Per dare al PMLI un corpo da Gigante Rosso
di Giovanni Scuderi

“Ne abbiamo fatta tanta di strada, e tutta in salita, per costruire il Partito. Ma abbiamo le energie per scalare le prossime vette ancora più alte, che richiedono durissimi sforzi e un impegno più qualificato. Anche perché abbiamo pochissimi mezzi e risorse economiche e siamo oggetto di un assordante silenzio stampa. La nostra è la tipica situazione in cui si trovano i pionieri che aprono una nuova strada nell’incredulità e nello scetticismo degli osservatori. (…)
Oggi più che preoccuparci di quando arriverà il socialismo, di quando avverrà la svolta rivoluzionaria della lotta di classe, di quando il proletariato si schiererà con noi, dobbiamo preoccuparci di dare al PMLI un corpo da Gigante Rosso radicandolo ed estendendolo nelle città e regioni dove siamo presenti, in modo da ricavarne le forze per espanderlo in tutta Italia. Questo deve essere il nostro obiettivo strategico a medio termine. Questo è quello che ci è richiesto dall’attuale lotta di classe e dall’attuale situazione del nostro Paese. Se non ce la facciamo a raggiungere tale obiettivo a medio termine, non ci resta che rilanciarlo una o più volte fino a conquistarlo. Non tutto dipende da noi, cioè dalle nostre capacità e dal nostro impegno. Noi abbiamo in mano solo metà della chiave del problema, l’altra metà l’hanno la lotta di classe, il proletariato e le nuove generazioni.
La piazza è il nostro ambiente ideale e naturale di lotta, assieme a quello delle fabbriche, dei campi, delle scuole e delle università. Frequentiamola il più possibile per diffondere i messaggi del Partito, per raccogliere le rivendicazioni, le idee, le proposte e le informazioni delle masse e per stringerci sempre più ad esse. Gli ambienti in cui operiamo devono essere conosciuti a fondo e studiati in maniera sistematica e tale da aiutarci a intervenire con volantini, documenti, comunicati stampa, articoli ben calibrati e fondati sulla realtà concreta. (…)
Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao ci hanno lasciato in eredità un grande patrimonio ideologico, politico e organizzativo, facciamolo fruttare. Ciascuno in base alle proprie possibilità e capacità e secondo il posto e il ruolo che il Partito ci ha assegnato. Con tranquillità e serenità, senza affanni, un passo per volta, imparando e insegnando gli uni dagli altri, dando il meglio di noi stessi, tenendo ben alte le bandiere dei grandi maestri del proletariato internazionale, del socialismo, dell’anticapitalismo, dell’antimperialismo, dell’antifascismo, dell’antirazzismo, dell’internazionalismo proletario e del PMLI”.
(Giovanni Scuderi, “Da Marx a Mao”, discorso pronunciato dal Segretario generale del PMLI, a Firenze l’11 settembre 2016 in occasione della Commemorazione per il 40° Anniversario della scomparsa di Mao)
 

14 ottobre 2020