Messaggi di di saluto di Istanze di base del PMLI presenti che non è stato possibile far leggere
Pubblichiamo i messaggi di saluto di Istanze di base presenti ma che non
è stato possibile far leggere alla Commemorazione.
Cellula “Mao” di Milano
Compagne e compagni
la Cellula “Mao Zedong” di Milano del PMLI rivolge il suo saluto e i suoi ringraziamenti al Comitato centrale, ai compagni fiorentini e al Partito tutto per aver garantito, anche quest’anno, la realizzazione della Commemorazione della scomparsa del grande Maestro Mao.
Anche a Milano, abbiamo cominciato l’inedita esperienza di fronte unito, partecipando attivamente al Coordinamento unitario delle sinistre di opposizione ed è aderendo a questa organizzazione di unità e confronto che abbiamo compreso l’importanza di acquisire il più possibile la concezione proletaria del mondo basata sul marxismo-leninismo-pensiero di Mao che è la nostra guida per l'azione far valere dialetticamente le nostre ragioni politiche affrontando correttamente le contraddizioni non antagoniste con gli altri partiti con la bandiera rossa e la falce e martello, perciò per non restare alla coda è fondamentale la nostra preparazione ideologica, politica e organizzativa al fine di svolgere il nostro ruolo di avanguardia all’interno del fronte unito.
Noi ci atteniamo al metodo di Mao: "Unità-critica-unità".
Ciò vuol dire partire dal desiderio di unità e arrivare, risolvendo le contraddizioni con la critica o la lotta, ad una nuova unità fondata su una base nuova. È questo il metodo corretto per risolvere le contraddizioni in seno al popolo ed elevare il livello politico del fronte unito.
Con Mao per sempre, contro il capitalismo, per il socialismo!
Al servizio del Partito!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!
Cellula “Vesuvio Rosso” di Napoli
Care compagne e cari compagni,
a nome della Cellula “Vesuvio Rosso” e della Redazione di Napoli de “Il Bolscevico” portiamo i saluti di militanti, simpatizzanti e amici partenopei a questo importante evento per noi marxisti-leninisti per ricordare il grande Maestro Mao. Un saluto particolare al Comitato centrale e all’Ufficio politico del nostro amato Partito e in particolar modo al Segretario generale, compagno Giovanni Scuderi. Salutiamo con gioia la scelta del Partito del compagno Angelo Urgo come relatore per l’importante tema di quest’anno che ricorda il grande Maestro del proletariato internazionale Mao, per la grande esperienza tempra, attaccamento al Partito che il compagno milanese ha saputo dimostrare al PMLI.
Noi marxisti-leninisti napoletani non ci stancheremo mai di lottare contro i soprusi della società capitalista e neofascista oggi rappresentati dal nuovo illusorio e antipopolare governo del dittatore Conte, ma anche le istituzioni locali in camicia nera cominciando con il neopodestà della città metropolitana Luigi De Magistris, il cui narcisismo e megalomania hanno dovuto scontrarsi con la realtà al punto da non riuscire a mettere insieme neanche una lista per le elezioni regionali, lui che era pronto al grande balzo verso le istituzioni nazionali. Ormai è pronto ad essere la nuova ruota di scorta del PD come già si è visto nelle elezioni suppletive regionali dove ha condotto con il team di Zingaretti l’elezione a senatore del giornalista Sandro Ruotolo.
I governi regionale De Luca e cittadino De Magistris hanno fallito da qualsiasi punto di vista: lavoro, camorra, raccolta differenziata porta a porta, risanamento e riqualificazione delle periferie e dei quartieri popolari, fino ai trasporti, ridotti al lumicino. Noi faremo la nostra parte per combattere questi esecutivi antipopolari, unendoci per combattere il governo del dittatore antivirus Conte e i suoi lacchè al servizio del regime capitalista e neofascista!
Cellula “Rivoluzione d'Ottobre” di Roma
Care compagne e cari compagni,
è stato un anno, quest’ultimo, particolarmente vivace per la Cellula “Rivoluzione d’Ottobre” di Roma del PMLI, impegnata con dedizione su tre livelli: il lavoro politico locale a fianco delle masse di Roma nelle lotte sul territorio, il lavoro politico nazionale con le manifestazioni di carattere generale che contraddistinguono la capitale ma soprattutto con la nuova e inedita esperienza all’interno del Coordinamento delle sinistre d’opposizione, e infine, non con minore importanza, nel lavoro politico all'interno del Partito con la massima cooperazione e la reciproca crescita organizzativa e strategica tra la Cellula e il Centro.
Questi tre livelli del lavoro politico sono essenziali nella pratica come nell’approfondimento della teoria marxista-leninista, ed è proprio nel lavoro su tutti questi livelli che si espleta e perfeziona il concetto “dalle masse alle masse”, attraverso la dialettica e lo studio, il metodo e la scienza, la critica e l’autocritica, tutte caratteristiche proprie del DNA del PMLI e di ogni sua Cellula.
Le difficoltà che affrontiamo sono tante e sappiamo bene tutti i sacrifici che ogni compagno fa per il Partito e per la causa del socialismo; ma Mao e la rivoluzione cinese ci insegnano che è dalle difficoltà che si tempra la concezione proletaria del mondo, e impariamo e lottiamo per trasformare esse stesse in forza rivoluzionaria positiva.
I problemi di Roma sono molti e le nostre forze modeste, ma sapremo dare battaglia come abbiamo sempre fatto, soprattutto in vista delle prossime elezioni comunali che si svolgeranno nella primavera 2021. La situazione soprattutto delle periferie romane è delicata, la povertà è in aumento, i tassi di disoccupazione ufficiali attenuati leggermente dalle casse integrazioni e dalla discreta stagione estiva, rischiano di impennarsi pericolosamente in autunno, e a tutto ciò si sommano i problemi oramai strutturali della città, dalla situazione abitativa di degrado, dalla gestione e le lotte sindacali nelle aziende municipalizzate, una rete di trasporti pubblici insufficiente, la mancanza di coinvolgimento dei giovani nelle attività economiche, insufficiente controllo e pressione sulle aziende che non investono in sicurezza sul lavoro, in una città dove è fin troppo facile morire nell’itinerario casa-lavoro e sui luoghi di lavoro, subire infortuni e soffrire di sindrome da stress lavoro-correlato e non denunciarlo, per paura di perdere il posto di lavoro o perché in nero.
Contemporaneamente continua l’esperienza all’interno del Coordinamento delle sinistre d’opposizione, che per i militanti di Roma è stata un’esperienza in prima persona, vissuta dalla fondazione, alle riunioni con le altre forze politiche che lo compongono, alle lotte fatte insieme nelle piazze, sia di territorio che nazionali. L’esperienza della protesta contro gli Stati Generali organizzati da Conte, è stato uno dei punti più alti di fronte unito contro il governo e il punto di inizio per la nuova stagione che ci attende, rilevabile nella qualità della vitalità e della voce della protesta, nell’unione tra lavoratori, studenti e masse popolari in lotta.
L’evento pandemico ha sicuramente segnato la prima metà di questo 2020, in negativo nella carente gestione sanitaria, politica e mediatica, ma ha portato ai ferri corti le contraddizioni del capitalismo e dello Stato borghese. Non sappiamo ancora quale scenario si stia delineando per i prossimi mesi, in tal senso saranno decisive le aperture delle scuole, in ritardo sulla sicurezza di lavoratori e studenti, così come nella gestione della didattica. Sicuramente una nuova crescita esponenziale dei casi, dei morti e delle terapie intensive, influirà sulle lotte politiche e dovremo essere tutti pronti a migliorare la nostra unità, la nostra coscienza, e aiutarci come Partito a prendere le giuste decisioni politiche.
Per lo stesso PMLI è stata una dura prova la quarantena forzata e il coordinamento dell’azione politica in modi diversi e inaspettati. Siamo stati in qualche modo tutti obbligati a ridisegnare le nostre attività di massa, di studio, di lavoro, e di comunicazione soprattutto. È cambiato o anche soltanto aumentato il nostro rapporto con la tecnologia e con l’informazione. Molto c’è di positivo e molto di negativo. Da una parte è ancora modesto l’utilizzo delle tecnologie di comunicazione e di raccolta di informazioni a tutti i livelli dell’organizzazione del Partito, anche se molto è stato migliorato soprattutto nelle relazioni con l’esterno. Fare una conference call
è sempre meno un tabù e fa risparmiare risorse economiche e di tempo. Anche il tempo libero ci è stato utile per crescere come militanti e studiare, anche soltanto saper vedere e comprendere un grafico epidemiologico ha costituito un passo in avanti. Di contro, va però detto che l’accesso massiccio all’informazione soprattutto tramite social, ci mette in allerta, perché un abbandono del pensiero scientifico in favore di una massa di opinioni spesso allettanti e di facile fruizione rischiano seriamente di far deviare i compagni più fragili, e su questo credo che il Partito dovrà lavorare ancora come è già stato fatto in passato.
La Grande Rivoluzione Culturale Proletaria di Mao ci è d’esempio anche su questo aspetto. È compito del Comitato centrale cercare di coinvolgere tutti i compagni nell’attività di sviluppo delle coscienze e nell’avanzamento culturale, ideologico, politico, ma anche scientifico e tecnologico, e tutti i compagni avanzati dovrebbero essere coinvolti per andare incontro alle esigenze pratiche del Partito e per sviluppare migliorate competenze e prassi di lavoro politico.
Con Mao per sempre contro il capitalismo per il socialismo!
Cellula “G. Stalin” di Prato
La Cellula “G. Stalin” di Prato saluta tutti i compagni, simpatizzanti e amici del Partito che nel 44° della scomparsa sono oggi riuniti per rendere solenne omaggio a Mao, grande Maestro del proletariato internazionale, insieme a Marx, Engels, Lenin e Stalin.
Un rosso e caloroso saluto va al compagno Angelo Urgo, esempio di militante marxista-leninista, che a nome del Comitato centrale affronterà il tema “Gli insegnamenti di Mao sulla cultura del proletariato, sui marxisti-leninisti e sulla lotta per il socialismo”.
Un argomento di fondamentale importanza per il Partito, specie in questo particolare momento storico in cui il governo del dittatore antivirus Conte strumentalizza l'emergenza sanitaria per comprimere ancora di più le libertà democratico borghesi, a cominciare dal diritto di sciopero e di manifestare, e per far pagare alle masse popolari la spaventosa crisi economica e sociale innescata dalla pandemia. Mentre ai padroni vengono distribuiti miliardi a pioggia.
Segno evidente che, come ammoniva il Segretario generale del PMLI, compagno Giovanni Scuderi nell'editoriale per il 43° Anniversario della fondazione del PMLI, non siamo tutti nella stessa barca e che la lotta di classe deve continuare anche con l'epidemia per impedire ai padroni di sacrificare le operaie e gli operai come carne da macello per incrementare i loro profitti.
Con la Grande Rivoluzione Culturale Proletaria Mao ci ha insegnato che finché esisteranno le classi esisterà la lotta di classe. E siccome ogni classe ha la sua cultura, di conseguenza non esiste una sola cultura. Ciò vale per il proletariato come per la borghesia. Ogni cultura riflette gli interessi economici e sociali e la concezione del mondo della classe che li esprime.
Nel suo discorso per il 25° della morte di Mao, il compagno Giovanni Scuderi chiarì: “la cultura della borghesia è il liberalismo... tutela il capitalismo e l'imperialismo e cerca di convincere il popolo che essi sono i sistemi più giusti e democratici del mondo e della storia. La cultura del proletariato è Il marxismo-leninismo-pensiero di Mao è la dottrina, la teoria, la filosofia, la scienza, la concezione del mondo, il metodo di analisi, la guida per l'azione del proletariato che mette in discussione il capitalismo e l'imperialismo, tutela il socialismo e incita a perseverare nella rivoluzione finché in ogni paese vengano soppresse le classi e regni il comunismo... Sono due culture opposte e antagoniste che si misurano e si combattono in tutti i campi per conquistare l'egemonia ideologica e politica delle masse... Mao ha osservato che
'nella società divisa in classi, ogni individuo vive come membro di una determinata classe e ogni pensiero, senza eccezioni, porta un'impronta di classe'
. Il che significa che le classi sono quelle che sono e ciascuno fa parte di una classe specifica. Un operaio della classe operaia, un contadino della classe contadina, un borghese della classe borghese e così via.
Data la differente collocazione di classe, in teoria, un operaio e un borghese non possono pensarla allo stesso modo. Se nella pratica ciò avviene vuol dire che uno dei due 'dirazza', è uscito ideologicamente dalla sua classe, pur rimanendo dal punto di vista economico e sociale e in riferimento ai rapporti di produzione quello che effettivamente è. In genere, è più facile che 'dirazzi' un operaio che un borghese, poiché è tuttora immensamente più forte la cultura della borghesia rispetto a quella del proletariato”.
Ecco perché per noi marxisti-leninisti è di fondamentale importanza lo studio e l'applicazione quotidiana della cultura del proletariato per migliorare la nostra militanza e sviluppare la lotta di classe contro il capitalismo e la conquista del socialismo.
Viva Mao!
Viva la cultura proletaria contro il capitalismo per il socialismo!
Viva il PMLI!
Abbasso il governo del dittatore antivirus Conte!
Cellula “1° Maggio-Portella della Ginestra” di Palermo
Un saluto marxista-leninista al compagno Segretario generale Giovanni Scuderi, al Comitato centrale e a tutti i compagni presenti e a coloro che non hanno potuto partecipare.
La Grande Rivoluzione Culturale Proletaria cinese rappresenta una grande rivoluzione delle menti e una nuova fase dello sviluppo della rivoluzione socialista.
Il Maestro Mao ci indica la via da seguire e percorrere per un futuro che va sempre più perdendosi in questa società capitalistica e borghese. Ognuno di noi è tenuto a fare la propria parte, per quanto dura e difficile sia la strada da percorrere.
La Cellula di Palermo si impegnerà con ancora più forza nell'adempimento della sua lotta marxista-leninista stando accanto ai lavoratori e agli studenti che spesso sono costretti a emigrare o lasciare la scuola. Così come all'interno degli uffici postali dove lavora un nostro compagno, ad esempio, rischiamo molto e facendo molti sacrifici, spesso ci battiamo per la sicurezza dei lavoratori che non sempre è stata all'altezza in questo periodo di crisi. Ma quando la lotta si fa dura, è tempo ancora di più di agire e lottare.
Per l'Italia unita, rossa e socialista!
Per il marxismo-leninismo-pensiero di Mao!
Sempre uniti!
W i cinque Maestri!
W il PMLI!
Organizzazione di Trento
Care compagne e cari compagni,
a tutti voi e a tutti i compagni militanti e simpatizzanti del PMLI così come a tutte le sue Organizzazioni ed al suo gruppo dirigente, porto il saluto da Trento a questa importante Commemorazione di Mao nell’Anniversario della sua scomparsa.
Sono 44 anni che questa splendida figura di dirigente marxista-leninista ci ha lasciato, ma solo fisicamente, perché rimane indelebilmente vivo in noi tutti, per i suoi insegnamenti e per il suo esempio.
Egli è stato, è, e sarà per sempre nei nostri cuori, così come nel cuore di ogni operaio, lavoratore, intellettuale cosciente e rivoluzionario; indissolubilmente legato in questo agli altri grandi Maestri del proletariato internazionale: Marx, Engels, Lenin e Stalin.
Questo Anniversario cade nell’anno nel quale la vita dei popoli di ogni parte del mondo è stata stravolta sul piano sociale, materiale ed economico da una grave e sconosciuta pandemia che ha colpito milioni di persone, provocato centinaia di migliaia di vittime e alterato gli equilibri di vita delle masse nell’intero pianeta.
Questa pandemia, come giustamente ha affermato il nostro Segretario generale compagno Giovanni Scuderi, “È il frutto amaro della devastazione della natura, della perdita della biodiversità e delle specie, della distruzione dell’habitat delle specie selvatiche, della deforestazione, dell’inquinamento dell’ambiente, dei mari e dell’aria, dei cambiamenti climatici provocati dal capitalismo e dall’imperialismo”.
Si è palesato davanti ai nostri occhi, in modo assolutamente chiaro e non confutabile, il dilatarsi di squilibri e disuguaglianze causati da decenni di sviluppo selvaggio del neoliberismo in campo economico e politico; lo scempio causato alle condizioni di vita degli operai, dei lavoratori, dei ceti sociali deboli dallo smantellamento pezzo per pezzo del nostro pur debole e imperfetto “Stato sociale”. Un “welfare” che era stato faticosamente costruito nel nostro Paese in anni di difficili e dure lotte operaie e sociali.
Ed è nostro preciso compito e dovere lavorare per riuscire a dare nuovo impulso allo sviluppo della lotta di classe, provando a costruire condizioni e strumenti utili agli operai, ai lavoratori e ai ceti più deboli per affrontare e dare risposta ai problemi ed ai bisogni più immediati ed urgenti che si manifestano sul piano sociale, economico e di difesa degli spazi di democrazia, perennemente sotto attacco da parte della borghesia e dei suoi governi, siano essi di destra o di “sinistra”.
Ma questa è solo una parte del compito che ci spetta. La parte più importante del lavoro politico che al nostro Partito compete è, infatti, quello di creare coscienza in primo luogo nella classe operaia e più in generale tra i lavoratori e gli strati sociali popolari, della necessità di un cambiamento radicale e generale del Paese tanto in ambito economico che sociale e politico.
Ormai è chiaro, e le conseguenze negative non ancora del tutto scontate dell’epidemia di coronavirus ne sono ulteriore riprova, che la questione di fondo da affrontare è la proprietà privata dei mezzi di produzione. Essa è la base e l’asse centrale su cui poggiano l’economia capitalistica e il suo assetto sovrastrutturale politico, sociale e culturale: lo Stato borghese con la sua organizzazione, il suo ordinamento costituzionale e amministrativo, le sue leggi ed i suoi apparati.
Dare soluzione ai problemi che attanagliano il nostro come gli altri paesi del mondo, significa sbarazzarci di tutto questo. Tre secoli di storia del capitalismo stanno davanti a noi a dimostrarci che scopo principale del capitalismo è quello di assicurare il profitto massimo alla classe borghese. Tutti i regimi politici che, a seconda delle condizioni storiche oggettive e soggettive, hanno gestito e governato gli Stati borghesi, siano essi regimi democratici o più marcatamente autoritari, reazionari e fascisti, hanno mirato e soggiaciuto a questo scopo. Anche quelle conosciute come le esperienze più “avanzate”, socialdemocratiche, di maggior sviluppo del “Welfare”, dovute per lo più ad una maggior forza e incisività dell’azione operaia e popolare nella lotta di classe, si sono dimostrate tutt’altro che stabili ed anzi fortemente precarie. L’esperienza storica ha dimostrato, e oggi più che mai dimostra, che tutto ciò che sottrae risorse al profitto, in regime capitalistico è effimero e non ha prospettiva alcuna.
I nostri Maestri ce lo hanno insegnato e dimostrato in teoria ed in pratica. L’unica alternativa al capitalismo è il socialismo. Non ci sono scorciatoie, altre vie o soluzioni alternative se si vogliono soddisfare e sviluppare i bisogni materiali, sociali e culturali della classe operaia, dei lavoratori e dei ceti popolari.
“Perché occorre un partito rivoluzionario?”,
scriveva Mao nel febbraio 1942, “Perché
nel mondo il popolo è oppresso dai suoi nemici e vuole liberarsi della loro oppressione. Nell’epoca del capitalismo e dell’imperialismo è necessario un partito rivoluzionario come il partito comunista. Senza un tale partito il popolo non può assolutamente rovesciare i nemici che l’opprimono”
.
In Italia è il PMLI che deve attendere a questo scopo.
Concludiamo il saluto alla Commemorazione facendo convinta autocritica per non aver seguito le indicazioni date dal Partito per essa. Non è certo stato un atteggiamento voluto, ma qualunque siano le cause contingenti che l’hanno determinato, dimostra che la strada che dobbiamo percorrere per poter essere di fatto un marxista-leninista è ancora molto lunga e difficile.
Con Mao per sempre!
Avanti sulla via dell’Ottobre per l’Italia unita, rossa e socialista!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!
16 settembre 2020