Presidio a Catania contro l'autonomia differenziata
Il PMLI partecipa con spirito unitario e le sue parole d'ordine
Dal corrispondente della Cellula “Stalin” della provincia di Catania
Il 1° dicembre scorso si è svolto a Catania un presidio di protesta per dire "No all'autonomia differenziata sugli introiti fiscali". Si è svolto in via Etnea, all'angolo dove ha sede la prefettura. Gli organizzatori del "Comitato contro le autonomie differenziate" hanno consegnato al prefetto una lettera-appello dal titolo "Fermatela! L'autonomia differenziata non deve essere collegata alla legge di bilancio 2021!".
Il documento rivolto agli "Onorevoli deputate e deputati e Onorevoli senatrici e senatori", rileva che “lo scorso ottobre, nella già drammatica situazione di crisi sanitaria, socio-economica e istituzionale che il Paese stava vivendo, è stato previsto nella NADEF (Nota di aggiornamento al DEF) 2020 un DDL, 'Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata di cui all’articolo 116, 3 comma, Cost.', configurando così una improvvisa e solitaria accelerazione verso la realizzazione del disegno di regionalismo differenziato. Occorre assolutamente evitare che ciò si realizzi”. Il documento continua puntando il dito sul disastro che “emerge, infatti, con chiarezza dagli ultimi 20 anni di gestione regionalistica della sanità e dall’emergenza epidemico/sindemica Covid-19 che stiamo vivendo: il nostro Paese è già andato fin troppo lontano sulla strada della autonomia delle Regioni...
Sono, infatti, passati sette mesi senza che dalle Regioni e dai loro cosiddetti 'governatori' venissero assunti, i provvedimenti più necessari in caso di ripresa dell’epidemia Covid-19”.
Poi, le rivendicazioni: “ il potenziamento in sanità delle strutture e del personale della rete di laboratori pubblici per sostenere i piani di diagnostica precoce e tracciamento sistematico dei contatti; quello dei servizi sanitari e sociosanitari delle Cure Primarie, dei Dipartimenti di Prevenzione, di Medicina del Lavoro sul territorio, delle Terapie Intensive; l’adeguamento in termini di spazi didattici congrui e di personale docente nella scuola; l’adeguamento/potenziamento del trasporto pubblico, insufficiente e indecoroso già prima dell’epidemia Covid-19”.
La lettera-appello conclude così: “Per tutti questi motivi, per l’unità e la tenuta democratica e sociale del Paese
noi, cittadine e cittadini, associazioni, soggetti politici e sindacali siamo a chiedervi: Onorevoli parlamentari, opponetevi pertanto al DDL sull’Autonomia differenziata come collegato alla Legge di Bilancio 2021 e chiedetene il ritiro al Governo! Fermate l’autonomia differenziata prima che sia troppo tardi!”.
Durante il presidio si è dato l'appuntamento per una mobilitazione nazionale unitaria per il 18 dicembre, quando in parlamento sarà discussa la legge di bilancio per il 2021, per impedire che l'autonomia differenziata sia collegata con un decreto legge.
Oltre ai promotori della lettera-appello ossia il Comitato per il ritiro di qualunque autonomia differenziata e la Rete dei numeri pari, hanno partecipato l'ANPI, il Coordinamento nazionale per la democrazia costituzionale, il PRC e il PMLI con la Cellula “Stalin” della provincia di Catania, in pieno spirito unitario. Il compagno Sesto Schembri indossava il “corpetto” con il manifesto "Non siamo sulla stessa barca", diventato ormai famoso, e con le rivendicazioni del Partito contro le autonomie differenziate e in particolare "per l'abrogazione del titolo V della Costituzione e la relativa autonomia differenziata delle regioni" contro cui il PMLI si batte. Sono stati distribuiti i volantini "Il PMLI appoggia le manifestazioni contro il DPCM". Tanti i dialoghi costruttivi pensando alle future lotte unitarie contro le autonomie differenziate, e oltre.
9 dicembre 2020