L'europarlamentare Giarrusso (M5S) “finanziato da lobbisti”
Altro che partito dell'“onestà” e della “trasparenza”!
Da quando ha varcato la soglia del parlamento e di Palazzo Chigi, il Movimento Cinquestelle ha tradito la fiducia dei suoi elettori e ha rivelato il suo vero volto di partito borghese perfettamente a suo agio nelle pratiche corruttive, lobbistiche e di malcostume su cui fonda il sistema capitalista.
Stavolta a finire nell’occhio delle polemiche è l’europarlamentare Dino Giarrusso, ex inviato de “Le Iene”, per un finanziamento elettorale di 14 mila e 700 euro a dir poco sospetto.
A rivelarlo è stata la trasmissione di Rai3 “Report“ che nella puntata del 16 novembre ha parlato dei finanziamenti per le europee del 2019 ricevuti da Giarrusso da parte di alcune società e gruppi industriali con alla testa la Bdl lobbying srl che attraverso il ceo, Ezia Ferrucci, ha versato a Giarrusso 4 mila e 800.
La Bdl lobbying srl è una potente società di lobbing di livello mondiale che tra i suoi clienti annovera multinazionali del calibro della British American Tobacco, la Bracco che opera nel campo sanitario e gruppi industriali come la multiutility bolognese Hera che è leader nel settore dei rifiuti e nei servizi idrici ed energetici.
Un altro consistente finanziamento di 5 mila euro Giarusso l'ha incassato da Carmela Vitter, moglie di Piero Di Lorenzo, presidente della Irbm di Pomezia, la società che si occupa di biotecnologie che peraltro collabora con l’Università di Oxford per la realizzazione di un vaccino contro il Covid.
Un terzo finanziamento di 4mila e 900 euro è stato versato dalla Promedica Srl di San Giovanni La Punta (Catania) specializzata nel settore della commercializzazione e gestione tecnica di apparecchiature ad altissima tecnologia di diagnostica per immagini e terapia oncologica.
Tutto in barba all'ingannevole regolamento dei 5Stelle che in teoria dovrebbe vietare ai singoli candidati di ricevere più di 3mila euro di finanziamenti.
Un regolamento che, ha tentato di giustificarsi Giarrusso: “onestamente mi era sfuggito” anche perché ha aggiunto molti soggetti che hanno finanziato la mia campagna elettorale hanno versato tanti altri contributi al Movimento a livello nazionale e, comunque, ha chiosato ancora Giarrusso “Io ho comunque comunicato tutto, in piena trasparenza, sia al nostro comitato interno che naturalmente agli organi previsti dalla legge, e nessuno ha avuto nulla da ridire su questo”.
La verità è che i Cinquestelle predicano male e razzolano ancora peggio. Non a caso, solo quando vengono pizzicati con le mani nelle marmellata, inscenano subito la “muìna” delle espulsioni ad personam e fanno finta di stracciarsi le vesti. Infatti, subito dopo il servizio di Report, Vito Crimi, capo politico ad interim del Movimento, ha “segnalato il caso ai probiviri” ed è subito partito il balletto dell'accertamento dei fatti che forse porterà alla richiesta di espulsione e poi, eventualmente, alla effettiva espulsione.
Intanto viene da chiedersi: ma come è possibile che all'interno del Movimento nessuno si sia mai accorto di niente e si sia neanche mai chiesto come ha fatto Giarrusso a prendere più voti di Di Maio e Fico?
Ci voleva una trasmissione televisiva per svelare l'arcano?
Alla fine dell'”inchiesta interna” può anche darsi che, per pura opportunità politica, Giarrusso venga espulso dal Movimento, tanto al parlamento europeo i 5Stelle non hanno niente da perdere.
Quello che invece è sicuro è che i parlamentari italiani dei Cinquestelle e in particolare i senatori già beccati con le mani nel sacco sono ancora tutti al loro posto, “congelati” nelle loro comode poltrone parlamentari e governative, e c'è da scommettere che sicuramente non saranno mai espulsi altrimenti il governo non avrebbe più la maggioranza.
9 dicembre 2020