L'algoritmo Cencelli pilota la spartizione secondo i dettami del tandem Mattarella-Draghi
I sottosegretari dell'ammucchiata del governo del banchiere massone Draghi
Tra i 6 viceministri e i 33 sottosegretari spiccano fedelissimi mastini dei boss Salvini e Berlusconi, incalliti razzisti, trasformisti e volponi della prima e seconda repubblica, Dc riciclati, e l'ex capo della Polizia Gabrielli

A conclusione di un vergognoso mercimonio caratterizzato da violenti polemiche, veti incrociati e estenuanti trattative all’interno della disgustosa ammucchiata dei partiti della destra e della “sinistra” borghesi che sostengono il governo del banchiere massone Draghi, nella serata di mercoledì 24 febbraio, il Consiglio dei ministri ha approvato la nomina di 39 sottosegretari: 19 donne e 20 uomini, in stragrande maggioranza deputati e senatori eletti nelle regioni del Nord, mentre non è stato nominato — lo sarà in seguito - il sottosegretario con delega allo Sport.
La spartizione è stata operata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli, incaricato da Draghi di chiudere nel più breve tempo possibile la partita dei viceministri e dei sottosegretari.
Una missione che Garofoli è riuscito a portare a termine in meno di una settimana facendo ricorso a una sorta di algoritmo Cencelli: ossia la vecchia e vergognosa logica spartitoria democristiana implementata con un algoritmo che tiene conto della proporzione tra il sostegno al governo, valutato in base ai voti di fiducia espressi dalle varie cosche parlamentari, e un punteggio assegnato in base all'importanza di ogni singolo ministero, della carica (se si tratta di ministri con o senza portafoglio) e del numero di viceministri e sottosegretari assegnati ad ogni singolo dicastero ma soprattutto rispondono ai dettami del tandem Mattarella-Draghi.
Un nuovo espediente per giustificare in qualche modo la moltiplicazione delle poltrone di sottogoverno: 39 in tutto, di cui 6 viceministri e 33 sottosegretari.
E così, il M5S, che in base al nuovo algoritmo Cencelli vanta la maggiore percentuale di sostegno al governo Draghi (28%) ha ottenuto 2 viceministri e 9 sottosegretari; la Lega di Salvini (che totalizza il 23% di algoritmo Cencelli) si è accaparrata 1 viceministro e 8 sottosegretari; a FI e Pd (che vantano rispettivamente il 17% e il 16%) sono toccati 1 viceministro e 5 sottosegretari a testa; mentre i renziani di Iv col 5% di sostegno a Draghi portano a casa 1 viceministro e 1 sottosegretario. Chiudono Leu, Centro Democratico, Noi con l’italia e “Azione” che si sono accaparrati 1 sottosegretario a testa.
La principale distinzione tra un viceministro e un sottosegretario è che i viceministri possono partecipare al consiglio dei ministri mentre ai sottosegretari non è permesso. Il viceministro è incaricato di dirigere politicamente un'intera area ministeriale corrispondente a uno o più Dipartimenti o Direzioni Generali. Su invito del presidente del Consiglio, può partecipare al cdm senza diritto di voto. Può essere un tecnico.
Il sottosegretario è il segretario del ministro verso il quale è subordinato con il compito di coadiuvarlo nell'esercizio delle sue funzioni. I sottosegretari vengono nominati dal Presidente della Repubblica su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri. Non partecipano al cdm, ad esclusione del sottosegretario alla presidenza del consiglio, e non hanno competenze proprie. I compiti sono decisi dal ministro che delega loro alcune materie tramite decreto ministeriale. Il sottosegretario è un parlamentare e un politico. Può rispondere alle Camere al posto del ministro, rispondendo a interpellanze e question time. A non più di dieci sottosegretari può essere attribuito il titolo di vice ministro, se ad essi sono conferite deleghe relative ad aree o progetti di competenza di una o più strutture dipartimentali ovvero di più direzioni generali.
Non è previsto un limite al numero di sottosegretari ma c'è un tetto massimo al numero complessivo dei membri del governo, fissato in 65 persone dalla legge finanziaria del 2008. La figura del sottosegretario non è regolata dalla Costituzione, ma è prevista dalla legge 400/1988, all'articolo 10.
Detto ciò va subito evidenziato che tra i sottosegretari spicca senza dubbio la nomina del “tecnico” Franco Gabrielli , ex democristiano, ex capo della Digos di Roma ed ex Capo della polizia, imposto direttamente da Draghi a sottosegretario per la Sicurezza della Repubblica con delega ai servizi segreti. Sarà il cane da guardia di Draghi a Palazzo Chigi col compito di reprimere ogni manifestazione di dissenso popolare contro il governo della grande finanza e della Ue imperialista e le istituzioni borghesi.

 

Nicola Molteni (Lega) sottosegretario agli Interni
Comasco, 44 anni, come Gabrielli è stato imposto da Draghi in persona come sottosegretario agli Interni, un ruolo non nuovo per l'esponente fascio-leghista che ha già ricoperto la stessa carica nel primo governo Conte (quando al Viminale c'era Matteo Salvini). Nato a Cantù nel 1976, Molteni è stato eletto per la prima volta deputato nel 2008 e poi nel 2013. Nel 2012 ha tentato la corsa alle comunali ma è stato sconfitto al ballottaggio da Claudio Bizzozero.
Nel 2018 la nuova elezione alla Camera e la successiva nomina a sottosegretario degli Interni, allora guidato dal caporione leghista Salvini, insieme al quale impose i cosiddetti decreti sicurezza per reprimere gli scioperi e le manifestazioni di piazza e diede libero sfogo alla politica fascista, xenofoba e razzista dei fascio-leghisti attraverso la campagna dei "porti chiusi e confini protetti".
Al Viminale dovrà lavorare fianco a fianco con la prefetta di ferro Luciana Lamorgese, la ministra del Conte 2 confermata da Draghi, contro cui Molteni si è schierato spesso anche sui social. Basti pensare al post del 31 dicembre 2020, con una foto di Lamorgese in primo piano, contornata dai leader politici del precedente esecutivo e la scritta: "34.134 sbarchi nel 2020. Il governo dei clandestini".

 

Gilberto Pichetto Fratin (FI) viceministro dello Sviluppo economico
Nato il 4 gennaio 1954 a Veglio, in provincia di Biella, ex consigliere comunale, vicesindaco, consigliere regionale, assessore, vicepresidente del Consiglio regionale e quindi senatore. Laureato in economia, commercialista iscritto all’Albo dei Revisori contabili, ha fatto anche l’insegnante ed è stato capogruppo di Forza Italia in Piemonte per poi essere eletto nel 2008 al senato nella lista de Il Popolo della libertà.
Nel 2014 era candidato alla presidenza della Regione Piemonte ma venne sconfitto da Chiamparino, nello stesso anno Berlusconi lo nominò coordinatore regionale di Forza Italia in Piemonte. Nel 2018 è stato confermato senatore e nel 2020 diventa capogruppo in Commissione Bilancio, nonché responsabile nazionale del dipartimento Finanze e Bilancio di Forza Italia.

 

Laura Castelli (M5S) viceministro all'Economia
Laura Castelli è stata riconfermata viceministro all’Economia la stessa carica già ricoperta nel Conte II; mentre nel Conte I era stata sottosegretaria.
Nata a Torino il 14 settembre del 1986, dove ha conseguito una laurea triennale in Economia Aziendale e, in seguito, ha frequentato un corso di Alta Formazione in Economia e Management in Sanità alla Sapienza e uno in Drafting Linguistico alla LUISS.
La prima esperienza lavorativa è stata come addetta alla sicurezza allo stadio Comunale di Torino (tra il 2006 e il 2009), per passare poi in un CAF a Collegno, in provincia di Torino (2010-2014).
L’incontro con la politica avviene tramite l'ex sindaco di Grugliasco e consigliere di “centro-sinistra” Mariano Turigliatto, di cui diventa assistente. Candidata con una lista civica della “sinistra” borghese e trombata alle elezioni provinciali nel 2009, cambia casacca e diventa assistente del neogruppo consiliare del Movimento 5 Stelle in regione Piemonte. Una mossa vincente perché alle elezioni politiche del 2013 viene eletta deputata nella circoscrizione Piemonte 1 proprio con i Cinquestelle.
Il 21 marzo dello stesso anno è candidata Questore della Camera dei deputati per il M5S, appoggiata anche da Sel, ma con 135 voti non viene eletta. Alle elezioni politiche del 2018 viene rieletta alla Camera nel plurinominale Piemonte 1. E a giugno diventa sottosegretario all’Economia nel Governo Conte I, ruolo che le viene riconfermato nel successivo Conte bis.

 

Claudio Durigon (Lega) sottosegretario all’Economia
Per lui si tratta del secondo incarico da sottosegretario. Il primo lo aveva ottenuto durante il Conte I, dal giugno 2018 al settembre 2019, quando aveva ricoperto la carica di sottosegretario di Stato del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. In quella veste si è guadagnato il nomignolo di “padre” della Quota 100, misura da lui definita un “capolavoro”.
Nato a Latina nel 1971, ex dipendente Pfizer fino al 2009, vicesegretario generale dal 2014 al 2018 dell'UGL (Unione Generale del Lavoro), responsabile del dipartimento lavoro della Lega Nord, è stato eletto deputato il 19 marzo 2018 con la Lega di Salvini nel collegio Frosinone-Latina.

 

Assuntela Messina (Pd) sottosegretaria all’Innovazione e alla Transizione digitale
Nata a Barletta nel 1964, laureata in Lettere, già docente di liceo, una delle fondatrici del Pd nel 2007, è senatrice dal 2018 ed è stata nominata presidente regionale del Partito democratico di Puglia nel 2016.

 

Alessandra Todde (M5S) viceministro dello Sviluppo economico
Da sottosegretaria promossa a viceministro. Alessandra Todde continuerà la sua attività al ministero dello Sviluppo economico intrapresa con il Conte 2.
Nata a Nuoro il 6 febbraio 1969, dopo aver conseguito la laurea in Scienze dell'Informazione e in Informatica all'Università di Pisa ottenendo il titolo di Ingegnere, ha vissuto per 11 anni negli Stati Uniti dove si è occupata di energia ed evoluzione digitale. È tornata in Sardegna quando l’Olidata, società leader del settore informatico, le ha proposto un ruolo di primo piano nel progetto di risanamento dell’azienda dal luglio 2018 all'aprile 2019.
È un'imprenditrice e una manager. Fondatrice e CEO di Energeya, acquisita da FIS Global (precedentemente Sungard) nel 2015, ha ricoperto il ruolo di Senior Advisor Energy Markets in FIS Global, Sales Director South & Eastern Europe in Sungard e Client Relationship Manager Sud Europa in Nexant (precedentemente Excelergy).
Nel 2019 si è candidata alle elezioni europee con il Movimento 5 Stelle nel collegio Sardegna-Sicilia ma non è stata eletta. Gli elettori non si sono fatti abbindolare dalle false promesse elettorali della Todde che prometteva di “trasformare la Sardegna e la Sicilia nella California europea” utilizzando i fondi europei.
A Dicembre 2018 è stata nominata tra le 50 Inspiring Fifty Italiane, riconoscimento alle donne italiane considerate più influenti nel mondo della tecnologia.
A Dicembre 2014 è stata premiata dalla delegazione sarda di AIDDA (Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti di Azienda) come Imprenditrice dell’anno.

 

Lucia Borgonzoni (Lega) sottosegretaria ai Beni culturali
Bolognese, 44 anni, diplomata in arti figurative all’Accademia di belle arti come interior designer, fedelissima di Matteo Salvini tanto da meritarsi l'appellativo “la Boschi della Lega” torna ad occupare la stessa poltrona che la rese “famosa” durante il governo Conte 1 quando confessò che “non leggo un libro da tre anni, l’ultimo è stato Il Castello di Kafka” e alla domanda su quali regioni confinano con l’Emilia-Romagna, rispose “il Trentino”.
Un bel biglietto da visita per una che fa parte del “governo dei migliori” e dell'“esecutivo dei competenti” che infatti l'ha piazzata alla Cultura.
Ex leader del movimento dei Giovani Padani, nipote del pittore bolognese Aldo Borgonzoni, tesserata della Lega già all’età di 16 anni, comincia la sua scalata nel partito dei fascio-leghisti 2009 quando viene eletta consigliera regionale.
Candidata prima a sindaco di Bologna nel 2016 e poi come presidente della Regione Emilia-Romagna 2020 viene sconfitta in entrambe le elezioni da Virginio Merola e Stefano Bonaccini.
Di lei si ricorda soprattutto la sua irruzione in un campo rom, con Salvini che inneggiava alle “ruspe contro gli zingari”, durante la quale venne schiaffeggiata da un sinti poi condannato a 20 giorni.
Durante la campagna elettorale per le regionali in Emilia-Romagna dello scorso anno aveva giurato che in caso di sconfitta si sarebbe dimessa dal Senato, dove è stata eletta nel 2018, per capeggiare l’opposizione nella sua regione. La sconfitta è arrivata, ma la poltrona di senatrice a Roma non solo non l'ha mollata ma è riuscita per la seconda volta ad occuparne un'altra nei piani alti del governo.
Niente male per una che rappresenta il prototipo dell’incompetenza, della falsità, dell'ignoranza e della faziosità fascio-leghista.

 

Simona Malpezzi (Pd) sottosegretaria Rapporti col parlamento
Riconfermata da Draghi sulla stessa poltrona che occupa dal 2019 grazie al governo Conte II.
Classe 1972, è nata a Cernusco sul Naviglio ma è cresciuta a Pioltello, sempre in provincia di Milano. Laureata in lettere alla Cattolica di Milano e docente dal 1997, nel 2005 si è trasferita in Germania con la famiglia e ha insegnato lingua e cultura italiana. Il rientro in Italia è arrivato qualche anno dopo, nel 2009. A quel periodo risale anche la sua adesione al Partito Democratico. Due anni dopo l'esperienza come consigliere comunale nella sua Pioltello, nel 2013 l'ingresso alla Camera dei Deputati, nelle fila del Pd. Alle politiche del 2018 viene eletta Senatrice e diventa capogruppo a Palazzo Madama.

 

Alessandro Morelli (Lega) viceministro Infrastrutture e trasporti
Milanese, 44 anni, giornalista, molto vicino al “capitano” Salvini è una new entry nel governo Draghi. Dal 2013 a marzo 2018 è stato direttore di Radio Padania. Dal 2016 dirige il blog di Salvini, Il Populista. Nel 1997 è stato consigliere del Municipio 5 di Milano, riconfermato anche nel 2001 e nel 2006. Nel 2010 è assessore al Turismo del comune di Milano, nella giunta Moratti. L'anno seguente viene eletto in Consiglio comunale e diventa capogruppo della Lega Nord. Nel 2016 è eletto ancora consigliere comunale. Si candida deputato alle politiche del 2013, ma è il primo dei non eletti. Solo 5 anni dopo, nel 2018, riesce ad approdare a Montecitorio e ora a conquistare anche una poltrona a Palazzo Chigi.

 

Gian Marco Centinaio (Lega) sottosegretario alle Politiche Agricole Alimentari e Forestali
Per il senatore cinquantenne pavese, iscritto al Carroccio da oltre trent'anni e fedelissimo di Salvini, si tratta di un ritorno al ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali che aveva già diretto nel primo governo Conte. La sua carriera professionale è molto breve: inizia a 29 anni come operatore telefonico in Banca Mediolanum, poi diventa direttore commerciale di un tour operator. Mentre la sua ascesa politica è tutta interna alla Lega: ricopre l'incarico di consigliere comunale, poi vicesindaco di Pavia e assessore alla cultura dal 2009 al 2014. Nel 2013 entra per la prima volta in Parlamento. L'anno successivo è eletto presidente del Gruppo Lega Nord e Autonomie al Senato. È stato ministro delle politiche agricole.

 

Tiziana Nisini (Lega) sottosegretario al Lavoro e Politiche Sociali
Deputata di origini pavesi, classe 1975, nata a Pavia ma residente in Toscana, a San Gimignano in provincia di Siena. Ad Arezzo è stata assessore comunale per le Pari Opportunità, Politiche della casa e Politiche giovanili nella giunta di Alessandro Ghinelli. Nel 2018 la sua prima elezione alla Camera dei deputati e ora il salto verso Palazzo Chigi.

 

Bruno Tabacci (Centro democratico) sottosegretario per il Coordinamento della politica economica della presidenza del Consiglio
Mantovano, 75 anni, attuale boss del Centro democratico, è un vecchio democristiano di lungo corso fin dagli anni '70. Per 15 anni (dal 1970 al 1985) è stato consigliere comunale Dc in alcuni comuni del Mantovano, tra cui il capoluogo. Eletto deputato nel 1992. Aderisce al gruppo del Ppi. Nel 2001 viene rieletto deputato ed entra nel gruppo Udc. Alle amministrative del 2006 si candida al Consiglio comunale di Milano, ma non viene eletto. Due anni dopo lascia l'Udc, in aperto contrasto con Pierferdinando Casini e il segretario Lorenzo Cesa. Con Mario Baccini e Savino Pezzotta crea il movimento politico Rosa per l'Italia, con cui si candida premier nel 2008. In seguito a un accordo con l'Udc, i due partiti decidono di correre insieme alle politiche. Tabacci viene eletto alla Camera come capolista nella circoscrizione Lombardia 1. Nel 2009 con Rutelli e altri esponenti Pd fonda il nuovo partito Alleanza per l'Italia. Dopo una parentesi come assessore al bilancio del Comune di Milano (2011-2013), nel 2014 viene candidato alle europee come capolista di Scelta Europea nella Circoscrizione Italia meridionale ma non viene eletto. Nel 2018 mette a disposizione di Emma Bonino il simbolo di Centro Democratico così da esentarla dalla raccolta firme per le politiche e diventa presidente del partito, che lascia il 27 settembre 2019 non condividendo la decisione di +Europa di fare opposizione al governo Conte II. La sua nomina a sottosegretario del governo Draghi è un premio per l'impegno profuso per la costituzione della nuova maggioranza.

 

Benedetto Della Vedova (+Europa) sottosegretario agli Affari Esteri
Lombardo, dal 2019 è segretario di +Europa, dopo essere stato presidente dei Radicali e leader del movimento dei Riformatori Liberali. È nato a Tirano (Sondrio) e ha studiato a Milano, laureandosi alla Bocconi. La sua attività politica è iniziata negli anni Novanta, al fianco di Marco Pannella. Nel corso della sua carriera politica è stato eurodeputato( 1999 al 2004), deputato (dal 2006 al 2013), senatore dal (2013 al 2018) è già stato sottosegretario di Stato al ministero degli Esteri nei governi Renzi e Gentiloni. Dunque si tratta di “un ritorno alla Farnesina molto apprezzato” che Draghi ha voluto riconoscere a +Europa per il lavoro svolto in appoggio al suo governo.

 

Deborah Bergamini (FI) sottosegretaria ai Rapporti con il parlamento
Responsabile della comunicazione di FI, fedelissima di Silvio Berlusconi, ex assistente del neoduce e responsabile dei palinsesti Rai, nel 2008 ha presentato un emendamento per rendere ancora più stringente il ddl liberticida e fascista Alfano sulle intercettazioni varato all'unanimità il 13 giugno 2008 dal consiglio dei ministri per imbavagliare la stampa e incarcerare i giornalisti che pubblicano intercettazioni, foto e generalità dei Pubblici ministeri titolari di inchieste sulla corruzione.
Classe 1967, nata a Viareggio e fiorentina di adozione. Laureata lingue all’Università di Firenze, nel 1992 consegue la specializzazione in American Studies con focus sul marketing politico presso lo Smith College, in Massachusetts.
Nel 1993 intraprende la carriera giornalistica, collabora con due emittenti televisive toscane, Italia 7 e Rete 37, e come cronista al quotidiano La Nazione.
Poco dopo si trasferisce a Parigi dove l’editore francese Analyses et Synthèses la assume come caporedattrice. Nel 1997 diventa corrispondente da Londra per l’emittente americana Bloomberg dove conosce e intervista Silvio Berlusconi durante un incontro con Margareth Thatcher rimando letteralmente folgorata tanto che nel 1999 diventa sua consulente per la comunicazione e lo segue a Palazzo Chigi nel 2001.
Nel 2002 viene assunta in Rai come Vice Direttore del Marketing Strategico, con deleghe allo sviluppo di business e marketing internazionale. Nel 2003 è nominata Consigliere di Amministrazione di Rai International e successivamente di Rai Trade. In tale veste partecipa al consorzio Italia Digitale, per lo sviluppo del digitale terrestre in Italia. Sempre nel 2003 viene nominata componente del comitato di consulenti del Ministro dei Beni e delle Attività culturali.
A marzo 2008 è eletta alla Camera dei deputati per il Popolo della Libertà nel collegio della Toscana e successivamente rieletta, in Emilia-Romagna, nelle elezioni del 2013.
In FI ricopre la carica di responsabile dei Trasporti, Poste e Telecomunicazioni.
In parlamento è vicepresidente della Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni, membro della Giunta delle elezioni e della Delegazione italiana presso l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa. All’APCE fa parte della Commissione per gli Affari Politici e la Democrazia e, da gennaio 2014, è uno dei vice presidenti del gruppo del Partito Popolare Europeo.
Per la prima parte di questa legislatura è stata anche capogruppo Pdl in Commissione Affari esteri e Comunitari.
Durante la XVI legislatura ha fatto parte della IX Commissione – Trasporti, Poste e Telecomunicazioni – ed è stata vicepresidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della pirateria commerciale.
Dal giugno 2009 al giugno 2013 è stata presidente del Centro Nord-Sud del Consiglio d’Europa.

3 marzo 2021