Per mano di un poliziotto della squadra “Falchi”
Ennesimo assassinio di un 17enne a Napoli
La giunta De Magistris è responsabile dell'abbandono dei Quartieri Spagnoli e dei quartieri periferici. Il lavoro prima di tutto!
Redazione di Napoli
È la notte tra sabato 3 e domenica 4 ottobre a Napoli quando un ragazzo di 17 anni, Luigi Caiafa, viene raggiunto da alcuni colpi di pistola sparati da un poliziotto, nel corso di un tentativo di rapina tra via Duomo e via Marina, nel quartiere centrale e popolare del Mercato-Pendino. Il ragazzo muore sul colpo.
Secondo una prima ricostruzione, gli agenti della Polizia di Stato - un equipaggio dei famigerati “Falchi” - sono intervenuti dopo la segnalazione di una rapina ai danni di tre automobilisti quando ci sono stati gli spari. Il complice della vittima, un ragazzo di 18 anni, viene arrestato poco dopo e si tratta di Ciro De Tommaso, figlio di “Genny ‘a Carogna”, capo ultras del Napoli calcio vicino alla camorra noto alle cronache per via di ciò che fece ad una partita all'Olimpico di Roma prima della quale venne ucciso il tifoso azzurro Ciro Esposito.
Sempre secondo la ricostruzione degli inquirenti napoletani con a capo il pubblico ministero Claudio Basso, l'automobile, una Mercedes, sulla quale si trovavano i tre rapinati, sarebbe stata fermata dai due giovani, giunti in sella a uno scooter rubato, che con i volti travisati con dei caschi e con una pistola in pugno hanno perpetrato il delitto. Successivamente nello scontro tra polizia e rapinatori, la pistola utilizzata dai due giovani nella rapina è risultata a salve: Luigi Caiafa, avrebbe puntato l'arma contro la pattuglia e a quel punto i poliziotti avrebbero aperto il fuoco, colpendo a morte il rapinatore. L'esame autoptico del 7 ottobre ha confermato che ad uccidere il 17enne sono stati due colpi di pistola, proprio mentre si stava voltando: in particolare il primo sarebbe entrato dallo zigomo e fuoriuscito dal collo, un altro dal dorso e fuoriuscito dall'addome.
Non risulta indagato il poliziotto che avrebbe esploso i colpi di pistola uccidendo il ragazzo.
Trattasi dell’ennesimo omicidio di un minorenne a Napoli: come dimenticare quello del 15enne Ugo Russo, un ragazzo dei Quartieri Spagnoli, ammazzato appena sette mesi fa da un carabiniere nei pressi di via S. Lucia, sempre nel centro partenopeo.
Il grave episodio dell’assassinio del 17enne Luigi conferma lo spaccato che da anni noi marxisti-leninisti denunciamo, ossia il vergognoso quanto sistematico abbandono delle periferie urbane, nello specifico dei quartieri popolari, abbandonati a se stessi dalla giunta antipopolare De Magistris e dai suoi lacchè, nonostante promesse e proclami della sua amministrazione.
La nuova esplosione di delinquenza giovanile nei quartieri centrali e popolari di Napoli e l’utilizzo facile delle armi da parte delle “forze dell’ordine” del ministro pentastellato Lamorgese rappresentano due facce della stessa medaglia che vede nella barbarie del capitalismo e dei suoi governanti in camicia nera il sostegno dettato dalle loro sistematiche omissioni d’intervento.
Quartieri storici e popolari, come Mercato-Pendino, al pari delle altre periferie napoletane necessitano immediatamente di un piano straordinario economico e sociale in modo da poter iniziare a risollevare questa parte della città dalla povertà dilagante, dal degrado sociale, ambientale e urbanistico, prosciugando infine l'acqua in cui nuota la criminalità organizzata e non. Questo piano straordinario, tra l'altro, deve prevedere il risanamento e la riqualificazione delle periferie con la costruzione di una fitta rete di servizi pubblici e gratuiti fino a completa copertura delle necessità e con orari e prestazioni in grado di soddisfare le esigenze lavorative e sociali, in particolare dei giovani e delle donne. Un piano straordinario che deve prevedere prima di tutto il lavoro, soprattutto per le masse popolari giovanili, ma un lavoro vero contrattualmente tutelato e a salario pieno e non lavoro nero, precario e supersfruttato, come prassi e consuetudine sia nelle zone popolari e nelle periferie urbane della città. Il lavoro prima di tutto.
14 ottobre 2020