Brogli elettorali alle elezioni amministrative del 20 e 21 settembre scorsi
A Reggio Calabria hanno votato anche i morti: arrestato Castorina (PD)
Si parla di centinaia di tessere elettorali intestate a ultraottantenni duplicate. Falcomatà si dovrebbe dimettere
Dal corrispondente dell'Organizzazione della provincia di Reggio Calabria del PMLI
Lunedì 14 dicembre gli agenti della questura di Reggio Calabria hanno posto agli arresti domiciliari il consigliere comunale del PD Antonino Castorina, 35 anni, e Carmelo Giustra, presidente di seggio elettorale. Entrambi dovranno rispondere di falso in atto pubblico e reati elettorali.
Alle elezioni amministrative del 20 e 21 settembre scorso, Castorina con oltre 1.500 preferenze è risultato il candidato più votato nella coalizione di “centro-sinistra” a sostegno del sindaco uscente Giuseppe Falcomatà.
Un risultato decisivo non solo per la sua elezione ma anche per i seggi del PD e l’assegnazione del premio di maggioranza di tutta la coalizione che al primo turno ha superato di poco la soglia di sbarramento del 40%.
Già nelle settimane scorse in riva allo Stretto correva voce di un’inchiesta sui presunti brogli rilevati alle ultime elezioni comunali dopo che la polizia aveva bussato alla porta di svariati ultraottantenni per chiedere se fossero andati a votare. Le indagini sono poi proseguite con il sequestro di tutti i verbali delle sezioni e dei documenti dell’ufficio elettorale del comune.
La complessa indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria ha portato alla luce gli sporchi intrallazzi del consigliere Castorina, (un impresentabile coinvolto mesi addietro nell’inchiesta “Helios”), che temendo evidentemente l’astensionismo delle masse popolari reggine, ha pensato bene di rastrellare in maniera illecita più voti possibili duplicando centinaia di tessere elettorali delle persone più anziane, e di alcuni soggetti addirittura deceduti, per utilizzarle in quelle sezioni dove operavano presidenti compiacenti da lui stesso nominati senza che ne avesse il potere.
Il procuratore capo Giovanni Bombardieri ricostruendo alcune fasi dell’indagine, ha spiegato: “Castorina e Giustra si sono presentati al seggio 172 dove Giustra era stato nominato da Castorina in sostituzione del Presidente nominato dalla Corte d’Appello. Ma il Presidente nominato non è vero che non si era presentato, bensì era stato dirottato verso un altro seggio, evidenziando l’interesse di Castorina ad avere un presidente da lui designato proprio in quel seggio. Giustra è stato successivamente dirottato in un altro seggio, il 184, dopo che è arrivata un’altra Presidente di seggio nominata dalla Corte d’appello. Abbiamo rilevato il forte interesse di Castorina in prima persona nella nomina dei sostituti del Presidente di seggio”. Tali nomine venivano ratificate proprio dal sindaco PD Falcomatà che al momento non risulta indagato.
Sono otto le sezioni elettorali finite sotto inchiesta dove gli ignari anziani, quattro di essi erano morti poco prima delle elezioni, venivano identificati e registrati ricorrendo frequentemente al metodo della “conoscenza personale” ma anche annotando numeri di documenti appartenenti ad altri elettori totalmente all’oscuro dei fatti.
Le indagini sono ancora nella fase iniziale ma non possono escludersi ulteriori colpi di scena che potrebbero coinvolgere altri consiglieri o addirittura lo stesso sindaco.
Nel frattempo, la commissione nazionale di garanzia del PD ha deliberato la sospensione cautelativa di Castorina almeno finché durerà il provvedimento di restrizione della libertà personale.
L’ennesima prova di come l’elettoralismo borghese abbia ormai toccato il fondo divenendo di fatto la personificazione della corruzione politica, sociale e morale. Una vicenda a dir poco vergognosa che ancora una volta vede coinvolta la giunta di “centro-sinistra” dell’imbroglione Falcomatà. Un esecutivo antipopolare e antidemocratico tra i peggiori di sempre. A questo punto, farebbe meglio a raccogliere bagagli e bagattelle e dimettersi.
23 dicembre 2020