sua nota megalomania per “assicurare” che anche senza di lui ci sarebbe stata una lista di riferimento. Ad oggi il narcisista presidenzialista ha deciso di non appoggiare ufficialmente neanche la coalizione ambientalista di sinistra di “Terra”, formata per lo più da transfughi di Sinistra italiana e Rifondazione comunista. Sta di fatto che Luigi de Magistris non ci sarà alle regionali in Campania e non ci sarà neanche il simbolo di Dema né saranno in campo alcuni suoi assessori, come deciso all’assemblea nazionale del 17 giugno scorso. Ma dopo qualche tentennamento e addirittura voci di una possibile virata verso il M5S, Dema emetteva il 18 luglio un altro comunicato affermando di appoggiare la lista “Terra”. In questa lista, degli ambientalisti Luca Saltalamacchia
- candidato alla presidenza - e Stefania Fanelli
, ci saranno Salvatore Pace
, consigliere comunale ed ex vicesindaco della Città Metropolitana, e Paola Pastorino,
ex vicepresidente della IV Municipalità. Ma c'è anche chi ha fatto una scelta diversa, candidandosi a sostegno di De Luca, ossia Francesco Chirico
, presidente della II Municipalità, schierato con il partito animalista nella coalizione del governatore uscente. Una
candidatura che a molti in Dema non è piaciuta ma che non ha suscitato reazioni disciplinari, almeno finora, ma qualche spaccatura interna.
Un'ultima nota relativa all’ennesima assenza del PC di Rizzo in questa tornata elettorale dopo le diverse spaccature interne che hanno riguardato il suo partito in Campania, fino alla chiusura della sede, tra l’altro diventata presidio elettorale di Potere al Popolo. A dimostrazione del palese fallimento di questo vecchio arnese revisionista che fa solo danni e non convince la sua base campana che lo ha lasciato praticamente solo.
Noi marxisti-leninisti italiani alle regionali del 20 e 21 settembre invitiamo le masse lavoratrici e popolari a non votare i partiti borghesi corrotti e corruttori al servizio del capitalismo e le invitiamo a disertare le urne dando così il voto all'astensionismo e al PMLI, per delegittimare le istituzioni rappresentative borghesi, perché la Campania sia governata dal popolo e al servizio del popolo.
9 settembre 2020