Il movimento di lotta per il Teleposto a Ischia fa un grande passo avanti
Il neosindaco di Lacco chiede di sospendere la vendita ai privati
Il PMLI in prima fila in una battaglia di grande interesse
Dal corrispondente dell'Organizzazione dell'isola d’Ischia del PMLI
Rinnovato il Consiglio comunale del comune ischitano di Lacco Ameno, con la rielezione del sindaco uscente Giacomo Pascale che ha battuto, al ballottaggio del 4 ottobre, il suo rivale, senatore Domenico De Siano, coordinatore di Forza Italia. Una sconfitta cocente in casa, per il patron dell’Hotel S. Montano e di altri esercizi commerciali sparsi sull’isola; una mazzata che ha spinto già qualcuno a proporre al senatore di trarre le conseguenze della sconfitta non solo sua personale, ma anche di altri candidati forzisti sull’isola e altrove in Campania.
Lacco Ameno è, fra i sei comuni che esistono sull’isola d’Ischia, quello che annovera gli scavi archeologici più importanti di Paolo Buchner, a testimonianza della Magna Grecia, e che hanno dato luce alla famosa Coppa di Nestore, esposta anche in vari musei all’estero.
Qui si erge anche, il vecchio Teleposto di Monte Vico, di proprietà della Marina Militare, costruito nel 1937, per motivi militari e oggi, messo in vendita all’asta, insieme ad altri beni sparsi sull’isola, dal Demanio Marittimo. Proprio il 9 settembre scorso, nella prima e unica udienza, il bene è stato acquistato per 550.000 euro da un gruppo di commercialisti napoletani. Il Teleposto esiste su un’area di oltre mille metri quadri a poca distanza dall’hotel San Montano, sorto anni fa sull’acropoli di Monte Vico, nonostante i vincoli archeologici e militari.
A opporsi alla decisione del Demanio è stato, già durante il periodo estivo, un movimento di forze politiche, ambientaliste e sociali, composto dal Centro sociale La Stanza, dai Vas, dall’Associazione il germoglio, dalla Lega Ambiente, dall’Organizzazione isolana del PMLI, da Liberi e Uguali, Potere al Popolo e Rifondazione Comunista. Conclusa la vendita, lo stesso movimento ha sollecitato i candidati sindaci a condividere la battaglia per rivendicare il diritto di prelazione. Solo il candidato Giacomo Pascale aveva inserito nel proprio programma elettorale l’impegno in difesa del bene in questione.
Subito dopo l’elezione, “il dispari” ha pubblicato un articolo nel quale il compagno Gianni Vuoso ha scritto: “il sindaco rieletto a Lacco Ameno, è chiamato subito ad una prima prova del nove. Quella legata alla vendita dell’ex Teleposto di Monte Vico”. Il movimento di lotta propone di destinare il vecchio rudere a “Centro sociale di ricerca ed educazione ambientale” secondo la proposta dello scienziato Giuseppe Luongo, con la prospettiva di diventare struttura operativa del Parco Pithaecusa, come risulta dalle proposte del PMLI e di tutte le altre forze del movimento di lotta, contenute nelle osservazioni al PUC di Lacco Ameno.
Ora però è stata ingaggiata la corsa col tempo. Il sindaco ha pochi giorni per chiedere al Demanio, alla Regione, alla Città metropolitana e ai sindaci, la sospensiva dell’atto di vendita e opportunamente, il coordinatore del Movimento Nicola Lamonica, lo ha ricordato al neo sindaco con una lettera in cui scrive: “non c’è tempo da perdere: occorre un Tuo urgente intervento di interruzione dei termini cautela”.
Per ora il movimento può registrare un primo passo avanti. Pascale ha infatti scritto all’Agenzia del Demanio per chiedere di sospendere “ogni procedura che possa ledere il diritto di possesso di detto bene a favore dell’Ente che ha in programma di destinare a Centro sociale ed Educazione ambientale ed eventualmente, anche come struttura operativa dell’istituendo Parco Pithaecusa come suggerito da un’Osservazione al PUC depositato agli atti per l’espletamento del primo consiglio comunale”.
21 ottobre 2020