Sit-in davanti al comune di Crotone contro la mozione omofoba approvata dalla giunta in camicia nera
Dev'essere cancellata, subito!
Dal corrispondente della provincia di Reggio Calabria e della Calabria
Lunedì 7 dicembre in piazza della Resistenza a Crotone è andato in scena un sit-in contro la mozione omofoba sul ddl Zan approvata dall’amministrazione comunale su proposta della consigliera fascio-leghista Marisa Luana Cavallo.
All’importante manifestazione, organizzata dal movimento politico Liberi per Crotone, hanno partecipato diverse associazioni del Terzo settore, tra cui Arci e Legacoop.
Proprio davanti al comune, i crotonesi progressisti chiamati a raccolta, muniti di cartelloni e striscioni, hanno sostenuto con forza la validità del disegno di legge Zan, passato alla Camera il 4 novembre e ora in discussione al Senato che prevede “misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”.
Contestata duramente anche la giunta comunale in camicia nera, composta in gran parte da vecchi rottami dell’estrema destra e capeggiata dal sindaco Enzo Voce, sostenuto alle ultime elezioni da Carlo Tansi, ex capo della protezione civile regionale. Su alcuni cartelloni c’era scritto “Ignavi e bigotti con voi nulla in Comune”, “Chi discrimina non ha Voce” e ancora “Sui diritti non si tratta”.
Nel Consiglio comunale del 30 novembre la mozione Cavallo aveva ottenuto 12 voti a favore (9 dei quali appartenenti alla maggioranza), 10 contrari e 8 astenuti compreso il sindaco, ma il segretario generale aveva rigettato l’approvazione per motivi relativi al quorum.
Il 2 dicembre, quando Voce era assente, il consigliere di maggioranza Fabrizio Meo ha chiesto di votare “una mozione che chiedeva di applicare alla votazione della consigliera Cavallo e del consigliere Antonio Manica l’articolo 81 del regolamento che prevede di non conteggiare i voti degli astenuti per definire il quorum ponderato”. La mozione è così passata con 26 voti favorevoli e 5 contrari.
Si tratta di un vergognoso attacco reazionario contro i diritti delle persone Lgbtq+ e contro le famiglie gay, di fatto, allargate, ecc., volto a tutelare la famiglia tradizionale basata sul matrimonio cattolico, esclusivamente eterosessuale, preferibilmente indissolubile e prolifico. Un diritto borghese e fascista che esclude a priori e giuridicamente tutti gli altri tipi di famiglia.
Per Filippo Sestito, leader del movimento Liberi per Crotone, il comunicato della giunta comunale, dove per salvare la faccia prende le distanze dal provvedimento adottato, non può bastare: “Chiediamo al consiglio comunale e alla maggioranza che sostiene il sindaco Voce di presentare un ordine del giorno contrario e opposto a quello votato il 2 dicembre scorso per ridare dignità e rimettere Crotone dentro a un ragionamento virtuoso di civiltà, tutela dei diritti di accoglienza e che prenda in cura le persone più fragili e in difficoltà”.
Noi marxisti-leninisti ci uniamo all’appello. La mozione Cavallo è una vergogna, e dev'essere subito cancellata.
9 dicembre 2020