La leader fascista Meloni entra nell'Aspen, centrale della massoneria bianca imperialista
Nei giorni scorsi è stata pubblicata la lista dei nuovi soci per il 2021 del distaccamento italiano dell'Aspen.
Tra i nuovi acquisti della centrale della massoneria bianca imperialista internazionale spicca la leader fascista Giorgia Meloni, caporiona di Fratelli d'Italia, accolta a braccia aperte nella sede di Piazza Navona a Roma dal presidente Giulio Tremonti e dal vicepresidente John Elkann; dal comitato esecutivo composto dagli ex premier Romano Prodi e Mario Monti, dal presidente onorario Giuliano Amato, Marta Dassù, Gianni Letta, Paolo Savona e dall’ad di Enel Francesco Starace. Dall'ex “presidente emerito” della Repubblica Vittorio Emanuele Napolitano, da suo figlio Giulio (professore ordinario di Diritto amministrativo nell'Università degli Studi Roma Tre) dal pagliaccio ex “rivoluzionario” di Potere Operaio Paolo Mieli e da tutti gli altri “prestigiosi” soci a cominciare dall'ex ministro fascioleghista Roberto Maroni; dall'ultraliberale, ultraliberista, piduista, ex membro del Club di Bruges (associazione antieuropea fondata dalla Thatcher), cofondatore di Forza Italia e ex ministro degli Esteri e ministro della Difesa nei rispettivi governi Berlusconi I e III, Antonio Martino; dall’ex presidente del Cnel condannato dalla Corte dei Conti per i rimborsi delle missioni, ex ministro dello Sviluppo Economico indagato per corruzione nell'inchiesta sul mercimonio di nomine a cariche pubbliche a Potenza, Antonio Marzano; dall’ambasciatore Alessandro Minuto Rizzo e dal direttore generale per le “riforme strutturali” in Ue Mario Nava.
Insomma un bel colpo per la Meloni, lanciatissima nei sondaggi elettorali e per questo bisognosa di accreditarsi presso gli “odiati (evidentemente solo a parole) poteri forti” americani e europei in vista di qualche importante e forse anche imminente incarico di governo.
L’Aspen infatti non è un'associazione di anonimi vecchietti in pensione. Il distaccamento italiano si affaccia su Piazza Navona ed è da decenni un covo di politicanti borghesi, massoni, piduisti, reazionari, banchieri, pescecani capitalisti e dell'alta finanza, diplomatici , accademici e intellettuali americani e non.
Non a caso anche il nuovo presidente americano Joe Biden, in una delle ultime trasferte a Roma da vice di Barack Obama, ha fatto tappa all’Aspen per una conferenza internazionale.
La stessa Meloni è stata più volte ospite dei convegni organizzati dall'Aspen e ha fornito le opportune credenziali per portare a termine l'operazione di accreditamento presso i circoli reazionari americani e europei. Seguendo l'esempio dei suoi predecessori mussoliniani, che allora inveivano a parole contro la “plutocrazia internazionale”, la Meloni oggi nelle piazze cerca consensi demagogici presentandosi come una forza fuori dal sistema, mentre poi entra in questa esclusiva centrale imperialista internazionale per ricevere proprio da quei “poteri forti” che dice di combattere quell'investitura e quei sostegni alla propria ascesa politica e governativa. E lo confermano fra l'altro l'assunzione della presidenza, unica donna a ricoprire quel ruolo a Bruxelles, nel partito dei Conservatori europei, e il viaggio in America per parlare come ospite al Cpac (Conservative political action conference), il Gotha della destra Usa.
Insomma, con l’entrata ufficiale in Aspen, per la Meloni e i suoi camerati di Fratelli d'Italia l'intesa coi “poteri forti” americani e europei non è più un tabù e la strada verso la scalata dei piani alti del potere è ormai spianata.
10 febbraio 2021