Comunicato dell'Organizzazione locale del PMLI
La nomina di Biella "Città alpina 2021" è una scatola vuota non una riqualificazione reale
La nostra città nel 2019 è stata eletta “Città Creativa UNESCO”, lo scorso febbraio è nata la “Fondazione BIellezza” e, pochi giorni fa, Biella è stata ufficialmente nominata “Città Alpina 2021”. Formalmente bene, un successo per la nostra comunità! Non dubitiamo che enti pubblici, associazioni, fondazioni, privati cittadini e volontari si siano prodigati, e non poco, per l’ottenimento di tali “prestigiosi” riconoscimenti. Ma se guardiamo la situazione dal punto di vista sostanziale è d’obbligo rilevare, come Organizzazione locale del Partito marxista-leninista italiano, che le masse popolari biellesi, le lavoratrici e i lavoratori, le studentesse e gli studenti, senza dimenticare le tante pensionate e pensionati, non hanno beneficiato di nulla in concreto da tali designazioni.
Biella “Città Creativa UNESCO 2019” quale cambiamento tangibile ha portato alla nostra comunità? Oltre al logo - mutuato dall’artista Michelangelo Pistoletto - sulla carta stampata dei documenti ufficiali del Comune e su molti manifesti pubblicitari ci chiediamo quali altri mirabolanti progressi si possono citare? Stessa condizione per la “Fondazione BIellezza” - patrocinata lo scorso febbraio da ricchi e noti imprenditori, banchieri e artisti biellesi - che, a esclusione di pomposi articoli apparsi sui quotidiani locali, non è ancora riuscita a farsi apprezzare dai biellesi i quali, piuttosto, sono interessati al quando e quanto i nostri filantropi apriranno i voluminosi portafogli con l’obiettivo di realizzare qualcosa di pratico per la “biellezza” della nostra città.
Ora siamo dinanzi alla “Città Alpina 2021” e ancora una volta tutta la stampa nostrana può formulare titoloni e articoli che enunciano “Opportunità per la nostra città”, “La creazione di posti di lavoro e sviluppo sostenibile”, o ancora “Questa designazione ci permetterà di uscire dall’isolamento” e l’immancabile “Vetrina internazionale”.
Ma qual è la situazione reale? Con grande rammarico dobbiamo constatare che restano presenti e insormontabili gli scogli dei mancati finanziamenti pubblici e privati per investire sul lavoro, nell’elettrificazione della linea ferroviaria Novara-Biella-Santhià, nella riqualificazione della Strada Trossi (SP230), della Superstrada (SP142), per la riconversione dei numerosi stabili che rendono parecchi scorci della città impresentabili come l’orribile impalcatura che da anni sovrasta l’ex biblioteca civica, come l’ex ospedale, l’ex “mutua” di via Fecia di Cossato, ex Catasto, ex UPIM, ex Standa, Istituto Santa Caterina e moltissimi altri immobili pubblici e privati da anni inutilizzati. Sembra folle ma, a fronte di tutto ciò, s’è data autorizzazione per costruire, ex novo, un supermercato in via Carso! Formalmente i progetti che sorreggono “Città Creativa 2019”, “Fondazione BIellezza” e “Città Alpina 2021” propongono un rilancio culturale e turistico locale ma basta recarsi all’inizio del “Sentiero del Gorgomoro” - tra le passeggiate più amate e praticate dai biellesi - per notare, sulla propria sinistra nel sotto strada, cumuli di rifiuti e sporcizia e, poche decine di metri più avanti, un pericoloso groviglio di fili del telefono (o dell’Enel?) caduti mesi fa in mezzo al sentiero e mai riparati.
Rimane da evidenziare che chiunque abbia avuto occasione di percorrere i sentieri alpini della Valle d’Aosta, del Trentino-Alto Adige e quelli di altre città montane ha potuto osservare le centinaia di cartelli segnaletici del CAI che indicano cammini, traversate, tempi di percorrenza, bivi e pericoli mentre, all'opposto, nella nostra provincia, tutto appare dissestato e manchevole, segno evidente del mancato investimento sulle potenziali risorse turistiche biellesi.
Ribadiamo il semplice ma, a nostro avviso, fondamentale concetto che senza investimenti pubblici e privati progetti come quelli sopraelencati sono destinati a rimanere inutili scatole vuote.
Per il PMLI.Biella Gabriele Urban
11 dicembre 2020
16 dicembre 2020