A Lupara, in provincia di Campobasso
Continua l’odissea dei genitori in cerca di uno scuolabus
Costretti a portare i figli a Casacalenda a proprie spese. Sindaco e giunta regionale non si muovono
Dal corrispondente di Campobasso
Il capitalismo, in Molise, continua a mostrare il suo vero volto, insensibile ed incompetente, dinanzi ai bisogni delle masse popolari, soprattutto verso quelle che risiedono nell’entroterra.
Questa volta riportiamo sotto i riflettori della critica la giunta regionale di “centro-destra” e la giunta comunale di Lupara. Già un mese fa denunciammo la vergognosa situazione che vivono da tempo diversi abitanti del piccolo centro in provincia di Campobasso: non avendo una scuola in paese, sono costretti a mandare i propri figli nel plesso di Casacalenda ma con mezzi propri! Il comune, difatti, dispone di un solo scuolabus per il vicino centro di Lucito che tuttavia, disponendo solo di qualche multi classe elementare, accoglie appena due bambini di Lupara. Gli altri, la maggior parte, frequenta invece le scuole di Casacalenda, a quasi 20 km di distanza, l’unico della zona che possiede le “canoniche” 5 classi elementari e le 3 classi medie. Ma lo scuolabus non può fare il doppio viaggio! Ecco, pertanto, i genitori costretti a prendere permessi sul lavoro per accompagnare i piccoli alla scuola dell’obbligo (dovrebbe essere un diritto, non un’elemosina, avere uno scuolabus): facilmente intuibili le problematiche per un lavoratore!
Un mese fa, pertanto, nonostante le ripetute denunce, proteste, comunicati alla stampa regionale, una lettera al premier Conte, ecc., che non avevano sortito alcun effetto, i genitori organizzarono una manifestazione di protesta sotto il Consiglio regionale. Come PMLI, partecipammo per mostrare la nostra vicinanza, concreta e spontanea, ai bisogni reali delle masse popolari (assieme ai compagni del PCI e PCL) e fummo testimoni diretti del vacuo chiacchiericcio del ras Toma e del suo fido luogotenente Pallante: “tranquilli, prenderemo a cuore la vostra situazione
”, “faremo dei tavoli tecnici
” e il solito bla bla
dei politicanti borghesi. Difatti, nonostante le promesse, ad oggi non si è giunti a nulla; persino reperire un mezzo di trasporto per dei bambini è una cosa “impossibile”. Che indecenza!
Da censurare la tracotanza del sindaco Morinelli che ha ben espresso la sua posizione in un comunicato: “il sindaco
non può seguire i 'desiderata' di qualche gruppo di cittadini soprattutto se richiedenti finanziamenti esorbitanti
” richiamandosi poi al d.lgs 63/2017 in cui si afferma che gli enti locali devono “garantire il raggiungimento della più
vicina sede di erogazione del servizio scolastico”, un più
che fa la differenza! Per il sindaco, quindi, i genitori sarebbero dei viziati, sostanzialmente!
La replica: “Lucito ha solo multi classi e comunque mancano le scuole di ordine superiore; in più sono frequentate solo da un paio di bambini, la maggior parte dei nostri figli da anni gravita su Casacalenda, perché umiliarci così?
” (in riferimento alla nota conclusiva del sindaco Morelli “i genitori possono far frequentare ai propri figli, autonomamente, a loro spese, le scuole da loro ritenute migliori
”).
Insomma, il sindaco snobba la questione, l’assessore Pallante non sa che pesci pigliare, il ras Toma è tutto preso dalla “brillante” gestione dell’emergenza covid e il Prefetto ha i suoi tempi.
A breve, ci sarà una nuova manifestazione sotto il Consiglio regionale cui naturalmente daremo il nostro apporto, così come sta facendo il SOA, uno dei pochi sindacati sempre in prima linea nelle battaglie popolari in Molise!
In conclusione, spiace registrare un nuovo sacrificio, l’ennesimo, cui sono sottoposte le masse popolari dell’entroterra molisano, un’area sempre più emarginata, con sempre meno servizi, sempre più tristemente abbandonata dato che l’emigrazione continua, in pieno terzo millennio, come ai tempi dell’800!
25 novembre 2020