Sotto accusa la giunta regionale guidata da Toma
Riuscito presidio davanti all'Ospedale Cardarelli di Campobasso contro il disastro sanitario in corso
Presente il PMLI, insieme ai militanti del Coordinamento delle sinistre di opposizione, per chiedere le dimissioni del governatore molisano. Nuove iniziative di lotta in programma tra cui un esposto alla procura per procurato danno sanitario
Dal corrispondente dell'Organizzazione di Campobasso del PMLI
Come sta facendo oramai da un anno, l’Organizzazione di Campobasso del PMLI è presente, assieme ai militanti di PCI e PCL con cui formiamo il Coordinamento regionale delle sinistre di opposizione, è in prima fila nella mobilitazione contro il disastro sanitario in Molise.
Il 14 gennaio siamo scesi in piazza per una nuova manifestazione di protesta popolare indetta da comitati, sindacalisti e varie associazioni, davanti al più grande ospedale della regione, il Cardarelli di Campobasso.
Ancora una volta, le rosse bandiere del Partito sono state presenti a testimoniare la nostra volontà di stare vicini ai bisogni delle masse popolari molisane, fra le avanguardie in lotta contro la giunta di “centro-destra” guidata dal ras Toma, contro la dirigenza Asrem, capeggiata dai fedeli servitori del governatore, ossia Scafarto e Florenzano, per la sanità pubblica.
In sintesi, difatti, sono queste le rivendicazioni avanzate da un po’ tutte le sigle partecipanti al sit-in, dai sindacati Cobas, SOA e USB, al “Comitato vittime del covid” e altre. Una manifestazione perfettamente riuscita con circa una settantina di presenti: considerato il rischio virus, il freddo, la giornata lavorativa, una presenza non male.
Ribadite le criticità che il Molise ha rispetto a qualsiasi altra regione italiana: mancanza di un centro covid, scarsa comunicazione e un vergognoso scaricabarile fra strutture e commissari (ne abbiamo ben due, il presidente Toma e Giustini, quota Lega, mandato da Roma a far cosa ancora non è dato saperlo!), personale ridotto all’osso. Per di più, come se non bastassero le conseguenze delle disastrose politiche capitaliste imposte da anni di governi di “centro-sinistra” e “centro-destra”, ogni mese assistiamo a inaccettabili novità. Le ultime, in ordine di tempo, il cluster
di covid scoppiato proprio presso il Cardarelli, con decine di infetti, la chiusura del reparto di chirurgia e il fatto che l’Asrem comunichi solo a pochi notizie che dovrebbero essere di pubblico dominio, portando l’Ordine dei giornalisti del Molise ad inoltrare una protesta formale, tanto per citare i casi più eclatanti.
Le motivazioni non mancano di certo per mandare a casa questi politicanti neofascisti che, in sfregio alle sofferenze di tanti che hanno perso un familiare, degli sforzi sovrumani del personale medico, costretto a straordinari senza sosta, hanno pure la faccia tosta di presentarsi davanti alle tv, pure nazionali come accaduto a fine anno, e di dire che “è tutto sotto controllo”!
A ogni modo, dato che alla protesta della piazza le istituzioni continuano a fare orecchie da mercante, abbiamo convenuto con gli organizzatori di fare ulteriori passi: mentre è stato deciso che a breve verranno organizzate nuove manifestazioni sotto i palazzi del potere borghese, contemporaneamente alcuni avvocati, da anni impegnati in lotte a fianco della “società civile”, depositeranno un esposto per procurato danno sanitario presso la Procura della Repubblica.
Insomma, sempre fedeli alla lotta di classe, sempre fedeli alla convinzione che solo le masse popolari devono prendere in mano il proprio futuro, sbarazzandosi per sempre del sistema capitalistico, continueremo la mobilitazione e a tenere alta l’attenzione su questo delicatissimo tema.
20 gennaio 2021