Il governo neo-democristiano di Draghi in perfetta continuità con i governi degli ultimi lustri
Ricordo che i golpe, un tempo, venivano attuati dai militari, oggi li ispirano i grandi banchieri e i tecnocrati dell'alta finanza, emissari della Confindustria e alti referenti del Vaticano. Tuttavia, in modo ipocrita li chiamano "governi tecnici". Ad insinuare dubbi non sono i "perfidi bolscevichi" e i "sovversivi rossi", bensì pennivendoli al servizio degli apparati di potere, alti funzionari organicamente inseriti nei palazzi del potere da anni. Viceversa, stupisce (non più di tanto) che i soggetti di un fantomatico e vago "centro-sinistra", in cui si riconoscono oggi il PD, il M5S e vari "cespuglietti", non abbiano mai battuto ciglio né proferito verbo per denunciare né per stigmatizzare una congiura di palazzo in piena regola, che è stata orchestrata da elementi politici che fanno capo al potere economico sovranazionale ed "anonimo", vale a dire il capitalismo cosmopolita, che non è più tanto occulto ed agisce in modo eversivo.
Una trama in cui il doppiogiochista Renzi ha fornito il ruolo dell'ariete di sfondamento, per rovesciare Conte e insediare un nuovo esecutivo, di tipo "tecnico", che dai nominativi di alcuni ministri "riesumati" alla stregua del dottor Frankenstein (Brunetta e Gelmini, giusto per citare un paio di nomi che ci fanno rabbrividire), si preannuncia già tetro e sinistro.
Si potrebbe azzardare l'ipotesi che Draghi sia solo l'esecutore di un "disegno" di commissariamento del governo del nostro Paese. L'esecuzione dei principali punti programmatici prescritti dall’alto al governo del nostro Paese, da parte dei soggetti che in vari modi costituiscono l'emanazione più diretta delle più alte oligarchie del mondo finanziario, comporterà forse ulteriori violazioni dei diritti e principi di tipo democratico e sindacale, ovvero delle residue tutele sociali che ancora hanno garantito il mondo del lavoro nei comparti della Scuola e Pubblica amministrazione in Italia. È assai lecito paventare il rischio che incasseremo ulteriori sacrifici in quanto lavoratori. Dalle enunciazioni ancora piuttosto vaghe e generiche, direi ambigue, a tal punto che Mario Draghi si potrebbe ribattezzare come "democristiano", si evince una palese assenza di rottura rispetto alla linea seguita dai governi negli ultimi lustri. Al contrario, si coglie una linea di aperta continuità con la politica adottata in passato da diversi governi sul fronte economico-sociale, e in particolare sul tema dell’istruzione scolastica e della Pubblica amministrazione.
Lucio Garofalo - Lioni (Avellino)
Vorrei dei volumi visti sul sito del PMLI
Vorrei avere qualche informazione per ricevere i volumi editi dal PMLI, che ho visto dal vostro sito.
Luca, via e-mail
Il PMLI ha una commissione donne?
Faccio parte del PCI di Padova.
Mi interesso delle questioni di genere. Vorrei sapere se, come partito, avete una commissione o un coordinamento donne.
Rimango in attesa di riscontro.
Liliana - Padova
17 febbraio 2021