Contributi
Il Documento del CC del PMLI sul governo Draghi dovrebbe essere oggetto di studio e riflessione profonda
di Eugen Galasso - Firenze
Credo che, se l'intelligenza politica (quella che avrebbe dovuto dominare e dovrebbe il pensiero politico, che si è espresso già con Machiavelli e Hobbes, poi con Hegel e ha avuto il suo culmine con i Maestri del proletariato internazionale e prosegue appunto con il sesto Maestro Giovanni Scuderi e il PMLI) si estendesse anche ai revisionisti che comunque si dichiarano anticapitalisti e persino ai settori della sinistra e della destra borghese, lo straordinario Documento del CC contro il governo Draghi del nostro Partito dovrebbe essere oggetto di studio e riflessione profonda.
Personalmente, modestamente, cercherò di limitarmi ad alcuni punti essenziali: si tratta certamente, di un golpe bianco promosso dal presidente della Repubblica. Se pensiamo che, nella Costituzione repubblicana (borghese), il presidente della Repubblica dovrebbe essere, invece, il garante della correttezza parlamentare e in genere politica contro ogni rischio di dittatura, che invece si manifesta quando si scavalca la volontà popolare; il fatto (certo non nuovo e non sarà l'ultimo esempio di una prassi purtroppo consolidata), che da molto tempo (un decennio) si blocchi il "normale processo politico" è ormai moneta corrente.
Il programma di Draghi si riafferma con i due punti chiaramente indicati, che in realtà formano un solo concetto: l'europeismo e atlantismo, insomma, l'euroatlantismo, con precisi compiti anche militari, come "Il Bolscevico" peraltro ci ricorda in dettaglio. Per non dire, naturalmente, dei decisi tagli sul fronte sociale-economico, dove il banchiere massone Draghi promette di non voler sostenere in maniera indifferenziata tutte le attività economiche, il che, come spiegato benissimo vuol dire "tutto", a livello di decisa penalizzazione del lavoro dipendente e in genere del proletariato, favorendo in maniera esclusa il capitalismo. Le promesse di "sostenibilità ambientale" sono chiaramente una foglia di fico, un contentino a certi settori dei 5 Stelle, dove però si nota l'assenza totale di ecologisti nella compagine ministeriale, come il Documento afferma chiaramente.
Appare particolarmente importante l'appello per un confronto agli intellettuali antidraghiani, in vista di un'intesa comune per ristabilire una qualche forma di democrazia.
Ecco poi il "clou". Fatta salva la nostra convinzione che dà la netta preferenza "alla democrazia del proletariato, alle istituzioni rappresentative socialiste a democrazia diretta, in questo momento è meglio la democrazia e il parlamento borghesi, anche se attualmente il PMLI non è presente in esso, che la dittatura aperta della grande finanza". Vale, direi, in questa situazione, di difficoltà estrema non solo sul piano sanitario ma soprattutto su quello sociale, quanto afferma Mao: "Talora nella lotta rivoluzionaria le difficoltà prevalgono sulle condizioni favorevoli; in questo caso le difficoltà costituiscono l'aspetto principale della contraddizione, e le condizioni favorevoli quello secondario. Tuttavia i rivoluzionari riescono con i loro sforzi a superare progressivamente le difficoltà, a creare condizioni nuove, favorevoli: allora la situazione sfavorevole lascia il posto a una favorevole
" (Sulla Contraddizione, agosto 1937).
Questo Mao scriveva in un'epoca storica paragonabile a quella attuale e dunque, pazientando ma allo stesso tempo agendo, riusciremo a superare le difficoltà, oggi prevalenti.
3 marzo 2021