Lo denuncia la Fillea-Cgil
“Morti sul lavoro più che raddoppiati”
Nella sola edilizia privata si stimano tra i 300mila e i 400mila lavoratori irregolari
Un monitoraggio della Fillea aggiornato al 24 febbraio 2021 registra 32 incidenti fatali nei primi due mesi del 2021: il 170% in più rispetto all'anno scorso. Il sindacato che riunisce i lavoratori dell'edilizia, del legno, e quelli impiegati nel lapideo e nel settore dei laterizi lancia l'allarme anche in relazione al Covid. Sono poche le denunce legate al virus ma molti sono i decessi: "Gli edili sono lavoratori anziani ed esposti a malattie polmonari, serve intervenire subito" spiega Ermira Behri della segreteria della Fillea nazionale.
Le ultime morti sono lo specchio fedele dell'età avanzata degli operai edili, della mancanza di sicurezza sui cantieri e della piaga del lavoro nero che caratterizzano il settore. Un pensionato di 78 anni è deceduto cadendo dal tetto di una azienda di Porcari, in provincia di Lucca, un altro è morto dopo 7 mesi di agonia dovuti all'ennesima caduta dall'alto, a Napoli. Un paio di settimane fa un operaio di 60 anni è stato ricoverato nell'ospedale Cannizzaro di Catania e sottoposto a un delicato intervento chirurgico a causa dei traumi derivanti dalla caduta da un tetto. Tre giorni dopo l'uomo è morto. Stava lavorando in nero e in violazione delle norme di sicurezza e l'imprenditore che lo aveva assoldato avrebbe tentato di cancellare le tracce di sangue dal cantiere.
I recenti dati della Fillea Cgil ci mostrano un incremento impressionante: ci dicono che i morti sul lavoro nelle costruzioni sono 32, contro i 12 dello stesso periodo 2020. Nei cantieri italiani si muore soprattutto per caduta dall’alto (48%) e travolti da materiali (26%). Nel 33% dei casi i lavoratori erano totalmente o parzialmente irregolari; erano il 25% (4 casi su 12) nello stesso periodo 2020. E a preoccupare è anche l'età dei deceduti, sempre più anziani: il 43% delle vittime è tra i 40 ed i 60 anni, un altro 43% è di over 60, di cui 3 ultrasettantenni.
Secondo l'Inail, in edilizia i morti nel 2019 sono stati 113, nel 2020, 114. In mezzo, però, c'è stato un lockdown nazionale nel quale i cantieri per alcuni mesi sono stati sostanzialmente fermi. Ora che arrivano i dati sul 2021, in cui il settore è ripartito grazie ad alcuni incentivi gli incidenti, non a caso, sono iniziati a crescere. “Non si può morire a 70 anni su un ponteggio -afferma il sindacalista Behri- la nostra battaglia affinché venga riconosciuta la gravosità del lavoro edile continua senza sosta. Questi dati ci dicono chiaramente che i lavoratori del nostro settore non possono salire in altezza dopo una certa età”.
Anche il segretario generale della Fillea Cgil, Alessandro Genovesi, lancia l'allarme. “Se non mettiamo mano ad alcune questioni fondamentali subito, la ripresa del nostro settore porterà più lavoro nero e infortuni. Anche perché considerando Recovery Fund e Superbonus le stime di Ance (l'associazione dei costruttori) che parlando per il biennio 2021-22 di un aumento del 8% degli appalti pubblici e del 17% di edilizia privata avremo una sorta di circolo maledetto: più lavoro ma meno sicurezza e più morti”.
E invece occorre più occupazione tutelata e regolare, assieme a una maggiore sicurezza sul lavoro. Tra le principali proposte dei sindacati ci sono la patente a punti per le imprese edili, l'introduzione del reato di omicidio sul lavoro e il Durc di congruità: il documento unico di regolarità contributiva a cui si aggiunge la certificazione che i lavori, almeno quelli pubblici e quelli soggetti a incentivi statali, siano stati svolti da un numero congruo di lavoratori. Una legge quest'ultima, già rimandata dal governo Conte che probabilmente subirà la stessa sorte con Draghi, sensibile alle rimostranze dei padroni che all'opposto premono per minori controlli.
Con la frenesia di tornare ad accumulare grandi profitti, i costruttori chiedono “semplificazioni” e snellimenti, in sostanza un “lasciar fare” del Governo che dovrebbe chiudere un occhio sulle infiltrazioni mafiose, il lavoro nero e le mille irregolarità che caratterizzano molti cantieri edili. Ma la legalità e la sicurezza sono due facce della stessa medaglia, due elementi che vanno a braccetto. Non a caso nel solo settore dell’edilizia privata, si stimano tra i 300mila e i 400mila lavoratori irregolari.
I sindacati Fillea Cgil, Feneal Uil e Filca Cisl chiedono al nuovo ministro del Lavoro Orlando un incontro urgente sulle loro proposte e sul tema della sicurezza, ma senza mobilitazione sarà difficile smuovere il governo del banchiere massone Draghi.
17 marzo 2021