Giustizia
Marta Cartabia
Cattolica, molto vicina a Comunione e Liberazione, Marta Cartabia è la nuova ministra della Giustizia.
Nata a San Giorgio su Legnano (MI), il 14 maggio 1963, sposata, tre figli, laureata in Diritto costituzionale europeo, è professoressa ordinaria di Diritto costituzionale e, nel settembre 2011, a soli quarantotto anni è stata nominata dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, suo grande estimatore al pari di Mattarella, giudice della Corte costituzionale, di cui è stata prima vice Presidente dal novembre 2014 e poi presidente dal dicembre 2019 a settembre 2020, prima donna a rivestire tale incarico.
Ma il nome di Marta Cartabia, sconosciuto ai più, circola da tempo nei corridoi e nei piani alti del Palazzo. Nell'estate del 2019 era stata indicata come possibile prima presidente del Consiglio donna durante la crisi del governo del Conte 1; mentre nel 2015 era tra i papabili alla carica di presidente della Repubblica col sostegno di Napolitano e di una cordata di forze trasversali ivi compreso Matteo Renzi e Silvio Berlusconi, già contraenti del patto del Nazareno.
La sua carriera accademica è stata segnata sin dagli esordi da un'intensa attività di ricerca in ambito costituzionalistico e si è allargata a livello europeo e internazionale. Ha conseguito il PhD presso l'Istituto Universitario Europeo di Fiesole (1993), essendo stata, nel frattempo, Research Scholar presso la Michigan Law School (Ann Arbor, USA, 1991).
Cartabia ha insegnato presso numerose università italiane ed è stata Visiting Professor in Francia, Spagna, Germania e Stati Uniti.
Tra il 2008 e il 2010, è stata componente di FRALEX - "Fundamental Rights Agency Legal Experts" - presso l'Agenzia dei diritti fondamentali dell'Unione Europea a Vienna, in qualità di esperto giuridico per l'Italia.
Dal dicembre 2017, è membro della Commissione europea per la Democrazia attraverso il Diritto (altrimenti nota come Commissione di Venezia), organo del Consiglio d'Europa, che svolge attività consultiva e di riflessione indipendente intorno ai principi chiave del patrimonio costituzionale europeo: la democrazia, i diritti umani e lo Stato di diritto borghesi.
Dal 2018, è cofondatrice e copresidente della sezione italiana dell'International Society of Public Law (ICON-S) e membro del Society's Council internazionale dal 2014.
È membro dell'Associazione Italiana dei Costituzionalisti dal 2000. Ricopre diversi incarichi di responsabilità editoriale in molte riviste a carattere scientifico tra i quali si segnala il Comitato di direzione di Quaderni costituzionali (il Mulino) e Diritto e società (Editoriale Scientifica), nonché partecipa all'Advisory Board dell'International Journal of Constitutional Law (I-CON).
Nel 2009 ha cofondato la prima rivista italiana di diritto pubblico in lingua inglese, l'Italian Journal of Public Law che codirige dalla fondazione. La sua bibliografia annovera oltre 230 pubblicazioni in diverse lingue tra libri, capitoli di libri e articoli. I settori privilegiati della sua attività di ricerca riguardano il diritto costituzionale italiano ed europeo, la giustizia costituzionale, la protezione dei diritti fondamentali e il rapporto tra Stato e confessioni religiose.
10 marzo 2021