Per protestare contro l’ordinanza regionale che chiude le scuole fino al 30 ottobre
Mamme e insegnanti mettono sotto assedio il governatore De Luca
SOLIDARIETA’ DEI MARXISTI-LENINISTI. PRESENTE “IL bOLSCEVICO”

Redazione di Napoli
Giovedì 15 ottobre con l’annunciata ordinanza regionale, il governatore con l’orbace Vincenzo De Luca, nemmeno sciolta la riserva sulla nuova composizione della giunta regionale e sull’incarico per l’assessorato alla Sanità, emetteva l’ennesimo provvedimento neofascista con cui vietava fino al 30 ottobre alle studentesse e agli studenti di tutte le scuole campane di poter entrare negli istituti. Trattasi dell’ormai famigerata ordinanza n. 79/2020 che recava scritto, tra l’altro: “in tutte le scuole dell’infanzia sono sospese l’attività didattica ed educativa, ove incompatibile con lo svolgimento da remoto, e le riunioni degli organi collegiali in presenza; nelle scuole primarie e secondarie sono sospese le attività didattiche ed educative in presenza, le riunioni in presenza degli organi collegiali, nonché quelle per l’elezione degli stessi”. La disposizione si allargava all’Università, con imposizioni diverse, ma significative e rilevanti per il prosieguo dell’attività didattica.
Questa volta le masse popolari non hanno di certo lasciato passare liscia questa ordinanza neofascista e venerdì 16 ottobre in centinaia si sono riversate a via Santa Lucia e hanno messo sotto assedio la sede della regione Campania.
Un presidio molto combattivo nato spontaneo e d’impeto sui social la sera prima sull’onda della riprovazione generale del provvedimento preso da De Luca. Mamme, figli, insegnanti, associazioni no profit, il sindacato USB del reparto scolastico e una delegazione di autisti del trasporto scolastico si sono ritrovati tutti uniti sotto un unico slogan: “La scuola non è un virus”, accompagnati da cori contro De Luca. Le donne in prima linea hanno denunciato la completa impreparazione con cui è stata gestita la nuova emergenza in Campania: un grave e inaudito attacco al diritto allo studio di bambini e ragazzi che colpisce, inoltre, la loro socialità. Nonostante un aumento esponenziale di casi di coronavirus in Campania, la scuola, e in particolare insegnanti e alunni, ma anche tutto il personale scolastico, hanno dimostrato con dati e fatti che, nonostante le abnormi carenze infrastrutturali, il reparto dell’istruzione non ha inciso minimamente sui contagi.
A raccogliere le impressioni dei partecipanti anche la Redazione di Napoli de “Il Bolscevico”: nei vari commenti dei partecipanti  dal megafono unitario messo a disposizione della piazza, il nostro corrispondente ha recepito incessantemente la frustrazione degli oratori, stanchi dell’inadeguatezza del governatore piddino De Luca che da più di sette mesi, partendo dal primo lockdown , non ha mosso un dito per le masse popolari campane e partenopee, al di là delle sceneggiate mediatiche, promettendo un copioso aumento di posti letto in terapia intensiva che non è mai esistito, un potenziamento del trasporto pubblico su ferro e su gomma che è rimasta lettera morta, scaricando in maniera becera e meschina la responsabilità dei contagi sui “barretti” e la “movida” e attaccando i giovani che si “assembrano il fine settimana”. A conferma dell'operato di De Luca domenica 18 ottobre è arrivata la notizia che tutte le operazioni e gli interventi chirurgici programmati negli ospedali napoletani sono stati sospesi e che addirittura molti Pronto Soccorso sono stati adibiti a reparti ospedalieri Covid e, in ultimo, che attualmente l’unico polo pediatrico per tutta la regione Campania è il “Santobono” di Napoli.
In piazza nella giornata di venerdì erano anche presenti gli operatori del trasporto scolastico che hanno rincarato la dose contro il governatore, denunciando che la regione disporrebbe di circa 400 milioni di euro per la loro categoria elargiti dal governo centrale, non ancora utilizzati. Nel frattempo una delegazione di manifestanti, non accolti da De Luca, ha affermato che finché non vi sarà una soluzione adeguata, ossia l’immediata riapertura delle scuole, e sino a quando non sarà ritirata l'antidemocratica e fascista ordinanza, rimarrà un presidio permanente fuori dai cancelli della regione.
I marxisti-leninisti partenopei, presenti con il compagno Andrea, hanno dato immediatamente la loro solidarietà ai partecipanti e sono stati intervistati da alcune televisioni locali e da “la Repubblica” sia come giornale che come tv, ma in entrambi i casi tale testata ha pensato bene di non riportare la nostra denuncia contro il governatore in camicia nera Vincenzo De Luca.

21 ottobre 2020