Firenze
“Giorno del ricordo”: Nardella e la sua giunta sguazzano nell'anticomunismo
Invitato Emanuele Merlino, anticomunista e filofascista, alla commemorazione in Palazzo Vecchio. Sconcerto dell'ANPI Firenze. Intitolato un giardinetto a Norma Cossetto, giovane istriana infoibata e strumentalmente indicata come vittima dei comunisti

Redazione di Firenze
Il 10 febbraio il sindaco Dario Nardella (renziano nel PD) e la sua giunta hanno approfittato del “giorno del ricordo” per sguazzare e fare cassa di risonanza alle più trite tesi anticomuniste. Una vergogna che sfregia Firenze Medaglia d'Oro della Resistenza a ennesima conferma che per Nardella e compari l'antifascismo è solo una facciata per ingannare l'elettorato di sinistra.
Il “giorno del ricordo” è stato istituito per legge (che chiediamo di abrogare) nel 2004 su iniziativa principalmente di esponenti dell'ex MSI a sostegno delle tesi fasciste sull'occupazione italiana dell'Istria e della Dalmazia. Una riscrittura della storia che ha lo scopo di nascondere il genocidio della popolazione slovena perseguito dai fascisti (stragi, devastazioni, campi di concentramento) e spargere veleno anticomunista vomitando le accuse, mai provate dagli storici, agli antifascisti e ai comunisti della ex Jugoslavia di aver ucciso e gettato nelle “foibe” migliaia di italiani e di aver allontanato gli occupanti per razzismo.
La mattina dell'8 febbraio in Palazzo Vecchio è stato invitato a tenere la commemorazione ufficiale il neofascista Emanuele Merlino, presidente del Comitato 10 febbraio, esponente di Fratelli d'Italia, autore del libro "Foiba rossa”, presentato nelle sedi di CasaPound, edito dalla casa editrice Ferrogallico, fondata da ex membri di Forza Nuova, con cui collabora nell'opera di negazionismo e di revisionismo rispetto alla storia del fascismo italiano.
L'ANPI Firenze ha espresso “sconcerto” e denunciato che “così facendo il Consiglio comunale si è piegato alla deriva che vede le foibe, l'esodo giuliano dalmata e tutte le terribili vicende storiche dei confini orientali un mero esercizio di contrapposizione politica, perdendo il senso e il significato storico complesso e articolato che hanno quelle vicende”.
Il 10 febbraio è stato poi intitolato un giardinetto, nel popolare quartiere di Sorgane, a Norma Cossetto, una giovane ritrovata in una foiba, indicata dai neofascisti come vittima dei partigiani jugoslavi, facendone un simbolo dei “martiri delle foibe”. Una tesi priva di fondamento storico, come ha approfonditamente ricostruito la storica Claudia Cernigoi nel suo opuscolo “Il caso Norma Cossetto”.
Nonostante che sulla figura e le vicende della Cossetto non ci sia riscontro effettivo la giunta Nardella ha sposato la tesi neofascista, invitando l'associazione degli esuli giuliani e dalmati all'inaugurazione.
Questo 10 febbraio è stata una triste giornata per gli antifascisti fiorentini. Occorre non dimenticare lo sfregio operato dalla giunta Nardella e dal Consiglio comunale alla verità storica e documentata sulle foibe e andare a fondo per rafforzare e pretendere coerenza nel fronte antifascista.

17 febbraio 2021