Nel sessantottesimo Anniversario della morte
Gloria eterna a Stalin
di Alberto Signifredi, simpatizzante di Parma del PMLI
Venerdì 5 Marzo è il sessantottesimo Anniversario della morte di Giuseppe Stalin. Ritengo sempre utile evidenziare l'importanza che ha avuto Stalin nella grande opera teorica e pratica dell'edificazione del socialismo e nel conseguente sviluppo del marxismo-leninismo. E giustamente il PMLI lo ha collocato fra i cinque grandi Maestri del proletariato internazionale, perché la sua opera e il percorso storico in cui si è espressa rappresenta un passaggio fondamentale per i partiti che non hanno ammainato la bandiera rossa e il cui obbiettivo è la rivoluzione socialista e il potere politico del proletariato.
Ricordare Stalin per i suoi meriti è per noi una prassi naturale, ma la stragrande maggioranza dei mezzi d'informazione borghesi, stampa e televisione, continua da anni a denigrarlo in tutti i modi tramite una serie di intellettuali da strapazzo che si prestano a ricostruzioni storiche truffaldine e parziali, senza che nessuno possa controbattere una così evidente mistificazione. Ritengo utile quindi, in questo breve scritto, trattare un'accusa tipica e ricorrente che viene fatta a Stalin. Un'accusa che gli viene spesso rivolta sia da storici borghesi che da intellettuali di "sinistra", l'avere cioè manipolato il leninismo, dopo la morte di Lenin, per adattarlo ai fini del suo potere personale (culto della personalità) e aver quindi "tradito la rivoluzione". Tra le falsità dette e ridette nel corso degli anni, questa è senz'altro la menzogna che sta alla base delle tante, per travisare e deformare tutto il periodo successivo di costruzione del socialismo in Unione Sovietica.
La chiave per leggere correttamente la storia di quel periodo e nel conseguente sviluppo del leninismo sta nell'intenso dibattito, all'interno del partito bolscevico, che seguì la morte di Lenin: la cosiddetta "questione letteraria". Nel corso di quegli anni, nei discorsi e negli scritti riguardanti lo sviluppo del socialismo e l'applicazione del metodo leninista, Stalin ha nettamente dimostrato la sua grande superiorità nell'affrontare tutti gli argomenti che ruotavano attorno al futuro dell'Unione Sovietica, al socialismo e al marxismo-leninismo. Chi in quegli anni avversava la linea del partito, Trotzki, Kamenev e Zinoviev prima (l'opposizione di sinistra), Bucharin, Tomskij e Rykov poi (l'opposizione di destra), avendo perso la battaglia politica contro la linea del partito, sono caduti nel frazionismo, nel complotto antisovietico. Non volevano e non potevano più reggere la disciplina del centralismo democratico del partito bolscevico e sono conseguentemente diventati agenti antisovietici. Le teorie della "rivoluzione permanente" e dell'“arricchimento dei Kulaki” sono state dialetticamente sconfitte. L'Unione Sovietica sarebbe diventata il primo Stato socialista come prima tappa della rivoluzione mondiale.
Stalin ha vinto quel confronto usando la sua grande conoscenza e coerenza col pensiero leninista, esente dal dogmatismo, sempre pronto a cogliere e sviluppare la teoria e la pratica nell'evolversi dei problemi che lo sviluppo del socialismo comportava, così come la strategia e la tattica del movimento comunista. Ma quello che più importa sottolineare è che la linea politica del partito bolscevico si basava su scelte condivise, non era la semplice espressione di un solo uomo. Stalin, constatato le sue grandi capacità politiche, condizionava certamente in modo considerevole le scelte del partito, ma ebbe sempre e naturalmente bisogno della dialettica democratica del confronto e della condivisione.
Nell'Italia e nel mondo di oggi, dove la pandemia Covid-19 sta creando notevoli difficoltà materiali e spirituali al popolo, ricordare Stalin e vivificarne l'opera è un esercizio utile per indirizzare la lotta politica, la lotta di classe, contro i governi imposti dall'alto, contro il governo del massone Draghi e la limitazione delle libertà borghesi, che in parte è già avvenuta, ma che potrebbe ulteriormente acuirsi. Per tenere aperta la prospettiva socialista, che è la sola alternativa sicura e sperimentata, grazie alla grande volontà di Stalin e di chi lo ha seguito nel difficile percorso.
Gloria eterna al compagno Stalin! Con Stalin per sempre! Coi Maestri e il PMLI vinceremo!
3 marzo 2021