Crotone: sull'orlo del fallimento la Abramo Customer Care
3.200 lavoratrici e lavoratori rischiano il posto di lavoro
Stipendi non pagati e lavorano gratis nell'azienda fondata dal sindaco di Catanzaro Abramo (Fi), ora di proprietà del fratello Giovanni
La Abramo Customer Care spa, società fondata a Crotone nel 1997 dall'attuale sindaco di Catanzaro Sergio Abramo con la denominazione originaria di Datel e che fornisce servizi di call center ed attività di back office in Italia, tra l'altro, per il Comune di Roma, per Tim, per Enel e Vodafone, occupava all'inizio del 2019, nella sola sede di Crotone, circa 1.900 lavoratori, tra dipendenti a tempo indeterminato e precari, ma a causa della riduzione dei volumi delle commesse, non sono stati rinnovati circa 700 contratti di lavoro ad altrettanti precari, motivo per cui da allora è in atto una vertenza approdata nelle competenti sedi regionali e nazionali.
Inoltre lo scorso settembre la società ha comunicato al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali una procedura di licenziamento collettivo nei confronti di 107 dipendenti a tempo indeterminato, tutti impiegati presso l'unità di Crotone, e a novembre ha presentato presso il Tribunale civile di Roma un'istanza di concordato preventivo che i dipendenti e i sindacati temono sia l'anticamera del fallimento, che metterebbe a rischio il futuro occupazionale di circa 3.200 dipendenti, dei quali quasi due terzi sono attivi in Calabria ed in particolare nella città di Crotone, con i restanti lavoratori presenti in Sicilia e nel Lazio.
I dipendenti di Abramo Customer Care srl versano in una grave incertezza relativa al proprio futuro occupazionale e stanno già subendo gravi contraccolpi economici, alla luce del fatto che lo stipendio di settembre è stato pagato solo al 70 per cento alla fine del mese di ottobre e l'eventuale ricorso ad una riduzione di personale di ampie dimensioni, anche in considerazione della grave crisi economica prodotta dalla pandemia da Covid-19, creerebbe un fortissimo disagio ai lavoratori direttamente interessati nonché rilevanti ricadute sociali negative in territori, come quello della Calabria, dove sono concentrati la maggior parte dei dipendenti dell'impresa. Per ora i dipendenti continuano a lavorare senza alcuna certezza di essere retribuiti, e sono tanti i nuclei familiari in difficoltà, con esigenze basilari che improvvisamente non sapranno più come affrontare.
L'azienda ha motivato l'attuale situazione di crisi con un improvviso ritiro, da parte delle banche e del mondo della finanza, dell'interesse mostrato fino all'anno scorso, ma a quanto sostenuto dai sindacati e da notizie di stampa, una delle principali cause della crisi in cui versa l'impresa consiste nella perdita o nella riduzione del volume delle commesse già detenute per la gestione dei call center, e il sindacato Usb si spinge oltre, ritenendo che la Abramo Customer Care srl abbia fatto ricorso a spregiudicate operazioni finanziarie: “una società con una mole di debito che ancora non conosciamo - ha dichiarato Antonio Jiritano di Usb - e che soprattutto ricorre ad alcune mosse di 'finanza creativa' e chiede il concordato, ha tutte le sembianze in modo soft di un preludio alla liquidazione dell’azienda“.
La Abramo Customer Care srl - fondata nel 1997 con il nome di Datel dall'attuale sindaco di Catanzaro Sergio Abramo che l'ha amministrata fino al 2016 e della quale successivamente ha lasciato la presidenza a suo fratello Giovanni - è una delle due holding di famiglia di Sergio Abramo, sindaco di Catanzaro per tre mandati, e le sue passate fortune molto devono all'attività politica di quest'ultimo, che è già stato consigliere regionale in Calabria dal 2005 al 2010 e che, dopo la morte della presidente Jole Santelli, punta alla candidatura per il centrodestra alle elezioni del 14 febbraio 2021.
16 dicembre 2020