Roma
La polizia carica i manifestanti che si oppongono allo sgombero del Cinema Palazzo
La sindaca Raggi (M5S) ringrazia le “forze dell'ordine” per aver ristabilito la “legalità”
L'allarme degli attivisti è scattato prima dell'alba del 25 novembre quando oltre ad una decina di blindati della polizia, un robusto cordone di militari ha isolato piazza dei Sanniti a Roma per dare il via allo sgombero del Nuovo Cinema Palazzo, un “luogo del quartiere”, come l'hanno definito molti intervistati sui fatti in questione.
Lo sgombero del centro sociale NCP
L'esperienza sociale del Nuovo Cinema Palazzo è infatti frutto dell'occupazione di uno stabile del 2011 che bloccò la realizzazione illegittima di un Casinò, quando decine di attivisti nel tentativo di affermare quella che viene definita “una idea di città”, vollero dare un freno alla speculazione edilizia già in corso da decenni nella capitale, rigettando l'idea che voleva nel quartiere di San Lorenzo un luogo di squallore e di miseria come una grande sala da gioco.
Negli anni il Nuovo Cinema Palazzo è stato frequentato da tutto il quartiere catalizzando esperienze diverse, a partire dalle associazioni capitoline, a realtà politiche e sportive; luogo di assemblee, di molteplici e costanti iniziative culturali gratuite come spettacoli teatrali e cinematografici, realizzate da attivisti capaci di creare dal nulla una sala studio autogestita ed uno spazio di incontro e gioco per bambini. Insomma, un luogo che ha prodotto cultura popolare e che ha ospitato festival di letteratura, dibattiti, inchieste sui quartieri romani ed anche raccolte alimentari al tempo della pandemia.
Lo sgombero arriva non proprio inaspettato, dopo che negli ultimi mesi, come denunciano gli attivisti, si erano verificati una serie di atti intimidatori e rimbombavano al vento voci sempre più insistenti su questa possibilità; tuttavia dopo un precedente tentativo di sfratto da parte dell'ufficiale giudiziario, nell'ottobre del 2019 si era avviata una trattativa fra il proprietario dell'immobile (la Aurea Domus SRL), il II Municipio romano e la Regione Lazio, finalizzata all'acquisizione pubblica della struttura.
Però, come dichiarano gli stessi ragazzi e le ragazze del NCP, “hanno prevalso le ragioni del privato”, sottolineando come quello che è accaduto in piazza dei Sanniti è “un atto di violenza inaudita che colpisce un quartiere intero e la popolazione tutta”.
La polizia carica il corteo di protesta
Immediatamente dopo la notizia dello sgombero, circa duemila persone si sono radunate nelle strade di San Lorenzo formando un corteo per manifestare contro l'operazione di polizia della sindaca Raggi e per rientrare nell'ormai isolata piazza dei Sanniti per svolgere una assemblea pubblica.
Il primo tentativo di interlocuzione verbale con il cordone di agenti schierato all'inizio di via dei Volsci è andato a vuoto, poi in risposta dell'inizio di un lancio di oggetti contro i blindati, la polizia ha caricato il corteo una prima volta per disperderlo, e poi una seconda, attaccando violentemente e senza ragione il successivo sit in di protesta che si era creato, nel quale gli studenti si erano messi a studiare davanti alle forze dell'ordine.
In serata i manifestanti hanno postato sui social moniti di battaglia: "Ogni spazio sottratto è uno spazio che ci riprenderemo. Se pensavano di risolvere il problema si sbagliavano di grosso. Altre 1000 occupazioni ci saranno in questa città".
In seguito alcune decine dei partecipanti alla manifestazione hanno occupato simbolicamente per alcuni minuti uno stabile abbandonato in via dei Peligni, spazio già occupato 7 anni fa.
Solidarietà al Nuovo Cinema Palazzo
Fra i tanti messaggi di solidarietà dei residenti del quartiere di San Lorenzo e degli abitanti di Roma, spiccano i messaggi di Non una di Meno che dichiara come “Nella giornata contro la violenza sulle donne, ci svegliamo con quest'azione di forza della sindaca”, e dell'ANPI provinciale di Roma, che ha stigmatizzato l'episodio sottolineando come il NCP sia “un collettivo di giovani antifascisti che ogni giorno, attraverso l'impegno costante e determinato fatto di percorsi artistici e culturali e di azione politica dal basso, si impegna per una società basata sulla solidarietà e l'uguaglianza, contro ogni forma di razzismo, discriminazione ed intolleranza”.
Solidarietà anche dal sindaco di Napoli De Magistris, da alcuni partiti politici a sinistra del PD, ai quali aggiungiamo anche quella, forte e militante, dei marxisti-leninisti italiani e di tutto il PMLI.
La Sindaca Raggi equipara nei fatti il NCP ai fascisti di Forza Nuova
Al presidio di protesta, il megafono dei manifestanti più volte ha denunciato come siano stati messi sullo stesso piano “due luoghi distanti anni luce invocando il ragionamento degli opposti estremismi e della legalità”; il riferimento è al secondo sgombero romano di giornata, quando contemporaneamente all'azione di piazza dei Sanniti, è stato sgomberato anche il pub covo dei fascisti di Forza Nuova in via Taranto, quartiere San Giovanni, nato nei quartieri popolari Ater, patrimonio pubblico della città.
Un vergognoso tentativo di equiparazione fra due realtà completamente diverse nel tentativo di colare su di esse e sulle enormi differenze, un viscido e putrido qualunquismo che nei fatti le mostri simili agli occhi dell'opinione pubblica.
La sindaca di Roma dovrebbe vergognarsi anche solo per aver disposto i provvedimenti nella stessa giornata, accomunando nel suo tweet la già descritta realtà sociale del Nuovo Cinema Palazzo, al quartier generale dell'incostituzionale partito di estrema destra, frequentato da personaggi vicini all'eversione neofascista, dalle frange violente del tifo ultrà dello stadio Olimpico, luogo spesso di partenza di spedizioni punitive e dimostrative di stampo xenofobo, razzista, discriminatorio ed omofobo.
Un luogo di accoglienza, cultura e solidarietà popolare dunque, come il Palazzo, messo sullo stesso piano del lurido tetto che copre la testa di Roberto Fiore e Giuliano Castellino, animatori negli ultimi mesi delle peggiori iniziative negazioniste e, prima ancora, di picchetti e marce in tipico stile nazifascista per impedire l'assegnazione degli alloggi popolari a famiglie rom o immigrate.
Il messaggio della Raggi già accennato, che si diffonde quando il corteo di protesta al NCP è già radunato, non dà scampo a interpretazioni e raccoglie lo sdegno dei presenti: “Ringrazio la prefettura e le forze dell'ordine per le operazioni di sgombero di oggi. A Roma le occupazioni abusive non sono tollerate”. Una indicibile vergogna.
Il manganello della Raggi
Qualche ora dopo, a seguito di una pioggia di critiche, la sindaca pentastellata tenta maldestramente di rimediare allo “scivolone”, che però è solo mediatico, e non di certo sostanziale poiché i fatti sono lì a dimostrare di che pasta è fatta sia la Raggi stessa, che l'azione della sua giunta.
Le masse popolari romane però non hanno la memoria così corta, e così in molti hanno messo alla berlina contornandolo di pungenti critiche, l'opportunismo della prima politicante borghese di Roma che, prima di essere eletta nel 2016 fece proprio al NCP una delle sue comparsate in campagna elettorale, per imbonirsi i movimenti e gli attivisti degli spazi sociali contro gli sgomberi ordinati dal prefetto Tronca, allora capo del Campidoglio.
Addirittura proprio al Cinema Palazzo, con tanto di megafono in mano seduta in mezzo agli attivisti, proponeva un “bando pubblico” da scrivere insieme.
Alla vigilia della sua nuova campagna elettorale, con la mano pelosa che gli è propria e della scuola borghese che ha completato a pieni voti, Raggi ha proposto sempre via social un tavolo di trattativa per “tenere in vita” l'esperienza del NCP; gli attivisti si dicono disponibili a questo passaggio ma, ormai consapevoli di chi sta loro di fronte, chiedono che esso si tenga “nei prossimi giorni, per evitare che le parole della sindaca si perdano nel turbinio di una campagna elettorale che inizia sotto i peggiori auspici”.
Siamo di fronte all'ennesimo episodio maldestro e demagogico: dopo il moltiplicarsi di proteste e di denunce contro lo sgombero del NCP, la Raggi si dichiara favorevole alla riapertura di una nuova trattativa che rimane aleatoria e indefinita e servirà – nell'auspicio della Raggi – a non far precipitare la già scarsa benevolenza delle masse romane nei suoi confronti per poter bissare il proprio mandato di prima cittadina della capitale.
Lo sgombero del NCP, per giunta contestuale a quello della sede capitolina di Forza Nuova, è un episodio di una gravità inaudita che dimostra ancora una volta di quanto l'antifascismo e l'interesse della popolazione siano anche per i 5 Stelle come per gli altri partiti di regime, solo parole che porta via il vento.
2 dicembre 2020