Speranza affida a un alto prelato la presidenza della Commissione dei saggi per l'assistenza agli anziani
Il leader di Leu e ministro della sanità, più democristiano dei democristiani, si appoggia al Vaticano e favorisce la sanità privata
La dittatura antivirus del governo Conte avanza e si estende sempre di più sulla strada del consolidamento del regime capitalista neofascista.
Il ministro della salute, Roberto Speranza di Leu, ha infatti nominato presidente della "commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana" istituita con un decreto l'otto settembre scorso, il monsignore Vincenzo Paglia, Gran cancelliere del Pontificio Istituto Teologico per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia, presidente della Pontificia accademia per la vita e fondatore della comunità di Sant'Egidio, il quale, alla faccia del conflitto d'interessi, già gestisce un programma nazionale di assistenza domiciliare in partnership con il ministero della Salute.
“I mesi del Covid hanno fatto emergere la necessità di un profondo ripensamento delle politiche di assistenza sociosanitaria per la popolazione più anziana. La commissione aiuterà le istituzioni ad indagare il fenomeno e a proporre le necessarie ipotesi di riforma”, ha dichiarato Speranza.
Poco importa che della commissione facciano parte importanti personalità del mondo scientifico e della medicina, affidarne la presidenza a uno dei cardinali più vicini al papa è oggettivamente un atto di clericalismo che mostra il servilismo di questo governo nei confronti delle gerarchie vaticane e dei potentati economici e finanziari ad esse legati, pronti a spolparsi quel che rimane della disastrata sanità pubblica e facendo esplodere i profitti di quella privata (aspettando il vaccino.. e lì ne vedremo delle belle) favorendo fra l'altro le reazionarie e oscurantiste posizioni del clero sulla “obiezione di coscienza”, contro l'aborto, la ricerca scientifica, i diritti delle donne e degli LGBTQi, per la difesa della famiglia “naturale” fondata sul matrimonio, contro l'eutanasia, la contraccezione, rilanciando il proibizionismo sulle droghe, favorendo quindi in questo modo spudoratamente la sanità privata in gran parte controllata, direttamente e indirettamente, dallo stesso clero, che continuerà ad inculcare con maggior vigore alle masse la concezione reazionaria e antiscientifica del mondo della chiesa cattolica, funzionale al dominio della classe dominante borghese.
“La nomina di Monsignor Paglia è un passo ulteriore verso una Sanità pubblica che arretra, cedendo ai privati, preferibilmente di ispirazione confessionale, spazi di intervento sempre più ampi. Ciò costituisce un problema di natura economica, ovviamente, giacché si finanzia il privato togliendo risorse al pubblico, ma non solo: il convenzionamento di strutture private confessionali si traduce infatti nella rinuncia a qualunque forma di controllo dello Stato, esattamente come, ad esempio, l'accreditamento delle Università religiose a forte impronta ideologica limita pesantemente la formazione medica e specialistica, inserendola rigidamente in limiti imposti da principi etici parziali.
Tali principi etici sono pensati come assoluti, veri e universali, anche se sono in aperto contrasto con il senso comune, con quello che la popolazione pensa e fa nella vita reale, rispetto a contraccezione, aborto e fine vita
”, dichiarano coraggiosamente i medici Corrado Melega e Anna Pompili sul Quotidiano della Sanità online e aggiungono: “In questa ottica la sofferenza è il destino dell’essere umano, al quale non è concesso di compiere scelte autonome che riguardano la sua persona, in barba all’art.32 della Costituzione; al medico spetta il dovere di non rispettare quelle scelte, ma di accompagnare, assistere, consolare, con un’idea della medicina che è “sollievo della sofferenza”, carità, elemosina, assistenzialismo paternalista. Un'idea che, definendo la professione medica inscindibile da una dimensione di trascendenza, la priva della sua reale dimensione umana.
La professione del medico diventa dunque una “missione”, una “vocazione”, proprio come quella dei preti, la cui presenza negli ospedali pubblici ci costa ogni anno decine di milioni di euro. Un'idea alla quale, irriducibilmente, ci rifiutiamo di adeguarci
.”
Maurizio Mori, Presidente della Consulta di Bioetica Onlus. in una nota rivolgendosi al ministro ha affermato: "Ministro Speranza, ci aiuti a capire le alchimie delle politiche sanitarie e vaticane: la laicità dello Stato è valore fondante della Repubblica e non è il caso di procedere a una vaticanizzazione della sanità italiana. La Consulta di Bioetica Onlus esprime sgomento per tale nomina e manifesta fermo dissenso
”... “Neanche il democristiano più radicato avrebbe mai fatto una nomina così
”.
“Speranza sembra guardare a una sanità privata e religiosa, evidentemente non bastavano i 35 milioni che la sanità già paga ai preti in corsia con lo stesso stipendio degli infermieri.
Si preannunciano tempi duri per l’affermazione e il rispetto del principio di autodeterminazione in materia di fine vita.
” accusa Roberto Grendene dell’Unione atei e agnostici razionalisti.
La sciagurata nomina di Paglia da parte di Speranza viene definita “un errore per ragioni di laicità dello Stato e di evidente inopportunità
” perfino da alcuni esponenti del Pd come l'ex Dc Castagnetti, dallo stesso Renzi e da alcuni esponenti del M5S (inaudito!), mostrando come Leu sulla vicenda, con l'avallo di Conte, abbia scavalcato a destra perfino i suoi alleati di governo. Quasi una lotta fra cosche per il controllo della sanità, non va dimenticato che Speranza è particolarmente legato all'Opus Dei, e che D'Alema partecipò alla beatificazione di Balaguer.
Il tutto avviene in piena pandemia, mentre la privatizzazione e la regionalizzazione della sanità hanno mostrato tutto il loro orrore e la loro inefficienza, complici le scelte scellerate del governo Conte che ha prima sottovalutato la pandemia e poi adottato tutta una serie di misure pensate per la Confindustria, i padroni, la Ue imperialista e l'interventismo imperialista italiano e non certo per i malati, la popolazione e i lavoratori, specie quelli del settore sanitario, vergognosamente esposti al contagio, approfittando della situazione per sospendere i diritti costituzionali e andando nella direzione contraria rispetto agli interessi del popolo italiano di finanziare la sanità pubblica e garantire il diritto alla salute, in particolare degli anziani, pesantemente colpiti, dentro e fuori dalle Rsa, dal micidiale coronavirus.
Insomma Conte e Speranza (il quale, complici Bersani e D'alema, non nasconde di ambire un giorno alla poltrona di premier), sempre più ducescamente cercano la protezione e l'appoggio del Vaticano, in cambio del loro servilismo, sperando di guadagnarsi sul campo l'infame titolo di “uomini della provvidenza” di mussoliniana memoria.
Occorre spazzare via da sinistra e dalla piazza il governo Conte e continuare a lottare per riconquistare il diritto alla Salute, per una sanità pubblica, universale, senza ticket, controllata dal popolo, gestita con la partecipazione diretta dei lavoratori e delle masse popolari, che disponga di strutture capillari di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione su tutto il territorio nazionale e sia finanziata tramite la fiscalità generale, lottando nel contempo per stroncare per sempre ogni forma di ingerenza del Vaticano negli affari dello stato italiano.
7 ottobre 2020